martedì 8 novembre 2016

Viaggio attraverso le tuberose della mia vita! Iparte




Da sempre la tuberosa rimane la mia nota olfattiva preferita ed i parfumeurs hanno lavorato incessantemente per esaltare di volta in volta profili dell’assoluta sempre diversi, poiché quest’ultima presenta innumerevoli sfaccettature: ora verdi e speziate, ora canforate, ora burrose e cremose per rendere al meglio il profumo ipnotico proprio del fiore e creare una magica alchimia di seduzione. Pur non conoscendo tutte le tuberose in circolazione ritengo che le interpretazioni che i nasi abbiano dato del bianco bocciolo ipnotico siano davvero molteplici e strutturalmente variegate a seconda degli altri elementi che le sono stati accostati , per cui si va dalle composizioni più semplici, fino ad arrivare a quelle via, via più complesse e ridondanti.

  Un esempio fra tutte è Fracas di Robert Piguet  (Germaine Cellier) lanciato sul mercato nel  1948, per una donna sensuale, esplosiva e glamour che esalta  il profilo conturbante della tuberosa, calda e ipnotica, di una cremosità e rotondità eccezionali che le vengono conferite nelle note di testa e di cuore dai fiori di giacinto , garofano, osmanto ,gardenia,gelsomino e mughetto per poi rivelare un lato mollemente indolico  che costituisce la base ove poggia l’intero bouquet olfattivo: ambra grigia ,muschio animale, sandalo, legno di cedro e vetiver. Non a caso Fracas è stata la fragranza utilizzata da un’attrice simbolo stesso della femminilità assoluta: Kim Basinger, che meglio di tutte la rappresenta, poichè detentrice di una bellezza quasi oltraggiosa, proprio come Fracas che dopo le riformulazioni anni '80 e lo stop alla produzione per cambi societari, venne riformulata da Pierre Negrin nel 1996.

Una diversa interpretazione della tuberosa è data da Henry Creed nel 1933 con Angélique Encens nella collezione privata adesso fuori produzione per irreperibilità della materia  prima (angelica). Questa fragranza venne creata per Marlene Dietrich nel 1933 e  non è morbida e rotonda, ma elegante e non appariscente, calmierata sinuosamente dall’incenso e angelica. 

Ricordo ancora il solo regalo che portai a mia madre durante una gita a Parigi con la scuola in una profumeria ubicata all’interno dell’albergo in cui mi trovavo: si trattava di Chloé  di Karl Lagerfeld  ( 1975), un soliflore alla tuberosa composto all’incirca da 178 elementi tra cui: mughetto, giunchiglia, ylang-ylang delle Comore, Gelsomino di Grasse, Rosa bulgara, giacinto, narciso e garofano su una base di ambra, iris e muschio di quercia per sostenere tutte le note floreali. Una tuberosa imponente, piccante e molto aldeidata, oggi forse direi troppo, ma le fragranze di  allora nascevano letteralmente per essere indossate da donne eleganti dotate di un fascino senza tempo, cui regalavano una magia, un allure  di cui adesso si è persa ogni traccia.
Il profumo non era ad appannaggio di ogni donna!





Una delle tuberose che  si pone al di fuori di ogni schema olfattivo, per il suo profilo ambrato, speziato e fruttato  e che più ho amato è Poison nella prima versione originale della Maison Dior lanciato nel 1985 con immenso impatto mediatico:  il  cuore degli anni ottanta, il vortice spudorato di divertimento capitalista  concentrato in una fragranza!!!!!.Questo nuovo profumo è percepito come sconcertante, inquietante o seducente, sempre misterioso, non lascia indifferenti. Poison esprime amore e aggressione allo stesso tempo con l'inquietante slogan pubblicitario Il profumo è il veleno del cuore, frase dello scrittore Paul Valery.  L’Assoluta di Tuberosa d’India conferisce a Poison accenti mielati e d’arancia, donando un’intensità nobile e preziosa. Nessuna fragranza mi ha regalato l’emozione di Poison, unico e indescrivibile, nella sua potenza e maestosità. Ero una ragazzina dai lunghi capelli biondi senza trucco e interamente vestita di pelle nera con calde maglie di angora: mi bastava indossare quella tuberosa per avere quelle che erano allora le mie certezze ( ben poche a dire il vero!). La sua straordinaria alchimia esotica nasceva da un ricco mix di note speziate, fruttate e ambrate, riscaldate dal miele, ambra, opoponax e dal muschio abissino - una fragranza orientale disarmante, carismatica ed indimenticabile cui si accompagnava tutta la linea corpo!  



