Nell'aprire l'ampollina fatata, contenente la magica fragranza creata dal perfumista Ralf Schwieger, la mia fantasia, si trova catapultata in quell'atmosfera gelida ma tersa di quella manciata di minuti che, al largo di Terranova il 14 aprile 1912, precedettero la grande tragedia del secolo, ovvero, l'affondamento dell'Inaffondabile, il Titanic.
Nelle prime note di apertura "Iris Nazarena" è talmente gelido da richiamare alla mia mente una notte stellata senza luna in cui mai si erano viste stelle brillare più fulgide in cielo, tanto da dare l'impressione di volersi staccare dalla volta celeste, al pari di luminosissimi brillanti adagiati su di un manto di velluto di seta blu scuro.
L'Oceano era liscio come la superficie di una tavola e l'odore del ghiaccio proveniente dagli iceberg che percorrevano quelle rotte, era immediatamente percepibile.
Queste sono le prime impressioni che accompagnano le note di apertura di questo iris splendido e luminoso, ma che poi scaldandosi, vibra di una sensualità elegante e di una dolcezza inusitata grazie a quell'insieme di accordi multisfaccettati contraddistinti da fiori, frutti, anice stellato e oud, il tutto racchiuso da una raffinatissima nuvola di incenso, infatti quel che si vuole ricreare è il binomio della sacralità incenso-iris.
Qui il "perfumista" ha voluto ricreare non un iris qualunque, ma l'iris che cresce sulle montagne ad est di Nazareth: quei petali morbidi, ma turgidi del fiore tanto da apparire come di camoscio che si distinguono per le particolari sfumature di marrone, viola e bianco, colori ripresi esattamente nel packaging, mentre l'anice stellato sta a rappresentare lo stelo del fiore e le foglie. Questo capolavoro non ha una grande proiezione, è più un profumo di pelle, uno skin-scent, ma ha grande persistenza, mistico ma allo stesso tempo molto "intimo".
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