Un capolavoro artistico di rara bellezza olfattiva: un
romantico e raffinato melange floreale declinato in eau de parfum di una
eleganza e compostezza senza tempo, ove le singole note sono orchestrate magicamente
in un tutt’uno irreale sino a toccare le vette più alte della profumeria
artistica e soprattutto contravvenendo al solito clichè che accompagna da
sempre la cattiva reputazione della tuberosa, senza mai acquisire un profilo
marcatamente pesante e narcotico lasciando scie ben poco eleganti! L’apertura
qui è connotata dai fiori d’arancio e tuberosa,
con tocchi soffusi di fresia, mughetto, gardenia e gelsomino di Grasse; il bouquet è quasi trasparente e cristallino,
nonostante queste note siano aduse a conferire cremosità alla composizione. La presenza nel cuore della fragranza della
rosa centifolia fresca e rugiadosa, così comune nei giardini vittoriani, suscita
emozione e meraviglia soprattutto se si considera il fatto che venga abbinata alla tuberosa. Scandal non si
perde nemmeno sul finale attraverso la cremosità del sandalo cui fa da contrasto
il rizoma d’iris insieme al muschio di quercia, con un drydown leggermente
poudré. La parte indolica dei fiori bianchi c'è, anche se a percepirla è solo il nostro cervello!
Tanta perfezione mi
riporta alla mente un tempo molto
lontano come quello descritto dalla
penna di Edith Wharton[1] con dovizia di particolari e poi riadattato fedelmente sugli schermi da Martin
Scorsese con L’Età dell’Innocenza, ove l’elite newyorchese della seconda metà
del Diciannovesimo secolo, rigida e
piena di regole, tanto da essere implacabile, è destinata ad essere soppiantata
dall’ aggressiva e impetuosa civiltà capitalistico borghese. Tutte le certezze
di Newland Archer, giovane e ricco avvocato di successo, già promesso alla fatua May Welland, vengono meno con
l’incontro della Contessa Ellen Olenska, di cui rimane affascinato proprio per
il suo essere diversa rappresentando tutto ciò che Newland desidera, ma non
trovando il coraggio di rompere la promessa, poiché troppo legato alle
convenzioni dell’epoca. L’amore dei due
protagonisti si consuma attraverso un solo bacio, rapidi sguardi e un giovane Daniel Day Lewis che a teatro alle
spalle della Contessa socchiude gli occhi sospirando quasi a voler carpirne
l’essenza attraverso il suo profumo, quello di una donna, bellissima,
intelligente ricca di fascino e comunque ai suoi occhi divorziata. E’ forse più
emozionante vivere quello che rimarrà per
sempre un sogno irrealizzato nella seppur comoda decisione di non scavalcare il confine tra
l’immaginazione e la realtà?
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