E dopo aver conosciuto Ysatis di Dominique Ropion (1984) e nello stesso anno Gianfranco Ferrè by Gianfranco Ferrè Eau de Toilette, una meraviglia olfattiva di vera classe e bellezza ineguagliabile, conobbi Nocturnes de Caron by Caron  (1981) molto aldeidato ed elitario ma con un cuore pulsante di tuberose per  abbandonarlo  poco dopo per Beautiful di Estèe Lauder che racchiude una intera epoca, gli anni ’80: colorati, leggeri, spensierati, giocosi,  un bouquet decisamente floreale su una base calda di legno di sandalo e vetiver. 

sabato 5 novembre 2016

"La Tuberosa": The Mistress of the Night

The tuberose, with her silvery light, That in the gardens of Malay Is call'd the Mistress of the Night, So like a bride, scented and bright; She comes out when the sun's away.
Thomas Moore





L’intento di oggi è quello di rendere omaggio ad un fiore, nei confronti del quale non sono  ammesse mezze misure: o lo si ama alla follia, o, lo si odia! Si tratta della splendida e delicata tuberosa meglio conosciuta dal punto di vista scientifico come Polianthes Tuberosa, cui oggi viene dedicata presso il Beauty Concept di Monza una intera giornata di studio e approfondimento  su iniziativa del Gruppo di Adjiumi nella persona di Cristian Cavagna  con la collaborazione di  Gian Luca Perris. 

 E’ un fiore originario del Messico  coltivato in epoca precolombiana dai nativi americani ed  in seguito dagli Aztechi, i quali erano adusi chiamarla omixochitl  ovvero “fiore-osso”, termine  scaturito dall’aspetto e consistenza dei fiori cerosi e bianchi iridescenti propri della pianta.
Si narra che l’arbusto  venne importato nel vecchio continente grazie agli spagnoli e ad un missionario francese letteralmente conquistati dalla  tuberosa.  Le foglie,   che appaiono come nastri, crescono alla base della pianta e si arcuano verso l’esterno: sono di un verde brillante in netto contrasto con il colore e la consistenza della fioritura di un rosa avorio quasi perlescente, i fiori della tuberosa infatti sono a forma di imbuto, di colore bianco  e raccolti in infiorescenze a spiga: per molto tempo fecero parte dei “giardini lunari” di moda tra la ladies d’epoca  vittoriana sia per esaltare il colorito pallido dei loro visi di porcellana e sia per l’effluvio odoroso quasi ipnotico che emanavano solo dopo il tramonto, ed è proprio per questo   che la tuberosa è popolarmente conosciuta come “Night Queen”, “Mistress of the Night”, o “Raat ki Raani”, in India.  Fiore  ipnotico  per eccellenza, dalla scia carnale e conturbante, fino al punto che nel Rinascimento venne decretato alle fanciulle financo il divieto di annusarne il profumo narcotico nel timore che potessero avere un “orgasmo” spontaneo!!!!. Lo stesso divieto veniva adottato anche in India – dove il suo nome ki rani significa ”corteggiatrice della notte” – in quanto secondo la credenza popolare si pensava che il suo profumo potesse far cadere in un oblio di sentimentalismo impossibile da eludere.
La tuberosa è stata definita, non a torto la “meretrice della profumeria”: addirittura i fiori naturali dopo la raccolta   hanno una potenza tale  che possono trasudare il loro effluvio per giorni e giorni .
L’assoluta del fiore, in passato, era prodotta solo nel sud della Francia attraverso il metodo dell’enfleurage:   tecnica estrattiva nata al tempo degli Egizi che permette di trattare a freddo tutti i fiori molto delicati, come  per l’appunto: tuberose, rose, gelsomini, viole e molti altri. Questa tecnica si basa sull’estrazione tramite un solvente in grado di assorbire gli oli essenziali, sfruttando un principio, risalente all’epoca degli alchimisti medievali,  che  il simile scioglie il simile: essendo gli oli essenziali delle sostanze lipofile, il solvente che viene utilizzato per l’enfleurage è un grasso solido.
In passato si utilizzavano grassi di origine animale come quello di maiale o di bue; oggi vengono impiegati grassi vegetali come il benzoino.   
Il[1] grasso viene spalmato su due telai formati da una lastra di vetro inserita in una cornice di legno.
I petali dei fiori, raccolti a mano, meglio se la mattina stessa, vengono poi disposti in uno strato sottile al di sopra del grasso. I telai vengono poi sovrapposti l’uno sopra l’altro e lasciati riposare per alcuni giorni. Successivamente i petali vengono rimossi scrupolosamente e sostituiti con altri nuovi appena raccolti. Questa operazione viene ripetuta più volte (circa 30) fino alla completa saturazione del solvente.
Terminato l’enfleurage il grasso viene raschiato dai telai e quello che si ottiene è la cosiddetta pommade ossia una pomata profumata ricca di essenza floreale.
Tale prodotto sarà tanto pregiato quante più volte è stato ripetuto il trattamento, in modo da rendere completamente esausto il grasso impiegato.
La pommade può essere utilizzata tale e quale come essenza solida oppure può essere “lavata” con determinati solventi (come l’alcol etilico) ottenendo un olio profumato dal quale, dopo opportuna filtratura, si ottiene l’Assoluta, ossia l’essenza floreale pura.

