lunedì 22 novembre 2021

BOA MADRE di Cristian Cavagna Extrait 100ml

Per Cristian Cavagna @polina_illustration

 L’uovo, simbolo
della natura che si rinnova,
dell’ inizio di una vita.
Il Boa seduce,
si insinua,


con piume di struzzo.

Così la tuberosa,
Fiore bianco per eccellenza,
Che è il segno del mio stile.

Cristian





La mente di Cristian  Cavagna è un vulcano in eruzione, un fiume in piena in continuo fermento sia di giorno che nel cuore della notte, quando tutto è silenzio; egli è come avvolto  in uno stato di grazia  perenne e niente si sottrae alla sua attenzione nel momento in cui esplode la sua creatività: tutto è fonte d’ispirazione per arricchire e dare un senso alle sue creazioni olfattive che si animano di nuova vita portando alla luce odori mai sentiti,  partoriti grazie alla collaborazione di esimi professionisti  poiché Cristian è noto per non essere un viaggiatore solitario ma sceglie di accompagnarsi a menti brillanti per riuscire a realizzare un progetto, un vero e proprio capolavoro grazie alla supervisione di Arturetto Landi con la generosità e la cooperazione di tecnici esperti in materia, siano essi veterinari o allevatori di struzzi.

Credit by Claudia Umeton


domenica 15 agosto 2021

"Douleur!2 " di Bogue Profumo: Allucinazione Subliminale o Evoluzione Olfattiva?

Per sfuggire al Mondo non c'è niente di più sicuro dell'Arte e niente è meglio dell'Arte per tenersi in contatto con il Mondo 

Johann Wolfgang Goethe  

Photo Credit By Claudia Umeton


Per Vittorio Sgarbi “la bellezza è quello che muove nel cuore delle persone un sentimento di armonia, di felicità” affermando che “la bellezza salverà il mondo; ciò vuol dire che la bellezza è condivisa, quindi non può essere soltanto per me”. Perciò la bellezza è qualcosa che pervade, che emoziona, come quando ci troviamo davanti a un quadro. Per bellezza estetica dunque intendiamo tutta la sfera emozionale che la visione di un’opera può toccare, suscitando in noi le più diverse emozioni. A questo punto, che cos’è un’opera d’arte? Per opera d’arte si intende un manufatto prodotto dall’uomo, di qualsiasi materiale, dotato di caratteristiche estetiche, e cioè che in esso vediamo determinati caratteri che ci stimolano alla visione, capace di suscitare emozioni, sensazioni e sentimenti. Il primo, il soggetto, è il tema che l’opera affronta. La forma è la parte visibile e tattile di un’opera. Il contenuto è ciò che un’opera comunica. http://www.associazioneartistiautori.it/cose-larte/il-concetto-di-bellezza-e-di-opera-darte 

La profumeria artistica , ancora non è stata riconosciuta come forma d’arte,  e ciò a torto, poiché non possiede quelle caratteristiche tecniche ovvero estetiche da cui non si può prescindere affinchè una fragranza possa essere  annoverata tra le opere d’arte proprio per ciò che comunica, che rivela e che al contempo suscita: non si può toccare ma solo inspirare e  arrivando nella parte più recondita del nostro cervello, l’amigdala, risveglia ricordi ed emozioni ormai sopite. Basta un lieve e soffice profumo, il naso inventa una via d’ingresso nella memoria, riportando per l’ennesima volta l’esempio  di Proust quando la coscienza stessa si emoziona attraverso l’odore fragrante  della madeleine e il passato diventa presente.

Kandinskij  precursore e fondatore della pittura astratta, successivamente al  1911 in Lo Spirituale nell'Arte, parla di una nuova epoca di grande spiritualità e del contributo che le dà la pittura. La nuova arte deve basarsi sul linguaggio del colore e Kandinskij dà indicazioni sulle proprietà emozionali di ciascun tono e di ciascun colore, a differenza delle precedenti teorie sul colore, egli non si interessa dello spettro, ma solo della risposta dell'anima.


Una fragranza merita di essere considerata una manifestazione artistica quando le note olfattive che la compongono,  siano in grado di risvegliare la potenza deflattiva della memoria e del ricordo, soprattutto quando scavalca   quelli che sono gli ordinari binari in  cui normalmente si muove la profumeria. Parlo del fondatore e profumiere di Bogue Profumo Antonio Gardoni che in collaborazione con il tatuatore britannico Freddie Albrighton  ha dato letteralmente vita al profumo Douleur!2, (l'edizione di fine 2020)  che è un'evoluzione più morbida,  meno strong e più fresca del suo predecessore, Douleur del 2019.

