giovedì 17 ottobre 2019

The Black Knight di Francesca Bianchi, 30ml Extrait



I profumi accompagnano da sempre la mia vita come pure una certa cinematografia di genere o meglio di nicchia che a volte costituisce un vero e proprio tramite non solo per sentire ma per accedere alla profondità della fragranza stessa, per carpirne anche il significato simbolico e inconscio: parlo di animo umano,  di quelle corde sottili e interiori che Francesca Bianchi con il Suo tocco personale, riesce a penetrare, risvegliando ricordi sopiti o suoni  cupi e ipnotici che magnificano il senso di incombenza delle immagini che mi hanno letteralmente trafitta in film dalle caratteristiche fortemente visionarie.
La parfumeur ha presentato al Pitti di quest’anno due nuove fragranze: “The Black Knight” (un vetiver cuoiato  e aromatico dal fondo floreale) e Lost in Heaven (opulento fiorito, speziato e animale).
 
"The Black Knight", è una fragranza gotica, complessa  e talmente intensa  che oserei definire “viscerale” in cui la Parfumeur Francesca Bianchi si è manifestamente ispirata  al  condottiero italiano del Rinascimento Giovanni Dalle Bande Nere, della famiglia dei Medici. Francesca laureata in storia dell’Arte a Firenze  pur conoscendo la storia e le gesta  del Cavaliere  (una statua di Baccio Bandinelli lo commemora in Piazza San Lorenzo a Firenze), rimase realmente impressionata  dal film storico di Ermanno Olmi  “Il Mestiere delle Armi” (2001) che da un lato ne magnifica le gesta in campo militare ma dall’altro esplora la sua anima  nel letto di morte, attraverso la narrazione degli ultimi giorni di vita del soldato pontificio mediante   un lavoro di qualità virtuosistica che attinge a fonti storiche con  uno sguardo di  forte e rara fascinazione visiva. Un affresco pittorico di scene che cadenzano una narrazione ritrattistica del­l'a­ni­ma, della vita e della morte, nei suoi sce­na­ri di guer­ra, vuoti come si­len­zi ge­li­di.

In “ The  Black Knight” Francesca Bianchi  da storyteller dei profumi, intraprende lo stesso percorso, traendo ispirazione dall’opera del Maestro Olmi,  e si serve di quelle note olfattive come il  patchouli, l’artemisia ed il vetiver, insieme allo styrax  ed il carvi  per ricreare l’atmosfera di un campo militare di battaglia con l’odore pungente della polvere da sparo,  delle sterpaglie secche, dei cavalli che  ansimano e scalciano per il freddo e la fame , nel gelo imperituro di una Pianura Padana tra oscil­lan­ti to­na­li­tà di grigi  e bian­chi, cat­tu­ra­ti nella neb­bia delle di­ste­se na­tu­ra­li, in una luce livida e piatta.



Giovanni è un personaggio di grande spessore: da sol­da­to pa­pa­le, possiede qua­li­tà mi­li­ta­ri raf­fi­na­te: Egli é il "Gran Dia­vo­lo" delle tat­ti­che ar­di­te, ma è fiero, rigoroso e audace al tempo stesso con spre­gio del pe­ri­glio, e nonostante il mancato sostegno al Suo esercito di mercenari, il coraggio lo spinge a proseguire e a caricare i Lanzichenecchi, ma si troverà a fare i conti con i mutamenti storici nella rivoluzione delle armi: l’uomo smetterà di essere un soldato nello stridente rumore della sua armatura,  per divenire un bersaglio a cavallo ferito sotto al ginocchio da una palla di falchetto.



  Nell’ultimo atto della narrazione storica il  suo sguardo consapevole di fiera accettazione nel letto di morte, si perde in una  deriva onirica: quelle di un uomo che ha molto amato, rievocando tutta  la carnalità della Sua relazione con la nobildonna di Mantova Camilla de’ Rossi. 

 E’ proprio questa dualità del personaggio di Lorenzo che Francesca ha voluto riprodurre nella fragranza che abbandona i tratti graffianti e acuminati propri della guerra e del cavaliere vigoroso che caratterizzano “The Black Knight” nell’apertura iniziale, per poi rivelare attraverso la sua evoluzione il lato romantico di Giovanni: l'incontro con la Nobildonna di Mantova Camilla de’ Rossi a partire da quella scintilla che aveva portato i loro sguardi pieni di desiderio ad incrociarsi per perdersi l'uno nell'altro nella consapevolezza che ogni rapporto carnale poteva essere l'ultimo, con il capo di lei  chino sulle gambe di lui: una scena che ricorre spesso nel suo delirio onirico.
 La fragranza si evolve in modo sublime poiché il cuoio (styrax)  inizialmente caratterizzato da note animali si ammorbidisce insieme al vetiver che si arrotonda per mezzo della rosa bulgara e del burro d’iris  con tocchi di miele e una base di legno di cedro e muschio di quercia rivelando che Giovanni Dalle Bande Nere non era solo un cavaliere dalla foga impetuosa, ma era anche un uomo  consumato dall’amore ardente per la Nobildonna di Mantova ripercorrendo nel suo delirio febbrile negli ultimi istanti di vita, tutti i momenti dei loro fugaci incontri. Non si era tuttavia  sopito l'affetto che provava per la moglie ed il figlio lontani.
La fragranza rispecchia appieno il personaggio storico cui Francesca si ispira, di grande volume ed impatto, è graffiante e persistente: possiede grande proiezione, e soprattutto una immensa evoluzione!


N.B. Tutte le immagini a parte la prima a destra, sono tratte da Il  Mestiere Delle Armi di Olmi

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