giovedì 13 maggio 2021

"Michele Bianchi" creatore di Fragranze Artigianali IIparte

 


La già ricca collezione di Michele Bianchi conta ben tredici fragranze,  forgiate da un vero Artigiano di Profumi:  la sua ispirazione trae origine, non tanto dalla storia da raccontare, ma piuttosto da un vero e proprio studio sulle materie prime utilizzate, e dal metodo  sinestetico, mentre i nomi delle sue creazioni riprendono le sue due  lingue madri come l’italiano (Al Vomero) ed il Russo (CarskiJ Oud e  Žasmin). Humus” rappresenta quel progetto olfattivo che nel 2017 ha permesso a M.B di farsi conoscere in Italia e allo Smell Festival di Bologna ritornando metaforicamente alle sue Radici, alla terra che gli ha dato i Natali;  in realtà  è stata solo la sua seconda fragranza poiché nel frattempo il giovane parfumeur si era dedicato alacremente e con molta passione alla creazione di "Carskij Oud" che rappresenta una pietra miliare poiché segna l’inizio della sua presenza a Mosca: quella terra ricca di storia e fascino che lo ha accolto dandogli ospitalità ben sei anni fa. Michele però, ragazzo dalla natura profondamente riservata, nutriva il timore di sottoporsi a delle critiche pertanto ha aspettato del tempo prima di commercializzare il profumo, ma il fato benevolo ha fatto sì che indossandolo attirasse le attenzioni di un impiegato in un ufficio, che a tutti i costi voleva sapere di quale fragranza si trattasse per acquistarla e Michele preso alla sprovvista disse che quel profumo ormai non era più in commercio, ma si pentì immediatamente della risposta data decidendo poi di farne dono all’impiegato.



 Nel creare il Concept di Carskij Oud (2017), M.B  pensò a quale potesse essere la fragranza indossata dallo Zar Nicola II Romanoff , ultimo Imperatore di Russia, e allo scopo di immedesimarsi  in questa storia così ammaliante e velata di mistero, si recò molto spesso al Museo  di Storia dei Profumi di San Pietroburgo dove erano presenti degli antichi reperti appartenenti allo Zar e alla moglie, i quali si dice che preferissero note floreali alla rosa e violetta ma anche composizioni chypre caratterizzate da maggior spessore come Coty e che Nicolaj usasse la classica acqua di colonia. Adesso alcuni esemplari dei profumi della Famiglia dello Zar sono stati ceduti al Museo di “Carskoe Selo” dove possono essere osservati. Pertanto la prima  creazione di M.B è caratterizzata da un’apertura aromatica e agrumata  conferita dal bergamotto che infonde enfasi e respiro ad un cuore di note costituite da delicate pennellate di rosa, patchouli e oud che fanno vibrare letteralmente la composizione olfattiva attraverso una base di Cuoio ed Ambra, quest’ultima con accenti antichi e polverosi costruita mediante un accordo di labdano, vaniglia e patchouli,   seguito da un fondo di note sensuali, animali e muschiate che avvolgono delicatamente la pelle per ore. Un profumo solenne, elegante ed unisex, che può accompagnare occasioni importanti e formali; M.B nel suo lavoro assolutamente artigianale, forgia la materia prima quasi fosse un più che consumato Maestro di Profumi.  



Gli spettacoli folkloristici russi di Danza Armena sono stati fonte di ispirazione per la terza e omonima creazione olfattiva di M.B che attraverso la sinestesia ha cercato di tradurre in emozione liquida quella danza popolare religiosa e ancestrale che ha attraversato la profondità dei secoli per giungere quasi immutata sino ai giorni nostri. Mandarino e cannella aprono le danze a quelle che sono le materie prime più care agli armeni ed in modo particolare al benzoino che insieme allo storace, all’ambra e al Balsamo del Tolu sembrano dar forma e accompagnare i movimenti lenti dei gruppi di danzatori in semicerchio che mostrano tutta la loro fierezza, passione ed eloquenza avviluppati nelle vesti tipiche dai colori caldi e unici. La fragranza è dolcemente agrumata, speziata e sensuale assolutamente unisex si accosta alla pelle formando un tutt’uno con essa.


Un profumo che ha come note principali la vaniglia, la cumarina e la fava tonka è Žasmin, una fragranza floreale  ma dal carattere inusuale data la presenza del patchouli a distillazione frazionata che è molto più limpido rispetto al più grezzo olio di patchouli e ciò ha fatto sì che alcuni amici di Michele lo considerassero un chypre moderno, utilizzando insieme alla vanillina un gelsomino russo, limpido e vivace assolutamente privo della caratteristica indolica cui siamo abituati da sempre. Si accompagnano note floreali e delicate come il mughetto, l’iris, la rosa e la violetta che danno quella caratteristica polverosità elegante alla fragranza insieme ad accenti di verde muschio.