L’Enfleurage è la prima tecnica utilizzata per ottenere i profumi.
Ad oggi, è stata quasi del tutto abbandonata per gli elevati costi e per i tempi molto lunghi di lavorazione e viene utilizzata la tecnica di estrazione con solventi: 
esano e derivati del petrolio, questi ultimi  di natura lipofila cioè affine ai grassi, riescono a estrarre sostanze odorose che non si riuscirebbero ad ottenere con la distillazione perchè troppo pesanti; inoltre ci sono molecole profumate che con il calore della distillazione si rovinerebbero. Quando il solvente ha assorbito l’estratto odoroso otteniamo la concreta che  si  “lava” poi  con alcool etilico, in modo che la fragranza si trasferisca dal solvente lipofilo all’alcool; questi solventi  verranno poi eliminati attraverso processi tecnici  L’estratto finale, il concentrato odoroso che rimane dall’eliminazione dei solventi è l’assoluta.

Ci occupiamo dell’assoluta di tuberosa dal punto di vista olfattivo, ma studi recenti e non, hanno dimostrato le molteplici proprietà terapeutiche dell’olio essenziale di tuberosa: come “afrodisiaco” in aromaterapia, abbassando anche la soglia dello stress e della tensione con effetto rilassante sul cervello, muscoli e nervi. Aumenta inoltre la circolazione del sangue con un effetto benefico su tutto il metabolismo.









[1] http://www.inherba.it/enfleurage-antica-tecnica-per-ottenere-le-essenze-floreali/

lunedì 24 ottobre 2016

Angel's Dust di Francesca Bianchi

Proprietà esclusiva di Parfums et Beauté Sur Les Pointes


Devo chinare il capo di fronte alla sensuale magia  d’un genio: Francesca Bianchi donna di grande fascino ed intelligenza sfiorata dalle ali di un angelo nel momento in cui il suo estro si è manifestato attraverso le sue tre straordinarie creazioni, l’ultima delle quali è Angel’s Dust che si contraddistingue per l’allure propria del boudoir  di una grande diva del passato: il suo nome era Fedora.
La fragranza non ammicca  a tutte le altre appartenenti al medesimo genere (Misia di Chanel, Incarnata di Lebreton, Lipstick Rose di Ralf Schwieger , Vecchi Rossetti di Hilde Soliani, Love in Black di Creed , Moulin Rouge di Histoire de Parfum ) ove  la viola possiede un ruolo preminente, a tratti  aspra e stridende a tratti erbacea e terrosa: qui la talentuosa Francesca Bianchi conferisce rotondità alla fragranza che si libra leggera nello spazio circostante, attraverso una mimosa che abbraccia l’iris  e la rosa con un bouqué fien du siecle elegante e bilanciato dalla vaniglia, pepe nero, legno di sandalo di  Mysore e muschio animale, la sensualità viene poi esaltata grazie a resine e balsami orientali che aderiscono alla pelle con una durata infinita !!!!!

domenica 23 ottobre 2016

"Sex and the Sea" Francesca Bianchi

Immagine tratta dal sito di Francesca Bianchi

Si rimane completamente spiazzati dal nome della fragranza di Francesca Bianchi:  mi  ha disorientata e quasi annientata, stordita dall’odore dei ricordi, poiché anche se ha come tema principale l’incontro degli amanti in riva al mare, in realtà è l’opera olfattiva più introspettiva che più di ogni altra è evocativa di immagini patinate ed ingiallite dal tempo dove sono custoditi i ricordi ormai lontani di quando adolescente mi recavo al mare con il mio grande amore perduto, quando l’aria era tersa ed il caldo insieme al sole accarezzava i corpi salati di noi due ragazzi pieni di sogni, quando si ha ancora tutta la vita davanti e si crede erroneamente di essere padroni del proprio destino!!!

 Come può una fragranza avere questo potere deflagrante e stordente, ovvero quello di penetrare all’interno di quel paesaggio che è la memoria, ripescando emozioni dormienti?