 Mi permetto di definire Antonio Gardoni come un “naso” dotato di grande e fervida potenza visionaria anche se ciò potrebbe creare una dissonanza, ma in campo artistico non lo è. Tale fragranza  ha sortito un effetto assolutamente incredibile, nuovo, irreale:  si è aperto un varco fatto di colori caleidoscopici fluo come nell’arte pittorica di Kandinskij con la differenza che i colori e le innumerevoli sfumature si traducono in una danza olfattiva moderna che si apre con accordi marini, ma non salati che si lasciano attraversare da note verdi  sferzanti di eucalipto, menta ghiacciata ed erba tagliata con sfumature canforate  che si accompagnano ad un sottofondo quasi caramellato ad accenni fruttati di melone: al centro della composizione la vernice rossa di una una rosa liquefatta che viene tatuata a sangue per disegnare il rosso labbra di Betty Page, tatuaggio in voga negli anni ’50, mentre il profumo di un gelsomino elegante verde brillante disvela i suoi angoli leggermente indolici  con tocchi delicati dolci-amari come fossero pennellate, in profondità l’acqua freddissima del mare scorre inesorabilmente. La sua persistenza è infinita come la sua dipendenza, come un tatuaggio.


Non appena spruzzato Douleur!2 senza sapere assolutamente nulla della sua storia e delle sue note che oserei definire psichedeliche, come per magia, mi ha riportato alla mente, un vecchio e lontanissimo episodio dell’osannata Serie degli anni ‘90  di X- Files “Never Again” dove un uomo appena divorziato, in preda al suo dolore, dopo aver bevuto parecchi drink  entra in un negozio di tatuaggi e ne sceglie uno simile a Betty Page (sul quale sono stampate le parole, "Never Again) ." Il giorno dopo, durante il lavoro, sente una voce femminile che lo chiama "perdente." Irritato attacca briga con alcune donne vicino al suo posto di lavoro e una volta tornato nel suo malandato appartamento, continua a sentire la voce femminile che lo schernisce di nuovo, facendosi beffe di lui. La voce alla fine porta l’uomo al limite della pazzia, e irrompendo nell’appartamento sottostante attacca la donna che vi abita. Betty  Page con la sua bocca scarlatta prende vita divenendo un tutt’uno con la mente dell’uomo che gelosa delle altre donne gli ordina di farle sparire per sempre. In realtà il tatuatore,  aveva utilizzato nell’inchiostro un composto chimico, un alcaloide che nel sangue causava allucinazioni !  

Così si è presentato alla mia mente “Douleur!2: un’allucinazione olfattiva e visionaria  che al tempo stesso  guarda (a mio personalissimo parere), anche ad alcuni vintage del passato come Le Parfum de Thérèse creato da Edmond Roudnitska,  con le sue note di rosa, gelsomino, melone cuoio e vetiver, ma con delle caratteristiche che ne fanno un capolavoro di arte contemporanea, unico, originale, qualcosa di mai sentito rigorosamente a tiratura limitata.


Note Douleur!2  

Canfora, Cetriolo, Menta, Melone

Rosa, Note Acquatiche, Note Metalliche, Sale

Ostriche,  Resine, Benzoino, Zibetto



Disclaimer: le mie opinioni mi appartengono


 

domenica 11 luglio 2021

Il Profumo è Sogno: "Crimson Rocks" di Amouage

 

Amouage Crimson Rocks da Amouage Sito Ufficiale



Il profumo è sogno, è come percorrere mondi paralleli,  vivere altre vite, viaggiare in altri paesi, oppure è  come perdersi in un viaggio all’interno di se stessi : è andare oltre. Non voglio scomodare la psicoanalisi, personalmente sono ormai giunta alla conclusione che le fragranze non siano mai state un vezzo per piacere o cercare di piacere, ma spesso  una necessità. Il mio scopo è quello di unirmi al profumo per trovare un senso di equilibrio e di pace anche con me stessa. Ho avuto modo di sentire in due diversi periodi dell’anno, l’ultima novità di Amouage appartenente alla nuova collezione Renaissance , Crimson Rocks del 2020, evocativa della maestosità delle montagne di Al Hajar  all’ora del tramonto. Sono un’amante della rosa damascena, spezie e incensi pertanto come non provare immediatamente la nuova rosa  che  con il metodo sinestesico  ritrae e dipinge attraverso  nuances olfattive le sfumature cremisi  della catena montuosa dell’Oman in un particolare periodo dell'anno?  Quest’inverno la delusione ha  divorato il mio entusiasmo poiché  dalle descrizioni lette mi aspettavo qualcosa di più pungente e allo stesso tempo avvolgente e solenne, mentre al principio fu il nulla! Con le temperature molto elevate di luglio, la mia esperienza olfattiva è stata altamente sensoriale e rivelatoria: la fragranza si apre con brio iniziale e accenti aromatici di pepe rosa, sino ad essere accogliente divenendo un tutt’uno con la mia pelle  aprendosi in modo soave, delicato e materico come un tessuto di taffetà in seta con tonalità rosso cannella che cambia gradazione a seconda del punto in cui si poggia lo sguardo. La  rosa  lavorata con due metodi estrattivi differenti ( Rose Essential, Rose Ultimate)  è sempre presente sino a rivelarsi sotto molteplici sfaccettature che ben si amalgamano ad un accordo terroso di miele di  giuggiola che sposa  la morbida ambra (non riportata in piramide), il legno di quercia e legno di cedro insieme all' olio essenziale di vetiver: la sensazione ultima è quella di essere avvolta e inghiottita da un senso di pace interiore come non provavo da molto tempo con la mente ed il cuore. Credo che questo fosse l’intento prefissatosi dalla creatrice di Crimson Rock, Domitille Michalon-Bertier , ovvero una visione intimista del profumo e non urlata nonostante si tratti di una rosa damascena che trasuda spezie e miele.

