Antica
è la storia dei fiori e della loro alleanza con gli uomini, guardiani della bellezza e della salute,
sancirono il loro patto con gli imperfetti esseri umani nei tempi più remoti,
quando gli aborigeni australiani ne iniziarono a studiare proprietà ed effetti,
fino a diventarne profondi conoscitori.
Ho vissuto il mio primo
Pitti con lo stesso stupore e meraviglia
che potrebbe provare una bambina che si
reca per la prima volta al luna park con tutte le sue giostre, luci e colori rimanendo letteralmente rapita da un piccolo angolo di paradiso ridondante cascate di fiori, corolle
e fogliame di un nuovo brand il cui nome
è Grandiflora.
Pitti 2017 |
Saskia Havekes artista
poliedrica, influenzata dal senso artistico del padre, è una delle fioriste australiane più creative e proprietaria della popolare boutique "Grandiflora "fondata nel 1995 a Potts Point, un sobborgo interno di Sydney, accreditata
anche nell’interior design, con uno stile unico che contraddistingue tutte le sue composizioni floreali dando vita, attraverso il suo senso estetico,
a vere e proprie opere d’arte.
Saskia Havekes designer
floreale, condivide la sua passione per
i fiori attraverso la pubblicazione di
quattro libri dal 1999 al 2015 suggerendo
sagacemente i modi su come predisporre fiori e fogliame.
Nel 2013 il debutto a
Parigi dei primi due profumi:
“Magnolia Grandiflora
Sandrine” della giovanissima e compianta parfumeur Sandrine Videault
allieva di Edmond Roudnitska, che con il tocco del genio ha catturato l’essenza
della magnolia in una mattina d’estate nella sua prima fase luminosa e
scintillante attraverso accordi verdi, agrumati e freschi, note marine acquatiche e fruttate ma anche legnose che lasciano
percepire la corteccia umida dell’albero
di magnolia, su di un fondo di muschio animale.
“Magnolia Grandiflora
Michel “ è un omaggio a Saskia per la scomparsa prematura di
Sandrine, di Michel Roudnitska, figlio dei mentori
di Sandrine: Edmond e Thérèse, sapendo che Saskia aveva lavorato su di una
fragranza alla magnolia con Sandrine Videault, allieva di suo padre.
Ispirato dall’albero di magnolia dei suoi genitori nel giardino
di Cabris, creò una fragranza personale
e non destinata alla produzione. dando
una interpretazione completamente differente del fiore bianco che qui è
lussureggiante e sensuale con i suoi petali carnosi e cerosi in piena fioritura
quasi a percepire la rugiada che bagna il fiore, attraverso il languido gelsomino,
rosa e Ylang-Ylang e intrecci di
vetiver, patchouli e muschio.
Pitti 2017 |
Nel 2015 Michel compone "Madagascan Jasmine", uno splendido e ipnotico quanto insolito soliflore
ispirandosi allo Stephanotis Floribunda che per il suo profumo viene
utilizzato nei bouquet da sposa. Assolutamente privo di note agrumate o
indoliche, qui viene catturata l’essenza stessa del gelsomino verde, un po’ acidulo
e al tempo stesso ceroso, a mio avviso uno dei gelsomini più moderni e
graffianti al tempo stesso, una fragranza, stilosa e persistente che non impegna: luminosa, fresca ma non eterea: lanciata
nello splendido negozio Fenwick di Londra.
Nel 2016 sotto un’amena luna
rosa nello storico giardino della famiglia Roudnitska a Cabris viene lanciata la penultima fragranza di Grandiflora:“The Queen of the Nigh” di Bertrand
Duchaufour il quale trae fonte di ispirazione dal Selenicereus
Grandiflorus,che è un raro cactus con una caratteristica quasi commovente:
fiorisce una sola volta l’anno , per una
sola notte, e il cui nome è giustificato dalla grandezza e bellezza dei fiori
che si aprono solo nel buio più totale e per pochissime ore! Duchaufour riesce a catturare tutta la poesia
di quella che è quasi una leggenda: il bouquet floreale si apre fresco,
luminoso e vibrante attraverso note leggermente fruttate e speziate in un crescendo di fiori bianchi dalle sfumature indoliche conferite dall’assoluta
dei fiori d’arancio e dalla siringa (Philadelphus
Coronarius) insieme al gelsomino sambac, sviluppando una nota lattea e molto sensuale, sino
al momento in cui prima dell’alba tutto si placa in un dolce sospiro di toni lievi, asciutti e
boscosi attraverso il legno di sandalo, ambra, vaniglia, muschi e una sottile traccia di incenso che sta a
sottolineare la mineralità del deserto. La fragranza è inebriante, profondamente complessa in grado di evocare quella sola notte in cui la Regina del Deserto prende vita solo per poche ore.......continua
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