 L’opera olfattiva si apre con note fruttate-fiorite come ananas, cocco mimosa rosa ed iris, che fanno solo ed unicamente da sfondo alla vera materia prima come mirra, sandalo, labdano, benzoino, ambra grigia e zibetto, scaldate da un tocco di vaniglia, attraverso  la presenza costante del cocco ed una nota  salata ma non salmastra:  "Sex and the Sea" è un estratto dalla cremosità e una consistenza burrosa ad elevatissima persistenza.




Una recensione, non potrà mai rendere quella che è la grande bellezza di un Parfum che con i marini ha ben poco a che fare  anche se evoca il lontano e malinconico ricordo di un’estate di un amor perduto, proprio come quello descritto da Nabokov nel 1955 nell’Incipit del suo romanzo Lolita,  tradotto magistralmente sullo schermo da Adryan Line e interpretato da Jeremy Irons ove il protagonista Humbert Humbert quasi a voler giustificare i propri comportamenti, narra del suo primo amore adolescenziale Annabel Lee………..

sabato 22 ottobre 2016

"The Dark Side" Francesca Bianchi




Sono qui per parlare di tre fragranze che mi hanno completamente disorientata non solo per la loro armonia, ma per l’ eccellente equilibrio che  raggiunge la materia olfattiva.
Francesca Bianchi è la nuova parfumeur italiana che vive e lavora in Olanda, laureata in Storia dell’Arte e  che  attraverso il suo studio sugli oli essenziali con la scintilla del genio è riuscita a plasmare la materia prima  dando vita alle sue tre splendide creazioni, Dark Side, Sex and the Sea ed in ultimo Angel’s Dust:  fragranze in grado di risvegliare i nostri ricordi più remoti ed intimi racchiusi nei cassetti più reconditi     della memoria.

 In questi tempi bui, dove molto si è perso, ove tutto si è omologato e viene prodotto in serie, ciò che riesce a commuovere è l’artigianalità  che contraddistingue il lavoro della Parfumeur  che riesce quasi a plasmare le componenti olfattive attraverso la realizzazione di tre estratti caratterizzati da un’ elevatissima qualità delle materie prime. Anche un naso non allenato o poco esperto,  può rendersi conto che le tre fragranze raggiungono le vette più alte di quella che noi chiamiamo, a volte erroneamente, profumeria artistica.

 “The Dark Side”
 è un orientale connotato da un incenso niente affatto liturgico  ma corposo ed opulento grazie alla presenza del miele e di un’ambra morbida ma speziata che ne plasma il lato più ruvido. La fragranza  è una vera e propria alchimia, poiché evolvendosi abbandona, anche se non del tutto, il suo lato oscuro rivelando un cuore delicato tratteggiato da tocchi sapienti di iris e violetta su una base di vaniglia che riporta a quello che per me è considerato un “must” di Guerlain: il Guet Apens in versione limitata lanterna blu del 1999!!!!! Indelebile è la nota di storace che connota tutta la creazione e le conferisce molteplici sfaccettature.

Il profumo è evocativo di una presenza inquietante che si aggira nelle profondità di un bosco durante le ore notturne: ricoperta da un mantello nero che nasconde le sue meravigliose e nobili fattezze,  si fa strada attraverso la luce fioca della sua lanterna, ma in realtà si è persa, e  quello che vaga è solo il suo spirito irrequieto che non ha più consapevolezza di appartenere ormai se non all’aldilà;  si narra che ogni notte di luna piena, si intraveda una sagoma oscura insieme alla flebile luce lontana che filtra attraverso i rami della boscaglia:  è lei,  la Dama Nera  che non trova pace poiché non riesce a far ritorno in quello che considerava il proprio mondo. Ella scompare alle prime luci dell’alba.

Immagine tratta dal film LadyHawke



giovedì 13 ottobre 2016

"Oumma" 777 by Stéphane Humbert Lucas



Immagine tratta dal sito Colognoisseur


Chiudo, almeno per il momento,  questa breve carrellata dei 777 di Sthéphane Humbert Lucas ("il francese che ha saputo chiudere in bottiglia l'Oriente")   con "Oumma" la fragranza a maggior concentrazione di Oud! Molto coriacea e allo stesso tempo secca e medicinale, la ritengo personalmente più adatta ad una pelle maschile ed olivastra . Nonostante la presenza di una rosa marocchina e di gelsomino egiziano nelle note di testa, riesco a sentire solo oud nel caso di specie birmano, insieme al balsamo del Perù che proviene dalla linfa di una pianta utilizzata anche a scopo terapeutico e balsamo di Tolu ottenuto dalla corteccia di particolari qualità di alberi. Ciò che fuoriesce è un retrogusto amaro e piccante allo stesso tempo. La base risulta costruita su legni di cedro, agarwood e olio di nagarmotha: quest'ultimo viene estratto da una pianta molto simile al papiro, e utilizzato moltissimo dalla medicina ayurvedica con scopi differenti. "Oumma" è sempre una fragranza "mistica"costituendo forse un mezzo di ascensione al divino o su di un differente piano per coloro che praticano tecniche di meditazione.