Le prime quattro fragranze appartenenti alla Renaissance Collection di cui Crimson Rock fa parte, insieme ad Ashore, Enclave e Meander ,  segnano l’inizio di una nuova era nella profumeria di fascia alta  ed un nuovo approccio ove un team di esperti creativi  realizzerà mediante il marketing, immagini e media, la trasformazione futura del marchio rivolgendosi in modo particolare al mondo digitale dei millenials con composizioni  olfattive che non guardano più al passato ma sono rivolte al futuro, con tutti gli strumenti altamente innovativi,  attingendo nel mondo delle molecole di sintesi, in grado di dare gradazioni, sfaccettature e profondità diverse plasmando letteralmente una fragranza.

  

 Note ufficiali di Crimson Rocks

 

Note di Testa : Pepe Rosa CO2 & Cannella Corteccia Essenziale.

Note di Cuore : Rose Essential, Rose Ultimate e accordo di miele di giuggiola.

Note di Fondo : Legno di quercia CO2,  Olio di Legno di Cedro & Olio di Vetiver

 


giovedì 1 luglio 2021

"Rose Incense" di Amouage riuscirà a rivelare il mistero di Rosebud nel film "Quarto Potere"?



Tutti i diritti sono riservati






Tra le non troppo recenti  uscite del prestigioso marchio Amouage sono stata estremamente colpita dalla eleganza e sobrietà della fragranza   composta nel 2019 da Bruno Jovanovic, Rose Incense , che introduce la collezione  ‘IT’S ALL ABOUT…’  Si tratta di un progetto molto  ambizioso che sposa la tradizione narrativa del brand, ovvero, l’interpretazione olfattiva  che  segue le orme di uno dei film cult più complessi e moderni della storia del cinema: Quarto Potere (Citizen Kane) del‘41 scritto, diretto, prodotto e interpretato da Orson Welles  che con la tecnica  evoluta del flashback e del film nel film, nei primi  nove minuti narra della vertiginosa ascesa e della rovinosa caduta di Charles Foster Kane, magnate della stampa, miliardario, imprenditore, editore e politico statunitense. «Un uomo che otteneva ciò che voleva, per poi perderlo» per citare il film, componendo allo stesso tempo un affresco del mondo che circondava il protagonista attraverso un puzzle che mostrava frammenti di vita  del  magnate, per assemblarsi lentamente sullo schermo fino al colpo di scena finale che  rivela in un quadro universale di ambizione e solitudine, allo spettatore il significato della parola “Rosebud”.

Rose Incense pertanto è una composizione olfattiva estremamente complessa, così raffinata, affascinante, profonda da essere solenne e molto sofisticata :  le note speziate e balsamiche dell’elemi  cedono il passo ad un incenso liturgico che attraverso l’emergere di un accordo d’inchiostro nero, introducono una danza fatta di  chiaroscuri tra una rosa brillante  e  sfaccettata insieme all’olio essenziale di incenso . Una fragranza contraddistinta da un taglio sicuramente moderno come fu per Orson Welles , Quarto Potere, ma con  un imprinting che guarda alla più lontana profumeria di nicchia ora diventata vintage: il riferimento è al connubio rosa-incenso. 

Rose Incense  non è invadente o meglio non ha un potere deflagrante, ma ha un sillage intenso e duraturo  per l’alta concentrazione, del 28%  di oli essenziali.  La nota di Suederale  insieme  alla mirra calda e sensuale ammorbidiscono “la danza adamantina” tra rosa e incenso disvelando il mistero della parola  Rosebud con  il legno di cedro e sandalo conferendo alla fragranza sfumature leggermente smoky ,poiché è solo nella sequenza finale quando dopo la morte del magnate viene bruciato nell’inceneritore, un oggetto ritenuto inutile, uno slittino di legno da bambino, che  si rivela il fulcro di tutta la narrazione del film attraverso quell’unico dettaglio infantile che è la chiave di lettura di tutta l’opera: Kane, giovanissimo erede di una colossale fortuna, viene strappato al suo mondo d'infanzia, nel momento in cui in Colorado da bambino stava giocando nelle neve con lo slittino di legno, il cui marchio era Rosebud per creare un gigante dai piedi di argilla incapace di amare se non attraverso il possesso. Rose Incense dipinge un affresco ricco di chiaroscuri con le sue nuance derivanti dall’accordo d’inchiostro con  esplicito riferimento al mondo della stampa, rende vividamente il ritratto del protagonista, del suo successo e potere, sino alla caduta,  rivelando nelle note legnose di sandalo e cedro con una sfumatura di vaniglia, il finale e recondito significato di Rosebud.

