venerdì 16 marzo 2018

L'onirica visione di una fragranza: "Nuit de Bakèlite" di Naomi Goodsir


In questi giorni sul forum di  Adjiumi l’attenzione è tutta concentrata sulla tuberosa, tema che mi sta molto a cuore, e sulle molteplici interpretazioni olfattive del tutto amene che in questo ultimo periodo vedono una continua trasformazione ed evoluzione di questa essenza che da sempre è stata utilizzata in profumeria per le sue sfumature, ora narcotiche, ora conturbanti:  la capostipite è Fracas di Germaine Cellier (1948)   che si fa interprete di una femminilità sfrontata e ostentata.

I tempi sono cambiati e   nel 2017 Naomi Goodsir avvalendosi della collaborazione di Isabelle Doyen, , con Nuit de Bakelite ha stravolto completamente la mia idea di tuberosa quando pensavo  di aver sentito ormai tutte le possibili interpretazioni dell’eburnea infiorescenza, superando nei suoi lati oscuri la stessa “Tubereuse Criminelle” di Lutens.


Posso quasi vedere questa fragranza che aleggia protagonista incontrastata in un romanzo gotico  dotato di grande potenza visiva, ove si intrecciano ordite trame di amore e terrore, sangue e mistero, in un grande affresco di una fiaba tenebrosa e allo stesso tempo inquietante e misteriosa: Nuit de Bakelite invade e  pervade ogni angolo che cattura l’attenzione dello spettatore.  Il mio riferimento è ad uno dei tanti capolavori  cinematografici  di Guillelmo del Toro : Crimson Peak  (2015) 



La psicologia e la storia dei personaggi viene svelata dagli ambienti in cui vivono, ricchi e barocchi ma estremamente decadenti,  insieme agli splendidi costumi rivelatori del passato e del presente. L’apertura di Nuit de Bakelite è molto verde,  tagliente, tossica e fumosa: dimenticate le note garbate, floreali  e cremose cui sempre è stata accompagnata o accostata la tuberosa che qui al contrario è letale come la vera protagonista del film: Lady Lucille Sharp, una donna misteriosa e affascinante che nasconde un passato inquietante e che  non arretra nella follia che  la consuma per l’amore ossessionante che nutre per il suo stesso fratello.  L’epilogo del film è rappresentativo della stessa evoluzione di Nuit de Bakèlite, (ove la fumosità risulta attenuarsi insieme al verde pungente),  un malinconico finale in cui vediamo i fantasmi di Lucille e Thomas che continuano a vivere  ad Allerdal Hall.




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