"2022 Generation Homme" 777 by Stéphane Humbert Lucas

Immagine tratta da kafkaesqueblog



Sarà sempre più difficile parlare degli ultimi 777 che ho sentito considerato che mi devo basare sui pochi sentori rimasti sulla mouillette e sui ricordi olfattivi del 16 luglio!!!!!!

Doha capitale del Qatar ospiterà nel 2022 i Mondiali di Calcio: l'intera Nazione è già tutta in fermento, sia per la costruzione di Stadi Moderni, sia per la costruzione di nuovi alberghi e linee della metro. Gli impianti che verranno utilizzati saranno ultramoderni, ed è a questo prossimo futuro cui si ispira Stéphane Humbert Lucas nei suoi 2022, nella versione rigorosamente nera per gli uomini e bianca per le donne. Nel 2022 Homme Generation il riferimento è ad un uomo mediorientale moderno e molto sofisticato: la fragranza si apre con note di testa decisamente fruttate, ma insolite come il profumo agrumato ma acidulo dello Yuzu, del ribes e di foglie di menta tagliata. Dopo poco si fanno strada le note del preziosissimo oud cambogiano che non ha niente a che vedere con i sentori degli oud artificiali in commercio, assumendo anche un retrogusto "metallico".
Il tutto poggia su di una base di spezie e note balsamiche. Elegantissimo  il packaging!!! 


venerdì 19 agosto 2016

"777" Ô Hira by Stéphane Humbert Lucas

pierredenishapur.blogspot.it

L'ambra è una pietra preziosa che sembra essere attraversata dal miele ed è rintracciabile in pochi posti del pianeta, la più famosa è l'ambra baltica
E' erroneo chiamarla pietra poichè in realtà è una resina fossile di origine vegetale che sottoposta a determinate condizioni climatiche e ambientali, nel corso dei millenni si modifica fin quasi a diventare trasparente. Ô Hira è un'ambra fossile creata con una lavorazione che ha richiesto ben due anni di impegno  per riprodurre nella sua perfezione senza ombre o spigolature di qualsiasi natura, l'ambra fossile, che a dire il vero, non ha nessun odore ma  non a torto viene considerata la punta di diamante di tutta la collezione dei "777", poichè il lavoro del pregevole Parfumeur è stato proprio quello di immaginare quale profumo avrebbe dovuto emanare l'ambra fossile, e quali sfumature avrebbe dovuto avere dopo secoli di pressione e conservazione nelle profondità terrene!!!!! 


Secondo fonti ufficiali,  all'interno della fragranza non ci sono altri ingredienti se non il  labdano e, forse,  quasi sicuramente altre resine. 
Ô Hira, è un'ambra  calda, fumosa,  erotica e bestiale insieme, dolce, piccante, aromatica con sfumature toffee, nocciola e resinose. Si tratta di un extrait con una concentrazione di materie prime  del 24%. 
Chi ha amato Ambre Sultan di Lutens impazzirà letteralmente per possedere  Ô Hira.


Ilfattostorico.com particolari della ricostruzione della Camera D'Ambra

domenica 31 luglio 2016

Stéphane Humbert Lucas: i 777 - Soleil De Jeddah - Rose de Petra

arteprofumoshop.it

Un affascinante avventuriero, musicista, pittore, poeta, scrittore e non in ultimo creatore di interpretazioni olfattive immaginifiche: stiamo parlando di Stéphane Humbert Lucas, un genio ribelle e anticonvenzionale che ci ha conquistato con la sua prima linea Nez A’ Nez e ci ha ammaliato attraverso l’ingresso in Oriente con la linea So Oud, per aprire un varco con i 777, l’ultimo brand introdotto nel 2013 ispirato a luoghi leggendari come Petra, la città rosa del deserto, Jeddah in Arabia Saudita, Doha nel Qatar e alla Mecca! Tutte le creazioni di Lucas hanno un significato allegorico, emblematico e rappresentativo, autentiche visioni oniriche intrappolate in contenitori dal design orientale suggellati da preziosissimi tappi lavorati con decori a nido d’ape. 