 

 

Note di testa: Elemi, Olibano (Frankincenso) Iper Assoluto, Accordo di Inchiostro Nero.

 

Note di cuore: Acqua di Rosa Damascena Essenziale, Suederale, Incenso Assoluto.

 

Note di base: Mirra, Vaniglia, Legno di Sandalo, Legno di Cedro

giovedì 13 maggio 2021

"Michele Bianchi" creatore di Fragranze Artigianali IIparte

 


La già ricca collezione di Michele Bianchi conta ben tredici fragranze,  forgiate da un vero Artigiano di Profumi:  la sua ispirazione trae origine, non tanto dalla storia da raccontare, ma piuttosto da un vero e proprio studio sulle materie prime utilizzate, e dal metodo  sinestetico, mentre i nomi delle sue creazioni riprendono le sue due  lingue madri come l’italiano (Al Vomero) ed il Russo (CarskiJ Oud e  Žasmin). Humus” rappresenta quel progetto olfattivo che nel 2017 ha permesso a M.B di farsi conoscere in Italia e allo Smell Festival di Bologna ritornando metaforicamente alle sue Radici, alla terra che gli ha dato i Natali;  in realtà  è stata solo la sua seconda fragranza poiché nel frattempo il giovane parfumeur si era dedicato alacremente e con molta passione alla creazione di "Carskij Oud" che rappresenta una pietra miliare poiché segna l’inizio della sua presenza a Mosca: quella terra ricca di storia e fascino che lo ha accolto dandogli ospitalità ben sei anni fa. Michele però, ragazzo dalla natura profondamente riservata, nutriva il timore di sottoporsi a delle critiche pertanto ha aspettato del tempo prima di commercializzare il profumo, ma il fato benevolo ha fatto sì che indossandolo attirasse le attenzioni di un impiegato in un ufficio, che a tutti i costi voleva sapere di quale fragranza si trattasse per acquistarla e Michele preso alla sprovvista disse che quel profumo ormai non era più in commercio, ma si pentì immediatamente della risposta data decidendo poi di farne dono all’impiegato.



 Nel creare il Concept di Carskij Oud (2017), M.B  pensò a quale potesse essere la fragranza indossata dallo Zar Nicola II Romanoff , ultimo Imperatore di Russia, e allo scopo di immedesimarsi  in questa storia così ammaliante e velata di mistero, si recò molto spesso al Museo  di Storia dei Profumi di San Pietroburgo dove erano presenti degli antichi reperti appartenenti allo Zar e alla moglie, i quali si dice che preferissero note floreali alla rosa e violetta ma anche composizioni chypre caratterizzate da maggior spessore come Coty e che Nicolaj usasse la classica acqua di colonia. Adesso alcuni esemplari dei profumi della Famiglia dello Zar sono stati ceduti al Museo di “Carskoe Selo” dove possono essere osservati. Pertanto la prima  creazione di M.B è caratterizzata da un’apertura aromatica e agrumata  conferita dal bergamotto che infonde enfasi e respiro ad un cuore di note costituite da delicate pennellate di rosa, patchouli e oud che fanno vibrare letteralmente la composizione olfattiva attraverso una base di Cuoio ed Ambra, quest’ultima con accenti antichi e polverosi costruita mediante un accordo di labdano, vaniglia e patchouli,   seguito da un fondo di note sensuali, animali e muschiate che avvolgono delicatamente la pelle per ore. Un profumo solenne, elegante ed unisex, che può accompagnare occasioni importanti e formali; M.B nel suo lavoro assolutamente artigianale, forgia la materia prima quasi fosse un più che consumato Maestro di Profumi.  



Gli spettacoli folkloristici russi di Danza Armena sono stati fonte di ispirazione per la terza e omonima creazione olfattiva di M.B che attraverso la sinestesia ha cercato di tradurre in emozione liquida quella danza popolare religiosa e ancestrale che ha attraversato la profondità dei secoli per giungere quasi immutata sino ai giorni nostri. Mandarino e cannella aprono le danze a quelle che sono le materie prime più care agli armeni ed in modo particolare al benzoino che insieme allo storace, all’ambra e al Balsamo del Tolu sembrano dar forma e accompagnare i movimenti lenti dei gruppi di danzatori in semicerchio che mostrano tutta la loro fierezza, passione ed eloquenza avviluppati nelle vesti tipiche dai colori caldi e unici. La fragranza è dolcemente agrumata, speziata e sensuale assolutamente unisex si accosta alla pelle formando un tutt’uno con essa.


