Come sarebbe
una vita senza colori?
Senza tutte
quelle sottili sfumature che connotano gli oggetti da cui siamo circondati ?
Molti sono gli elementi che determinano o influenzano il colore di un oggetto:
ovvero il
colore proprio di quest’ultimo, dell’ambiente che lo circonda, dell’intensità
della luce e dell’ombra che si crea, l’importanza della diversità della luce che
influisce sul corpo illuminato, che avrà sfumature diverse a seconda che ad
illuminarlo sarà una luce al neon, un faro colorato oppure il sole stesso.
La storia dei colori è affascinante,
basti pensare che uno scienziato come Michele Eugene Chevreul (1786-1889)studiando
il colore dette un contributo determinante alla storia dell’arte: capì infatti
che due colori accostati tra di loro tendevano a tingersi l'un l'altro del
corrispettivo colore complementare. Dall'osservazione e dallo studio di questi
fenomeni Chevreul formulò la legge dei contrasti simultanei: due colori
adiacenti, vengono percepiti dall'occhio in modo diverso da come sono realmente.
Anticamente i pittori componevano i propri colori da soli ed ognuno aveva i
suoi piccoli segreti: chi può dimenticare John Vermeer impersonato sul grande schermo da Colin Firth, nella
“Ragazza dell’orecchino di Perla,
il quale con dovizia maniacale creava lui stesso i propri colori ad olio, come il blu oltremare ottenuto attraverso il prezioso lapislazzuli. Il nome conferma che il pigmento doveva essere importato da molto lontano; nel 1464 Filarete scrisse nel suo Trattato di architettura: "Il blu più bello è ricavato da una pietra e proviene da terre al di là dei mari". La distanza e il difficile procedimento preparatorio lo resero molto costoso e, quindi, anche molto apprezzato.
il quale con dovizia maniacale creava lui stesso i propri colori ad olio, come il blu oltremare ottenuto attraverso il prezioso lapislazzuli. Il nome conferma che il pigmento doveva essere importato da molto lontano; nel 1464 Filarete scrisse nel suo Trattato di architettura: "Il blu più bello è ricavato da una pietra e proviene da terre al di là dei mari". La distanza e il difficile procedimento preparatorio lo resero molto costoso e, quindi, anche molto apprezzato.
Come non pensare alla predilezione che gli
impressionisti nutrivano per i malva ed i viola che ottenevano mescolando il
blu cobalto o oltremare velato di lacca rossa piuttosto che approfittare
direttamente dei pigmenti di cobalto già disponibili nel 1850-70, che Monet
invece amò più di tutti, mentre Renoir rimase fedele alla prima miscela, nei traboccanti e ridondanti malva e porpora utilizzati in “A
Teatro” (1876-77) e negli Ombrelli (1883).
Voi tutti, o chi si accinge a
leggere queste mie osservazioni, si può chiedere, cosa mai centrerà questo
discorso con il make-up!! A mio parere è fondamentale sapere dell’utilizzo dei
colori, dei pigmenti ad alta diffusione che utilizzano le tecnologie ottiche
esistenti sul mercato, cosa possa sublimare un incarnato, dal punto di vista
del colore, della texture e dell’effetto che si vuole ottenere: opaco, translucido,
naturale, bonne minne… pertanto considero tutto ciò solo un piccolo punto di
partenza, perché come già ho avuto modo di dire: il viso di una donna è come la tela bianca di
un pittore, più sarà perfetta, maggiore sarà la resa del make-up a prescindere
dal proprio colore di base che occorre studiare con molta attenzione. Compito
del make-up artist è quello di sublimare l’incarnato, attraverso i nuovi
fondotinta di ultima generazione, donando luminosità e trasparenza, coprendo al
tempo stesso le piccole imperfezioni. Oggi siamo arrivati ad una tecnologia
senza frontiere, tanto che lo studio concernente gli effetti e le
caratteristiche dei fondotinta è in continuo divenire: si parla di effetto
anti-aging, di effetto photoshooting, di
ossigenazione attraverso l’utilizzo di oligoelementi come il silicio e il
manganese insieme all’estratto ossigenante di nasturzio, di protezione
dall’inquinamento e dai radicali liberi con filtri UV per un alta protezione
dai raggi UVB, antiossidanti e vitamine. Il fondotinta ormai, non ha più solo una
funzione abbellente: scopo fondamentale è quello di creare una barriera, uno scudo da cui proteggersi sempre ad ogni età, nella quotidianità, ed in qualsiasi
occasione.
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