Il mio vuole essere
un omaggio alla Trinacria, terra dai
mille contrasti e sfumature, dalle armonie più
sublimi attraverso i suoi paesaggi
dipinti dalla natura, dalla storia e dai suoi profumi E’ uno specchio
fedele della vita, un contenitore di emozioni
da cui hanno tratto ispirazione grandi narratori siciliani quali Verga, Pirandello, Sciascia e
Tomasi di Lampedusa.
Fàra sulla piuma a Milano in occasione di Esxence 2018 durante i lavori preparatori del profumo |
La Sicilia è anche la terra che ha dato i Natali ad
Antonio Alessandria che esprime la sua arte attraverso opere olfattive che si raccontano da sole: l’ultima sua
creazione che prende il nome di "Fàra" è evocativa delle lunghe e calde estati
siciliane, quando le persone stremate dal caldo e madide di sudore si recano
assetate presso quei chioschi tipici, unica fonte di ristoro da temperature che
non lasciano scampo, ove la fretta di abbeverarsi fa sì che parte del succo di
limone salato si mescoli al sudore dei corpi denudati per tanto calore.
Correva l’estate
dell’85 e ancora non sapevo quanto fossi
fortunata a trascorrere i giorni della
gioventù spensierata in una città, considerata da tutti un tempo la Perla dello
Ionio, con le sue spiagge sconfinate di Mortelle dopo i laghi di Ganzirri di
cui ricordo i sapori, gli odori, i posti segreti, ed i suoi inconfondibili
paesaggi. Non c’è nulla di più evocativo
di un profumo,e quando nell’aprile di quest’anno ebbi modo di sentire Fàra a
Esxence su una soffice piuma che nel caldo della fiera fluttuava rimandandomi
il profumo del limone frizzante insieme
ad una insolita nota di cumino, con la mente ho viaggiato negli anni felici delle
estati folli passate tra Messina e Taormina,
a quelle giornate afose che non davano requie nemmeno durante la notte.
Noi giovani ragazzi avevamo l’argento
vivo addosso, nonostante il caldo, e i bagni che si consumavano tra Scilla e
Cariddi attraverso le forti correnti del
mar Ionio e Tirreno, luoghi ricchi di suggestione e fascino proveniente da antiche leggende. Spossati ci recavamo a Piazza Cairoli vero salotto
della città di Messina, luogo ideale di tanti incontri, presso l’unico chiosco
antico, risalente all’800 dove letteralmente arsi dal sole e coperti di sudore
godevamo come pazzi nell’abbeverarci con
quelle bibite del chiosco a base di limone, menta, sale e seltz, le cui gocce
ricadevano sui nostri corpi sudati a dar
vita ad un profumo particolare con note animali profondamente seduttive.
Chiosco ottocentesco nella centrale Piazza Cairoli di Messina |
Questo è Fàra del talentuoso Parfumeur Antonio Alessandria che
adesso ho sentito nella versione definitiva: è una fragranza agrumata unisex, ma
decisamente particolare, ove il cumino durante l’evoluzione olfattiva sembra
appropriarsi di altre note come la magnolia, l’incenso ,l’ambra ed il muschio
animale che fanno da sfondo mentre l’agrume prepotente insieme al lime alla menta
speziata e sale si dipanano per tutta la
durata del profumo: un agrumato molto sexy atto a combattere il grigiore dei primi giorni
di novembre.