Un profumo che ha come note principali la vaniglia, la cumarina e la fava tonka è Žasmin, una fragranza floreale  ma dal carattere inusuale data la presenza del patchouli a distillazione frazionata che è molto più limpido rispetto al più grezzo olio di patchouli e ciò ha fatto sì che alcuni amici di Michele lo considerassero un chypre moderno, utilizzando insieme alla vanillina un gelsomino russo, limpido e vivace assolutamente privo della caratteristica indolica cui siamo abituati da sempre. Si accompagnano note floreali e delicate come il mughetto, l’iris, la rosa e la violetta che danno quella caratteristica polverosità elegante alla fragranza insieme ad accenti di verde muschio.

 

Ladan (incenso) qui M.B si è ispirato ad una immagine racchiusa in un libro di poesie russe che contiene molte delle sue mouillettes, si tratta di un dipinto di Alexander Makovsky di una chiesetta tipica ortodossa-russa in un campo nel mezzo di una primavera russa,  che lo ha portato a creare un incenso che fosse a metà strada tra l’incenso liturgico e quello che troviamo in natura. Quello ecclesiastico  viene lavorato insieme a della mirra con altre essenze profumate che lo rendono molto diverso  da quello naturale, anche lo stesso olio essenziale di incenso non ha un odore piacevole e necessita di essere ulteriormente elaborato. Per riprodurre l’immagine del quadro M.B ha usato sentori naturali e un patchouli più grezzo e sporco, note di incenso, assoluta di fava tonka, balsamo del Perù al fine di ammorbidire l’incenso per poi aggiungere il suo tocco finale: un pizzico di ambra grigia che costituisce la sua firma olfattiva in molte delle sue creazioni.

 

"Notti Bianche" è il suo best-seller, che si discosta nettamente dalle altre sue creazioni, il profumo più frizzante in assoluto perché ha voluto ricreare quelle sensazioni magiche che si provano quando per la prima volta ci si trova a vivere quel fenomeno atmosferico delle Notti Bianche d’Estate a Pietroburgo a partire da fine maggio fino all’inizio di luglio che regala tramonti che durano notti intere: una fragranza vivace prorompente quasi come fuochi d’artificio, si annuncia in una  esplosione fruttata tra bergamotto e mandarino con accordi di pera-albicocca-pesca, muschi bianchi e ambroxan (amata in modo particolare dai russi).

Discorso a parte merita Tuberosa, il fiore preferito di molti e anche di Michele che a causa delle molteplici caratteristiche e sfaccettature che contraddistinguono la stessa, nel momento della creazione olfattiva si è posto non pochi problemi sugli aspetti della materia  che andavano sottolineati e quindi sviluppati. La Tuberosa di M.B è verde e leggermente animale,  risultante di una ricostruzione di tuberosa molto costosa insieme ad un accordo di materia prima che è stato difficile scegliere poiché volendo attribuire alla sua tuberosa un tocco di modernità voleva usare l'aldeide o meglio il lattone C14 con un sentore di pesca o c18 con un sentore di cocco, ma alla fine ha usato un lattone più moderno. Credo che nel suo studio concernente le scelte degli elementi da impiegare, M.B sia stato affiancato da Ermano Picco. La Tuberosa è fredda, come la fredda Russia durante l’inverno, ma ha un cuore dolce e floreale fatto di accenti di miele, gelsomino e ylang-ylang, mentre i muschi elargiscono sfumature verdi. Da alcune persone è stata considerata un ibrido tra Fracas ed il Carnal Flower di Ropion.

Considerando che siamo a Maggio riveste grande importanza la rosa nelle composizioni di M.B poiché è sempre presente, persino in Humus, Carskij Oud  e Notti Bianche, ma soprattutto la si ritrova in  ”Shiraz”.

Shiraz” fragranza creata nel 2019 antecedentemente a Tuberosa è il nome di una città simbolo della cultura persiana in Iran  e celebre un tempo  non solo per il vino ed i vigneti, ma anche per le rose persiane ed i suoi giardini ricchi di ogni bene. Un poeta Russo Sergej Esenin dedicò una poesia alla bellezza delle donne orientali di Shiraz durante uno dei suoi viaggi in Iran descrivendo una immagine meravigliosa dei cieli color zafferano durante i tramonti a Shiraz dove si estendono silenziosamente campi di rose profumate. Rose orientali speziate letteralmente imbibite di ambra, zafferano e sandalo profondamente ipnotiche per l’incenso che le avvolge e allo stesso tempo calde e piccanti mentre un bouquet di violette e iris conferisce loro spiccata polverosità insieme a nuances fruttate di lampone su una base di olio di nagarmotha e muschi.

 

M.B ha composto anche altre fragranze, come:


Al Vomero ispirandosi ad una delle sue città preferite, Napoli, l’altra è San Pietroburgo. Secondo la sinestesia la capitale campana  viene rappresentata con tre tipi di Vetiver e un accordo ambrato di Norlimbanol e Ambrocenide 

Jantar è l’ultima creazione di M.B che si discosta molto dalle altre fragranze poiché labdano e vaniglia, insieme ad ambra, ciliegia, fragole, cioccolato bianco e tabacco ne fanno un  gourmand particolare non eccessivamente dolce ma quasi afrodisiaco  per via di quelle sue note talcate e balsamiche (balsamo del Perú) che si pongono a contrasto con gli accordi fruttati. 

