Musica e profumo sono molto più vicini di quanto si possa
lontanamente immaginare e ciò agli appassionati di profumeria artistica non può
certo sfuggire, è del tutto esaustivo un confronto parallelo tra l’utilizzo del
termine “nota” per indicare un ingrediente olfattivo e il termine “accordo” per
individuare l’insieme di note. Il “Parfumeur” opera alla stregua di un
compositore, ma in questo caso la sua abilità è nell’olfatto accompagnata da
una conoscenza così approfondita di materie prime essenziali e molecole da saperle riconoscere singolarmente
ma anche insieme ad altre note per
trasformarle in concetti astratti o in stati d’animo, esprimendo creatività e
passione e al tempo stesso seguendo delle regole ben precise dando corpo alle
proprie fantasie, attingendo dalla moltitudine di odori, dal ricordo delle
strade percorse, dalle proprie esperienze e dalle persone incontrate[1].
Alla stregua di un compositore il “parfumeur” dispone dell’orgue
, mobile descritto per la prima volta
nel 1884 dallo scrittore francese Joris-Karl Huysmans nel suo libro [2]Countdown
che riscosse un tale successo che alcuni laboratori si appropriarono dell'idea
di far riprodurre l’orgue da veri e propri
ebanisti dove poggiavano una moltitudine di ampolle in vetro contenenti le
essenze che con il passare del tempo sono aumentate sempre di più poichè
soprattutto alla fine dell’800 e agli inizi del 900 quando videro la luce molte materie prime di origine
sintetica[3]
(le aldeidi, acetati, butirrati, benzoati, alcoli, ecc) che attraverso una
combinazione equilibrata, insieme alle materie di origine vegetale (es: balsamo
del Tolu e resine come quella di labdano, benzoino e galbano che avevano la
caratteristica di essere dei fissatori) e animale (ambra, zibetto e castoreum)
aprirono nuovi orizzonti alla profumeria classica, al fine di ottenere fragranze vibranti e multi sfaccettate dotate
di leggerezza sublime.
Onde ottenere la massima resa olfattiva, dovranno essere
precisi e codificati i metodi che consentono di estrarre le molecole odorose
dalle materie prime naturali, ottenendo la massima resa olfattiva. Alcuni di questi metodi hanno origini molto
lontane, come il più antico in assoluto per estrarre il profumo dai fiori: l’Enfleurage
Nessun commento:
Posta un commento