lunedì 29 ottobre 2018

"Fàra di Antonio Alessandria":un profumo, un ricordo, una estate.........



Il mio  vuole essere un omaggio alla Trinacria,  terra dai mille contrasti e sfumature, dalle armonie più  sublimi attraverso i suoi paesaggi  dipinti dalla natura, dalla storia e dai suoi profumi E’ uno specchio fedele della vita, un contenitore di emozioni  da cui hanno tratto ispirazione  grandi narratori siciliani quali Verga, Pirandello, Sciascia e Tomasi di Lampedusa.


Fàra sulla piuma a Milano in occasione di Esxence 2018 durante i lavori preparatori del profumo
La Sicilia è  anche la terra che ha dato i Natali ad Antonio Alessandria che esprime la sua arte attraverso opere olfattive  che si raccontano da sole: l’ultima sua creazione  che prende il nome di "Fàra"  è evocativa delle lunghe e calde estati siciliane, quando le persone stremate dal caldo e madide di sudore si recano assetate presso quei chioschi tipici, unica fonte di ristoro da temperature che non lasciano scampo, ove la fretta di abbeverarsi fa sì che parte del succo di limone salato si mescoli al sudore dei corpi denudati per tanto calore.


Correva l’estate dell’85 e  ancora non sapevo quanto fossi fortunata  a trascorrere i giorni della gioventù spensierata in una città, considerata da tutti un tempo la Perla dello Ionio, con le sue spiagge sconfinate di Mortelle dopo i laghi di Ganzirri di cui ricordo i sapori, gli odori, i posti segreti, ed i suoi inconfondibili paesaggi.  Non c’è nulla di più evocativo di un profumo,e quando nell’aprile di quest’anno ebbi modo di sentire Fàra a Esxence su una soffice piuma che nel caldo della fiera fluttuava rimandandomi il profumo del limone  frizzante insieme ad una insolita nota di cumino, con la mente ho viaggiato negli anni felici delle estati folli passate tra Messina e Taormina,  a quelle giornate afose che non davano requie nemmeno durante la notte. Noi  giovani ragazzi avevamo l’argento vivo addosso, nonostante il caldo, e i bagni che si consumavano tra Scilla e Cariddi  attraverso le forti correnti del mar Ionio e Tirreno, luoghi ricchi di suggestione e fascino  proveniente da antiche leggende. Spossati ci recavamo a Piazza Cairoli  vero salotto della città di Messina, luogo ideale di tanti incontri, presso l’unico chiosco antico, risalente all’800 dove letteralmente arsi dal sole e coperti di sudore godevamo come pazzi nell’abbeverarci  con quelle bibite del chiosco a base di limone, menta, sale e seltz, le cui gocce ricadevano  sui nostri corpi sudati a dar vita ad un profumo particolare con note animali profondamente seduttive. 
Chiosco ottocentesco nella centrale Piazza Cairoli di Messina




Questo è Fàra del  talentuoso Parfumeur Antonio Alessandria che adesso ho sentito nella versione definitiva: è una fragranza agrumata unisex, ma decisamente particolare, ove il cumino durante l’evoluzione olfattiva sembra appropriarsi di altre note come la magnolia, l’incenso ,l’ambra ed il muschio animale che fanno da sfondo mentre l’agrume prepotente insieme al lime alla menta  speziata e sale si dipanano per tutta la durata del profumo: un agrumato molto sexy  atto a combattere il grigiore dei primi giorni di novembre.