Narciso, bellissimo floreale freddo e unisex, ma non amaro, caratterizzato da una costruzione olfattiva pulita e armoniosa con note di narciso, giunchiglia e ylang-ylang circondato da aldeidi e galbano ove fa capolino una timorosa tuberosa ma anche rose e gelsomini che si pongono quasi come pennellate in un acquarello dai colori tenui come il giallo screziato da venature dorate e verde trasparente. Tutto si adagia su muschio di quercia e vetiver. Considerata la sua freddezza trovo Narciso adatto al periodo estivo accompagnato da abiti in cotone bianco.  



  Oud 2.0 e Aurora quest’ultimo ispirato all’aurora boreale con note fiorite, fruttate, ozoniche su muschi freddi.



 

Michele Bianchi I parte

mercoledì 14 aprile 2021

Michele Bianchi, il giovane parfumeur venuto dalla Russia: le sue “Radici” ed i primi passi (I parte)




 

Michele Bianchi  è un artista dotato di  garbo, estrema sensibilità e una gentilezza di altri tempi motivo principale del grande interesse che ho sempre nutrito per le sue creazioni olfattive che solo adesso ho avuto modo di sentire grazie alla sua generosità. 

E’ un giovanissimo parfumeur di origine meridionale,nato e cresciuto in Provincia di Foggia, timidissimo,  ma dotato di  estrema forza di volontà  che lo ha  portato a realizzare  quelli che da bambino erano i  suoi sogni  segreti. Fu così che in seguito agli studi all’Università di Macerata specializzandosi in lingua russa,  all’età di soli 22 anni, lasciando il suo paese di origine e i suoi affetti, si recò in Russia per realizzare  le sue più grandi aspirazioni: quella di viaggiare e di  creare profumi che avrebbero raccontato storie affascinanti   traendo ispirazione dalle sue stesse radici ovvero dalla terra che gli ha dato i Natali,  ma è attraverso La Sacra Madre Russia, ai suoi poeti ed artisti che si manifesta l’estro creativo di Michele Bianchi.

Andando a ritroso nel tempo, la passione per i profumi nasce sin dalla più tenera età ,quando   la Zia  Silvana lavorando in un negozio di profumi coccolava il piccolo Michele  portandogli in regalo molte fragranze  che  gli spalancarono un mondo nuovo e sino ad  allora sconosciuto,  ripromettendosi che un giorno avrebbe studiato per creare i suoi profumi e non condividendo con anima viva  il suo entusiasmo,  sempre a causa della sua estrema riservatezza; nel frattempo dava sfogo a tutta la sua creatività attraverso la musica suonando il violino per ben otto anni, poiché in famiglia erano musicisti, ma il tempo passava e capì che il suo desiderio non era quello di  rimanere seduto a studiare, ma voleva viaggiare e sentiva che  il suo genio, doveva trovare una valvola di sfogo  nelle creazioni olfattive.

Michele infatti una volta arrivato in Russia, non solo iniziò a viaggiare, ma trascorse un primo periodo a San Pietroburgo dove frequentò all’Università un Master in Relazioni Internazionali per poi tornare stabilmente  nella Capitale dove cominciò a frequentare persone che condividevano la sua stessa passione, come alcuni autori di articoli di Fragrantica Russa, e chiedendo ad alcuni di loro un  aiuto per poterlo indirizzare in questo campo  così difficile e particolare che  richiede estrema pazienza e studio, aiuto che arrivò ben presto poiché fu messo subito in contatto con professionisti del settore, i quali nonostante le difficoltà della barriera linguistica, accettarono  di buon grado di aiutare il giovane che  nel 2015 incominciò a seguire lezioni pratiche e teoriche di profumi in russo (masterclass) rendendosi presto conto   di quanto complicata fosse la strada intrapresa,  ma nonostante l’iniziale momento di sconforto, presto capì  che senza errori il processo creativo sarebbe stato troppo immediato. Il desiderio intimo di creare delle fragranze derivava  dal fatto che Michele non era ancora riuscito a trovare un profumo che lo rappresentasse! 