Soleil De Jeddah: perfumeriaquality.pl 
Il packaging per noi occidentali è decisamente  sovraccarico,  “ kitsch”,  un “trip” di sbrilluccichii per gli occhi, ma tutto è concesso a queste magiche fragranze che ho subito amato, pur sentendole una  sola volta e su mouillette e pertanto stante l'impossibilità di studiarne l'evoluzione,  ho potuto comunque testare l'alta qualità delle materie prime e la persistenza che è un punto fondante di tutti coloro che amano i profumi in generale ma in particolare "la nicchia".  
Gli amanti del "genere" vorrebbero poi  poter conoscere anche la valenza dei simboli che si celano nei preziosi contenitori, ritengo che sia doveroso quando si tratti di linee particolari e di un certo valore ma spesso colgo una notevole impreparazione "ovunque", poichè si ha la presunzione di credere, e sto parlando in generale, che  sia sufficiente un semplice corso per poter apprendere tutta l'arte olfattiva, la storia del profumo e le materie prime! In effetti questo è un grande errore di valutazione, poichè con tale passione si nasce e la conoscenza si acquisisce durante il corso di una vita, non basta certo qualche ora di scuola per assorbire tante nozioni!  

Dopo questa introduzione mi dedicherò a brevi impressioni su alcuni pezzi che compongono la linea "777" (un logo con valenza simbolica e rappresentativa per Humbert Lucas), visto che mi è del tutto impossibile una disamina approfondita senza samples erogati direttamente sulla pelle, avvalendomi  solo dell'aiuto che possono darmi alcuni appunti e di quella che è la mia memoria olfattiva.
Quella che seguirà sarà solo una quanto mai fugace panoramica delle "Impressioni" su alcune fragranze della linea "777" che potrete trovare anche nell'apposita sezione Recensioni-Impressioni di Adjiumi Niche Parfum

SOLEIL DE JEDDAH

Fragranza creata da Stéphane Humbert Lucas  che si lascia ispirare dalla città di Jeddah cui rende omaggio, situata sulle coste del Mar Rosso trasformata nel più importante porto commerciale dell’Arabia Saudita per i  pellegrini maomettani che vi transitavano durante il viaggio che li portava alla Mecca.
"Soleil de Jeddah" crea molte aspettative a partire dal packaging: un flacone color oro sormontato da un tappo finemente lavorato e intarsiato con decori a nido d'ape che ricorda le cupole d'oro delle moschee. Soleil de Jeddah inizialmente ha una partenza agrumata, ma molto particolare, come se si trattasse di agrumi caramellati e fruttati, pertanto l'effetto sulla pelle è  esclusivo,  caratterizzato da infinite sfumature rispetto a qualsiasi altra  fragranza che nelle note di testa sia  esperidata, poichè non è fresca, ma calda e avvolgente molto gourmand nelle prime ore grazie alla vaniglia del Madagascar, all'osmanto e al burro d'iris,  per poi cambiare completamente  e svelare la sua vera natura o meglio la sua  identità solo successivamente nel corso della giornata con note terrose come il Cuoio di Russia divenendo oscura e quasi maschile. La persistenza è notevolissima. 
La città di Jeddah





ROSE DE PETRA  

Ispirato a Petra, la città rosa, interamente scavata nella roccia, uno dei luoghi più affascinanti del pianeta per le variazioni cromatiche degli strati rocciosi, con sfumature che vanno dal giallo ocra al rosso fuoco al bianco, intervallate qua e là da strisce verdi e azzurre.
Non ci sono parole per descrivere la bellezza di tale fragranza: Stéphane Humbert Lucas ha scelto  un floreale mozzafiato per ripercorrere un luogo pieno di magia, attraverso rose selvatiche che immaginiamo crescano tra le fessure della roccia.
Una qualità di ingredienti olfattivi di rara bellezza che combinandosi  tra loro, sublimano una magnifica rosa bulgara  dai petali vellutati   e  quasi succulenti.
Un capolavoro dell'arte olfattiva  ove qualsiasi descrizione peccherebbe di presunzione, poichè nessuna parola può rendere una magia che si può sentire solo indossandola.
E' quanto di più bello e particolare sia stato  creato in questi ultimi anni: complimenti a Stéphane Humbert Lucas. persistenza e proiezione sono al top!
www.Yasmina.com

