Ho errato nello scrivere che Puredistance I sia stata la fragranza che più mi ha colpita favorevolmente, appurato che ognuna è all’altezza di quella che la precede, visto che i comuni denominatori sono sempre: linearità, classe eleganza e semplicità nelle costruzioni olfattive caratterizzate da elementi essenziali di altissima qualità.
"Antonia" è quasi la rivisitazione di un profumo dei fasti passati, quando le donne erano icone di stile ed eleganza nella loro apparente freddezza, quando l'indosso di guantini scamosciati e cappellini con cappotti bordati di visone, era obbligatorio per le "signore" appartenenti all'alta società, rivelatrici di una sensualità unica e nascosta anche nel semplice gesto di aprire gli eleganti portacipria finemente decorati onde incipriarsi il naso e controllare che non vi fossero sbavature.
Il profumo nelle sue note iniziali, è molto complesso, sembrerebbe un verde-fiorito, perchè ciò che colpisce nelle note di testa è una ventata di verde freschezza subito riscaldata dalla profonda ricchezza dei fiori, almeno per un attimo, perchè ciò che colgo e rimane indelebile sulla mia pelle è l'eleganza suprema e fredda della radice d'iris nel ventre della terra umida. L'iris qui non è lavorato in modo polveroso o talcato, ma è la radice che sa di terra e conferisce alle altre note fiorite una rigorosità obsoleta.
La persistenza anche qui è al massimo, poichè pur avendo indossato il profumo ieri, il dry-down finale racchiude un cuore morbido di vaniglia ancora oggi, come l'animo nobile e delicato delle grandi signore del passato nascosto dalla loro fiera compostezza.
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