Michele a Mosca
Avendo dei contatti solo con  gente di Mosca,  Michele capì che a lui mancava un feeback da parte degli italiani: infatti nel momento in cui creava, l’unico punto di riferimento era il suo Maestro a cui si rivolgeva per chiedere un parere, ma era estremamente curioso di sapere ciò che avrebbero pensato gli italiani riguardo le sue creazioni;  ciononostante egli continuava ad arricchire la sua collezione acquistando nuove fragranze  sino a che arrivò ad un punto di svolta, il punto del cambiamento dato da Cinabre  splendida creazione di Maria Candida Gentile, dove la costruzione olfattiva era resa con accordi del tutto inediti e moderni  di Rosa Splendens del Marocco, mescolati con sapienza a note speziate ,Vaniglia, e alla Davana per dar vita ad un profumo dai toni inconsueti , fu così che si rese conto che quello della profumeria era un mondo estremamente vasto, tanto che una sera decise di  complimentarsi con la stessa Parfumeur  che fu gentilissima, e il caso volle che sempre sulla stessa pagina Michele si scoprì a leggere un articolo dello Smell Festival di Bologna  e aggiunse alla sue amicizie Luigi Cristiano  con cui conversò sovente durante alcuni mesi.   

 

"Humus" seconda fragranza creata da Michele, e fotografata a Manfredonia

Questa concomitanza di circostanze fece sì che il giovane Michele fosse invitato allo Smell Festival di Bologna  da Luigi Cristiano nel 2017 a guardare il tema di quell’anno “Le Radici”  con il fine creare un profumo che metaforicamente e materialmente si basasse su quel concept.  Fu  grazie alla sinestesia, non intesa  in senso retorico,  ma in senso percettivo e sensoriale, che il parfumeur associò alla parola Radici, delle note olfattive come lo zenzero, il vetiver, il muschio di quercia e la geosmina, nota terrosa e cuoiata che deriva dall’unione dell’acqua con dei batteri, quando la pioggia cade dopo un periodo di forte siccità (petricore), creando  di tal guisa un profumo tornando metaforicamente alle sue radici pugliesi, a San Paolo di Civitate, e alla sua infanzia,  quando d’estate  arrivavano i camion pieni di barbabietole per essere lavorate allo zuccherificio, e ricreando le note terrose e aromatiche attraverso l'isobutyl chinolina utilizzando, per alleggerire questa nota, zenzero e bergamotto: dopo tre tentativi, inviò la fragranza a Bologna, senza nutrire la benché minima speranza, ciononostante, dopo qualche mese fu contattato da Francesca Faruolo che gli comunicò che la sua creazione era stata scelta tra  le prime cinque.  Una volta raggiunta Bologna,  Michele conobbe tutti ed in modo particolare Cristian e Adjiumi, Ermano Picco e molte altre personalità legate al mondo dei profumi e allo Smell Festival. Con Humus, sua seconda creazione dopo Carskij Oud, vince l’VIII ed. dello Smell Festival come Outsider Scents Award: quello fu solo l'inizio......




 

Fine I parte continua.........

lunedì 15 febbraio 2021

Musa Paradisiaca di Cristian Cavagna. La Tuberosa Secondo Me. II parte

 



“…….. Nonostante gli occhiali verdi, i cinque rimasero ugualmente abbagliati dallo splendore della Città di Smeraldo. Case e palazzi erano di marmo verde incrostato di smeraldi. Di marmo verde erano i marciapiedi e tra un lastrone e l’altro spuntavano altri smeraldi. Le finestre avevano vetri verdi e perfino il cielo e i raggi del sole erano dello stesso colore.”
“Il Meraviglioso Mago di Oz”, scritto da Frank L. Baum


14 febbraio 2021 Cristian Cavagna imprenditore bresciano appassionato e conoscitore di profumi dopo due anni di lavoro, presenta ufficialmente “Musa Paradisiaca”, la prima di sette fragranze dedicate alla tuberosa.

Gli inizi

Sette tuberose, poiché  come già accennato nella Preview , prendendo spunto dal libro di Gianfranco Ferrè La Camicia Bianca Secondo Me , ha capito che doveva dimostrare alle persone cosa intendesse per tuberosa rendendo giustizia al fiore bianco  per eccellenza come fosse una camicia, modellandola in diverse nuances senza volerla snaturare seppur liberandola da quelle  sovrastrutture che spesso la rendono troppo pesante. 

La Storia

Cristian  ha voluto infondere nella prima delle sue sette tuberose, la regalità, la classe,  l’eleganza  , ovvero quei principi  cardine posti a fondamento dell’Art Nouveau,  che lontano dalle regole accademiche,  dal 1890 diedero vita ad uno stile nuovo e moderno, coinvolgendo ogni ramo delle arti visive,  attraverso due comuni denominatori: la Natura intesa come purezza in chiave simbolica e onirica, stilizzando forme floreali e con la  celebrazione della Donna Moderna ed emancipata rappresentata su dipinti e stampe, raffinata e sensuale , dallo sguardo fiero. 

  Cristian venne colpito in modo particolare dai dettagli dei  manifesti di Alfonse Mucha, uno dei massimi esponenti dell’Art Nouveau che celebrava le forme morbide e sinuose delle donne  contornate da  elementi che attingevano al mondo della natura come la vegetazione, comprendendo immediatamente che la sua Musa doveva assorbire la  linfa vitale dai massimi esponenti dell’Art Nouveau per far sbocciare la sua tuberosa Verde, con una nuance di colori diversi: un verde cristallino e brillante come l'umore vitale che alimenta le piante stesse,  non poteva che essere il verde smeraldo, pietra preziosa che possiede un colore unico e trasparente.