 

Ladan (incenso) qui M.B si è ispirato ad una immagine racchiusa in un libro di poesie russe che contiene molte delle sue mouillettes, si tratta di un dipinto di Alexander Makovsky di una chiesetta tipica ortodossa-russa in un campo nel mezzo di una primavera russa,  che lo ha portato a creare un incenso che fosse a metà strada tra l’incenso liturgico e quello che troviamo in natura. Quello ecclesiastico  viene lavorato insieme a della mirra con altre essenze profumate che lo rendono molto diverso  da quello naturale, anche lo stesso olio essenziale di incenso non ha un odore piacevole e necessita di essere ulteriormente elaborato. Per riprodurre l’immagine del quadro M.B ha usato sentori naturali e un patchouli più grezzo e sporco, note di incenso, assoluta di fava tonka, balsamo del Perù al fine di ammorbidire l’incenso per poi aggiungere il suo tocco finale: un pizzico di ambra grigia che costituisce la sua firma olfattiva in molte delle sue creazioni.

 

"Notti Bianche" è il suo best-seller, che si discosta nettamente dalle altre sue creazioni, il profumo più frizzante in assoluto perché ha voluto ricreare quelle sensazioni magiche che si provano quando per la prima volta ci si trova a vivere quel fenomeno atmosferico delle Notti Bianche d’Estate a Pietroburgo a partire da fine maggio fino all’inizio di luglio che regala tramonti che durano notti intere: una fragranza vivace prorompente quasi come fuochi d’artificio, si annuncia in una  esplosione fruttata tra bergamotto e mandarino con accordi di pera-albicocca-pesca, muschi bianchi e ambroxan (amata in modo particolare dai russi).

Discorso a parte merita Tuberosa, il fiore preferito di molti e anche di Michele che a causa delle molteplici caratteristiche e sfaccettature che contraddistinguono la stessa, nel momento della creazione olfattiva si è posto non pochi problemi sugli aspetti della materia  che andavano sottolineati e quindi sviluppati. La Tuberosa di M.B è verde e leggermente animale,  risultante di una ricostruzione di tuberosa molto costosa insieme ad un accordo di materia prima che è stato difficile scegliere poiché volendo attribuire alla sua tuberosa un tocco di modernità voleva usare l'aldeide o meglio il lattone C14 con un sentore di pesca o c18 con un sentore di cocco, ma alla fine ha usato un lattone più moderno. Credo che nel suo studio concernente le scelte degli elementi da impiegare, M.B sia stato affiancato da Ermano Picco. La Tuberosa è fredda, come la fredda Russia durante l’inverno, ma ha un cuore dolce e floreale fatto di accenti di miele, gelsomino e ylang-ylang, mentre i muschi elargiscono sfumature verdi. Da alcune persone è stata considerata un ibrido tra Fracas ed il Carnal Flower di Ropion.

Considerando che siamo a Maggio riveste grande importanza la rosa nelle composizioni di M.B poiché è sempre presente, persino in Humus, Carskij Oud  e Notti Bianche, ma soprattutto la si ritrova in  ”Shiraz”.

Shiraz” fragranza creata nel 2019 antecedentemente a Tuberosa è il nome di una città simbolo della cultura persiana in Iran  e celebre un tempo  non solo per il vino ed i vigneti, ma anche per le rose persiane ed i suoi giardini ricchi di ogni bene. Un poeta Russo Sergej Esenin dedicò una poesia alla bellezza delle donne orientali di Shiraz durante uno dei suoi viaggi in Iran descrivendo una immagine meravigliosa dei cieli color zafferano durante i tramonti a Shiraz dove si estendono silenziosamente campi di rose profumate. Rose orientali speziate letteralmente imbibite di ambra, zafferano e sandalo profondamente ipnotiche per l’incenso che le avvolge e allo stesso tempo calde e piccanti mentre un bouquet di violette e iris conferisce loro spiccata polverosità insieme a nuances fruttate di lampone su una base di olio di nagarmotha e muschi.

 

M.B ha composto anche altre fragranze, come:


Al Vomero ispirandosi ad una delle sue città preferite, Napoli, l’altra è San Pietroburgo. Secondo la sinestesia la capitale campana  viene rappresentata con tre tipi di Vetiver e un accordo ambrato di Norlimbanol e Ambrocenide 

Jantar è l’ultima creazione di M.B che si discosta molto dalle altre fragranze poiché labdano e vaniglia, insieme ad ambra, ciliegia, fragole, cioccolato bianco e tabacco ne fanno un  gourmand particolare non eccessivamente dolce ma quasi afrodisiaco  per via di quelle sue note talcate e balsamiche (balsamo del Perú) che si pongono a contrasto con gli accordi fruttati. 

Narciso, bellissimo floreale freddo e unisex, ma non amaro, caratterizzato da una costruzione olfattiva pulita e armoniosa con note di narciso, giunchiglia e ylang-ylang circondato da aldeidi e galbano ove fa capolino una timorosa tuberosa ma anche rose e gelsomini che si pongono quasi come pennellate in un acquarello dai colori tenui come il giallo screziato da venature dorate e verde trasparente. Tutto si adagia su muschio di quercia e vetiver. Considerata la sua freddezza trovo Narciso adatto al periodo estivo accompagnato da abiti in cotone bianco.  



  Oud 2.0 e Aurora quest’ultimo ispirato all’aurora boreale con note fiorite, fruttate, ozoniche su muschi freddi.



 

Michele Bianchi I parte