venerdì 8 luglio 2016

"O Des Soupirs" di Laurent Mazzone



 Un anticipo di primavera assaporato grazie ad una persona a me molto cara, con un vero e proprio capolavoro diverso da tutti i profumi che appartengono alla famiglia dei floreali: "O Des Soupirs" by LM!!!!! Alla creazione olfattiva come tutti sanno ha partecipato la compianta Mona di Orio, ed il suo tocco inconfondibile, la sua grande arte rivive attraverso questa esplosione floreale, tenera e affascinante che si annuncia attraverso note leggermente indoliche costruite tutte intorno alla splendida e profumatissima peonia protagonista incontrastata della fragranza seguita da rose, giacinto, biancospino e tanto altro. La sua evoluzione è unica: prima cremosa, per diventare teneramente poudrè quando le note di eliotropio e muschio bianco si fanno avanti. Bellissima, persistente e con un sillage divino. Mi fa tanto pensare ai saggi di danza classica fatti da bambina in cui indossavo ali di tulle insieme al tutù.
E' una fragranza innocente, ma che si annuncia con note conturbanti leggermente indoliche ma del tutto inusitate . 
Per me un vero e proprio capolavoro, per chi vuol stupire.............e non ama l'ovvietà!


venerdì 22 gennaio 2016

"Ultimate Seduction" by L.Mazzone



Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti, voglio che tu canti con rapimento e danzi come un derviscio! Voglio che tu abbia una felicità delirante! O almeno non respingerla.
Lo so che ti sembra smielato ma l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Io ti dico: Buttati a capofitto! Trovati qualcuno che ami alla follia e che ti ami alla stessa maniera!
Come trovarlo? Be', dimentica il cervello e ascolta il cuore. Io non sento il tuo cuore perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente, beh, equivale a non vivere. Ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto
.
 L’intero periodo è tratto dai dialoghi del  famosissimo film “Vi presento Joe Black”, quando il miliardario William Parrish spiega alla figlia Susan  Parrish cosa dovrebbe essere l’amore.



Non riesco a trovare altre parole per definire questa meravigliosa e splendida fragranza che mi ha colpito nel profondo del cuore: amore, ossessione, passione, seduzione……e tema dominante del profumo è il simbolo dell’amore stesso ovvero la rosa  cui fanno da cornice pepe rosa,  ribes nero e arancio, succoso, dolce, denso e quasi surreale dando luogo all' evoluzione continua della fragranza che più rimane sulla pelle più si rafforza con le sue note olfattive diventando unica e incantevole. 

Oserei dire che questo profumo è letale, con un cuore rosa fruttato e liquoroso dove poi fanno capolino iris e violetta. A mio parere non è affatto lascivo , ma sta a simboleggiare l'istante aspettato da una vita intera di una persona da amare, che ormai è arrivata troppo tardi, nel momento sbagliato che condurrà i due amanti prima a separarsi tentando il rientro nei ranghi con il matrimonio di Chéri con una coetanea, ma che  non riuscirà a sopportare trovando la propria morte con la sua pistola d'ordinanza.
 Le note di fondo del profumo si fanno più aspre con patchouli e legno di cedro quasi a simboleggiare tutta l’amarezza di quell’amore finito in modo drammatico, con la consapevolezza nel  cuore di Léa , la donna amata. del dolore e del rimpianto di essere nata  venti anni prima    rispetto  al  giovane amante.

"Ultimate Seduction" è un estratto, pertanto a partire dall'envol-lift iniziale che segna l'esplosione del profumo, il sillage e la persistenza sono davvero ottimi e anche se non è riportato in piramide dopo parecchie ore si avvertono le note di un muschio pulito........... 

domenica 17 gennaio 2016

Evidens de Beautè II parte


Prima di procedere  alla descrizione della seconda fase dei prodotti di EviDenS de Beauté vorrei specificare per quanto mi riguarda  che questo rituale come molti altri, deve svolgersi con la dovuta costanza e la dovuta calma in momenti di assoluto relax  al fine di permettere che tutti gli elementi high-tech appartenenti alla ricerca giapponese del Prof. Ishibashi arrivino al cuore della cellula e per far sì che le texture  multisensoriali  ricche di oli essenziali  costituenti il risultato  della ricerca dell'Ideatore della linea Charles Edouard Barthes  in terra di Francia, possano esplicare i loro effetti arrivando nella parte più recondita di noi, attraverso l'olfatto: il senso più potente che abbiamo.

E' necessario inoltre che i Sieri vengano sempre applicati anteriormente alle creme affinchè possano fungere da veicolanti di  tutti i principi di cui sono ricche le creme al fine di Nutrire, Proteggere e Riparare ogni tipo di pelle, naturalmente con efficacia rafforzata grazie al quantum di materie prime di cui abbondano i magici elisir (sieri).



Senza ombra di dubbio, visto che provo io stessa ogni prodotto di cui scrivo grazie alla gentilezza della Profumeria Artistica Marina Parfums, La Créme de Jour è la più leggera e di consistenza quasi impalpabile, quindi adatta a chi ama le texture molto leggere e per coloro che non hanno bisogno di un surplus di nutrimento sia per ragioni di età che per ragioni climatiche, pur proteggendo la pelle dalle aggressioni esterne, apportando vigore e tono anche alle pelli più atone e spente, sempre ricca del  QaI®       Triplo Collagene, di Eau de la Foux agente idratante, insieme all'acido lattico ed al sorbitolo che è un agente ridensificante.


