Per sfuggire al Mondo non c'è niente di più sicuro dell'Arte e niente è meglio dell'Arte per tenersi in contatto con il Mondo
Photo Credit By Claudia Umeton
Per Vittorio Sgarbi “la bellezza è quello che muove nel
cuore delle persone un sentimento di armonia, di felicità” affermando che “la
bellezza salverà il mondo; ciò vuol dire che la bellezza è condivisa, quindi
non può essere soltanto per me”. Perciò la bellezza è qualcosa che pervade, che
emoziona, come quando ci troviamo davanti a un quadro. Per bellezza estetica
dunque intendiamo tutta la sfera emozionale che la visione di un’opera può
toccare, suscitando in noi le più diverse emozioni. A questo punto, che cos’è un’opera d’arte? Per opera d’arte
si intende un manufatto prodotto dall’uomo, di qualsiasi materiale, dotato di
caratteristiche estetiche, e cioè che in esso vediamo determinati caratteri che
ci stimolano alla visione, capace di suscitare emozioni, sensazioni e
sentimenti.
La profumeria artistica , ancora non è stata riconosciuta
come forma d’arte, e ciò a torto, poiché
non possiede quelle caratteristiche tecniche ovvero estetiche da cui non si può
prescindere affinchè una fragranza possa essere
annoverata tra le opere d’arte proprio per ciò che comunica, che rivela
e che al contempo suscita: non si può toccare ma solo inspirare e arrivando nella parte più recondita del nostro
cervello, l’amigdala, risveglia ricordi ed emozioni ormai sopite. Basta un
lieve e soffice profumo, il naso inventa una via d’ingresso nella memoria,
riportando per l’ennesima volta l’esempio
di Proust quando la coscienza stessa si emoziona attraverso l’odore
fragrante della madeleine e il passato
diventa presente.
Kandinskij precursore e fondatore della pittura astratta, successivamente al 1911 in Lo Spirituale nell'Arte, parla di una nuova epoca di grande spiritualità e del contributo che le dà la pittura. La nuova arte deve basarsi sul linguaggio del colore e Kandinskij dà indicazioni sulle proprietà emozionali di ciascun tono e di ciascun colore, a differenza delle precedenti teorie sul colore, egli non si interessa dello spettro, ma solo della risposta dell'anima.
Una fragranza merita di essere considerata una manifestazione artistica quando le note olfattive che la compongono, siano in grado di risvegliare la potenza deflattiva della memoria e del ricordo, soprattutto quando scavalca quelli che sono gli ordinari binari in cui normalmente si muove la profumeria. Parlo del fondatore e profumiere di Bogue Profumo Antonio Gardoni che in collaborazione con il tatuatore britannico Freddie Albrighton ha dato letteralmente vita al profumo Douleur!2, (l'edizione di fine 2020) che è un'evoluzione più morbida, meno strong e più fresca del suo predecessore, Douleur del 2019.
Mi permetto di definire
Antonio Gardoni come un “naso” dotato di grande e fervida potenza visionaria
anche se ciò potrebbe creare una dissonanza, ma in campo artistico non lo è. Tale
fragranza ha sortito un effetto
assolutamente incredibile, nuovo, irreale: si è aperto un varco fatto di colori caleidoscopici fluo come
nell’arte pittorica di Kandinskij con la differenza che i colori e le
innumerevoli sfumature si traducono in una danza olfattiva moderna che si apre con
accordi marini, ma non salati che si lasciano attraversare da note verdi sferzanti di eucalipto, menta ghiacciata ed
erba tagliata con sfumature canforate che si accompagnano ad un
sottofondo quasi caramellato ad accenni fruttati di melone: al centro della
composizione la vernice rossa di una una rosa liquefatta che viene tatuata a
sangue per disegnare il rosso labbra di Betty Page, tatuaggio in voga negli
anni ’50, mentre il profumo di un gelsomino elegante verde brillante disvela i
suoi angoli leggermente indolici con
tocchi delicati dolci-amari come fossero pennellate, in profondità l’acqua
freddissima del mare scorre inesorabilmente. La sua persistenza è infinita come la sua dipendenza, come un tatuaggio.
Non appena spruzzato Douleur!2 senza sapere assolutamente nulla della sua storia e delle sue note che oserei definire psichedeliche, come per magia, mi ha riportato alla mente, un vecchio e lontanissimo episodio dell’osannata Serie degli anni ‘90 di X- Files “Never Again” dove un uomo appena divorziato, in preda al suo dolore, dopo aver bevuto parecchi drink entra in un negozio di tatuaggi e ne sceglie uno simile a Betty Page (sul quale sono stampate le parole, "Never Again) ." Il giorno dopo, durante il lavoro, sente una voce femminile che lo chiama "perdente." Irritato attacca briga con alcune donne vicino al suo posto di lavoro e una volta tornato nel suo malandato appartamento, continua a sentire la voce femminile che lo schernisce di nuovo, facendosi beffe di lui. La voce alla fine porta l’uomo al limite della pazzia, e irrompendo nell’appartamento sottostante attacca la donna che vi abita. Betty Page con la sua bocca scarlatta prende vita divenendo un tutt’uno con la mente dell’uomo che gelosa delle altre donne gli ordina di farle sparire per sempre. In realtà il tatuatore, aveva utilizzato nell’inchiostro un composto chimico, un alcaloide che nel sangue causava allucinazioni !
Così si è presentato alla mia mente “Douleur!2:
un’allucinazione olfattiva e visionaria che al tempo stesso guarda (a mio
personalissimo parere), anche ad alcuni vintage del passato come Le Parfum de
Thérèse creato da Edmond Roudnitska, con
le sue note di rosa, gelsomino, melone cuoio e vetiver, ma con delle
caratteristiche che ne fanno un capolavoro di arte contemporanea, unico, originale, qualcosa di
mai sentito rigorosamente a tiratura limitata.
Note Douleur!2
Canfora, Cetriolo, Menta, Melone
Rosa, Note Acquatiche, Note Metalliche, Sale
Ostriche, Resine, Benzoino, Zibetto
Disclaimer: le mie opinioni mi appartengono