Studiando l’Art Nouveau nelle arti applicate, Cristian è stato come folgorato  dalle Serre Reali e Monumentali di Laeken a Bruxelles con enormi cupole in ghisa ove  piante ornamentali rare e uniche, provenienti da ogni lato del mondo venivano protette dalla  sontuosa struttura in vetro e metallo verde che a  sua volta non solo tratteneva la luce ma si mimetizzava tra piante esotiche come palme e foglie di banano. Cristian ed il suo Maestro Arturetto Landi hanno trovato tutte le risposte nelle caratteristiche della foglia del banano che avrebbe  dato alla tuberosa una sfumatura di un verde, luminoso e trasparente,  determinante anche ai fini della denominazione della fragranza stessa:  Musa Paradisiaca che è il nome botanico del banano, sebbene oggi poco usato.   
  
Serre di Laeken

Musa, perché vuole essere un omaggio a tutte le donne, alcune delle quali in passato furono vere e proprie Muse  che ispirarono Alfonse Mucha con l’attrice  Sarah Bernhardt e Klimt  con Adele Bloch  Bauer, donne bellissime, paradisiache, irraggiungibili e ieratiche  che alimentarono la loro straordinaria arte.

Il Profumo

Il fine primario è stato quello di  plasmare una tuberosa il cui DNA si sarebbe ritrovato anche nelle successive, così come la guerlinade fu per Guerlain.

La creazione olfattiva è il risultato di un vero e proprio gioco di prestigio poiché attraverso tecniche innovative, Cristian ed il Maestro scoprirono contemperando gli equilibri tra assoluta di tuberosa, assoluta di vaniglia  e foglie di banano JE, che  diminuendo  l’assoluta di vaniglia  in eccesso, sarebbe aumentato il volume della tuberosa con note  verdi smeraldo in testa, riproducendo le geometrie delle sfaccettature  della pietra preziosa tipiche di un architetto della moda come Gianfranco Ferrè , conferendo alla Musa Paradisiaca un taglio sartoriale perfetto e utilizzando elementi provenienti dai diversi continenti, presenti nelle serre di Laeken, come: zenzero (Costa d’Avorio), sedano (Francia), balsamo di Abete,  prugna e caffè,  narciso (Francia),  Ylang-Ylang (Nosy Be) Iris, e Zagara,  Cacao, fave di Tonka (Brasile) ambra grigia, vetiver, sandalo, muschio bianco e zibetto creando un profumo floreale paradisiaco, sontuoso e regale. Le note olfattive presenti danno vita ad una tuberosa elegante, di classe, raffinatissima, mai peccaminosa o lasciva,  attraverso l’esaltazione  dei dettagli e  sfumature  , al fine di  rendere lo smeraldo sempre più abbagliante, quasi ad ornare le splendide donne di Alfonse Mucha. Cristian ha voluto riprodurre all’interno del suo giardino reale, con le materie prime provenienti da ogni parte del mondo la sua Serra rendendo anche il liquido giallo oro protagonista, traendo ispirazione dal periodo d’oro di Klimt e dall'arte orafa del tempo.   

Una delle caratteristiche dell’Art Nouveau è  la linea curva, quelle curve che ricordano i fianchi ed il seno delle Muse,  che hanno ispirato gli artisti del tempo, anche  se in realtà il fattore determinante è stato il fiore, la foglia ed il frutto di banano. La bottiglia del profumo vuole anche rappresentare le grandi cupole delle serre sotto  le quali si trovavano piante maestose come il banano che si confondevano con le strutture verdi in ferro delle impalcature della Serra di Laeken. Anche il tappo zigrinato, è un omaggio all’Art Nouveau che allo stesso tempo ricorda il fogliame ed i componenti del fiore di banano. Sul vetro una serigrafia su foglia d’oro con il nome di Musa Paradisiaca, un chiaro  riferimento a mio parere all’Albero della Vita di Klimt. Il flacone è l’abito di un profumo iconico, così come lo è il pack: bianco e oro con interno oro. 
                                                                    


Ogni tuberosa sarà illustrata da giovani artisti , a ribadire il concetto del contenitore   di piante ed ingredienti ma anche di illustratori provenienti da ogni parte del mondo, la prima è l’australiana  Rhea Ornias





Musa Paradisiaca 100ml Extrait de Parfum

Note di Testa:

 tuberosa (India) - Foglie di Banano (SPME*) -Sedano (Francia) -_Zenzero(Costa D'Avorio)

*Solid phase micro extraction


Note di Cuore

Tuberosa (India), Narciso (Francia) -Ylang-Ylang(Nosy Be)


Note di Fondo

tuberosa assoluta - vaniglia assoluta - cacao (Costa D'Avorio) - Fava TonKa (Brasile) - sandalo - zibetto