In questi giorni sul forum di Adjiumi l’attenzione è tutta concentrata
sulla tuberosa, tema che mi sta molto a cuore, e sulle molteplici
interpretazioni olfattive del tutto amene che in questo ultimo periodo vedono
una continua trasformazione ed evoluzione di questa essenza che da sempre è stata
utilizzata in profumeria per le sue sfumature, ora narcotiche, ora
conturbanti: la capostipite è Fracas di
Germaine Cellier (1948) che si fa
interprete di una femminilità sfrontata e ostentata.
I tempi sono cambiati e
nel 2017 Naomi Goodsir avvalendosi della collaborazione di Isabelle
Doyen, , con Nuit de Bakelite ha stravolto completamente la mia idea di
tuberosa quando pensavo di aver sentito
ormai tutte le possibili interpretazioni dell’eburnea infiorescenza, superando
nei suoi lati oscuri la stessa “Tubereuse Criminelle” di Lutens.
Posso quasi vedere questa fragranza che aleggia protagonista
incontrastata in un romanzo gotico
dotato di grande potenza visiva, ove si intrecciano ordite trame di
amore e terrore, sangue e mistero, in un grande affresco di
una fiaba tenebrosa e allo stesso tempo inquietante e misteriosa: Nuit de
Bakelite invade e pervade ogni angolo
che cattura l’attenzione dello spettatore.
Il mio riferimento è ad uno dei tanti capolavori cinematografici di Guillelmo del Toro : Crimson Peak (2015)
La psicologia e la storia dei
personaggi viene svelata dagli ambienti in cui vivono, ricchi e barocchi ma
estremamente decadenti, insieme agli
splendidi costumi rivelatori del passato e del presente. L’apertura di Nuit de
Bakelite è molto verde, tagliente,
tossica e fumosa: dimenticate le note garbate, floreali e cremose cui sempre è stata accompagnata o
accostata la tuberosa che qui al contrario è letale come la vera protagonista
del film: Lady Lucille Sharp, una donna misteriosa e affascinante che nasconde
un passato inquietante e che non arretra
nella follia che la consuma per l’amore
ossessionante che nutre per il suo stesso fratello. L’epilogo del film è rappresentativo della
stessa evoluzione di Nuit de Bakèlite, (ove la fumosità risulta attenuarsi
insieme al verde pungente), un
malinconico finale in cui vediamo i fantasmi di Lucille e Thomas che continuano
a vivere ad Allerdal Hall.
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