La Créme Riche è senza ombra di dubbio la mia preferita: densa, ricca, morbida e consistente, una vera e propria coccola per le pelli secche e soprattutto necessaria durante la stagione fredda ed inquinata: immediatamente è garantito un effetto lifting e rimpolpante  regalando compattezza e molta luminosità alla pelle: che dire? Una delle migliori creme che abbia mai provato negli ultimi tempi: sembra untuosa, ha la consistenza di un balm, ma in effetti non è grassa per niente, è come se costruisse un sostegno intorno alla pelle del viso poichè ridefinisce  i contorni, riempiendo allo stesso tempo le piccole rughe Io direi che in questo periodo è un "must have" di cui non si può fare a meno, per chi ha la pelle molto sottile  sensibile ai fattori climatici, non troppo favorevoli dell'inverno! Naturalmente è ricchissima di fattori emollienti ed idratanti.


E così arriviamo alla Crème de Nuit, che presenta una consistenza impalpabile e non nascondo che la applico anche durante il giorno: so bene che è errato, pochè questa è una crema anti-stress che intensifica il ciclo di rigenerazione cellulare durante la notte con funzioni del tutto lenitive, ricaricando la pelle di energia. Per ottimizzare la resa di questo elisir notturno, Evidens consiglia di applicare uno strato abbondante sul collo che non va mai dimenticato e sul viso procedendo con dei pizzicottamenti e poi con delicati massaggi rilassanti.

Il Saho Perfection: un aiuto complementare per pelli devitalizzate, affaticate, spente e asfittiche.



La prima delle maschere che sottoporrò alla Vostra attenzione, è la Masque Créme, una maschera untuosa e ricca che regala confort alle pelli più secche e stressate, opache e disidratate, con una ricca concentrazione di triplo Collagene e di agenti emollienti ed idratanti. Dovrebbe essere usata due volte alla settimana e applicata su viso, collo e contorno occhi;  l'ideale con il freddo è lasciar penetrare delle goccine di serum, per poi applicare uno strato abbondante di Masque Crème, rimuovendo delicatamente l'eccesso, ma lasciando il resto sul viso per tutta la notte, affinchè i principi attivi possano penetrare in profondità e fare il loro corso.   

 La Masque Spécial, maschera lifting con risveglio effetto ghiaccio, che tonifica, affina la grana, regalando compattezza ed un colorito luminoso: si parla in proposito di un "Rivelatore di bellezza" che risveglia le pelli più affaticate e spente distendendo i tratti del viso. Ricca di agenti stimolanti e purificanti come  Mentolo, Mentil Lattato, Sorbitolo, Biossido di Titanio . 

La Masque anti-fatigue Nuit: un Must che non potrà mai mancare.........      


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E' il gioiello di tutta la linea: non solo per la sua texture gel-idratante-fondente e per il colore rosa trasparente ( un'autentica gioia per gli occhi) ma per tutti gli attivi che racchiude  nella sua formula: è rigenerante dal punto di vista cellulare consentendo un vero e proprio bagno di idratazione , destressante, rinforza la barriera cutanea, elasticizzante e rimpolpante  fornendo  alla pelle tutto l'aiuto necessario contro l'inquinamento, l'esposizione solare, i cambiamenti climatici e  ormonali. Proprio perchè la pelle durante la notte si rigenera due volte più velocemente rispetto al giorno, sarebbe opportuno onde amplificarne tutti i benefici che si proceda due o tre volte a settimana alla sua applicazione in sostituzione alla crema da notte, previa applicazione del siero, o per una cura urto come maschera per una decina di notti  sempre , senza poi rimuoverla, facendo precedere il tutto con l'applicazione del siero.
 Di giorno si può applicare un velo della stessa prima  di procedere al  make-up.
Al mattino la pelle risulta rigenerata, rimpolpata e idratata, grazie a tutti i principi attivi ed essenziali contenuti nella maschera: come il Triplo Collagene QaI® il principio anti-età elaborato nei laboratori giapponesi , l'Eau de la Foux una ricca fonte di idratazione, il Coenzima Q10 rigenerante e anti-radicali liberi, Aminoacidi ed Estratto di Gelso Bianco antiossidante e con funzione schiarente.

sabato 16 gennaio 2016

EviDenS de Beauté I parte



Come la dolce armonia della musica permea ogni cosa risvegliando negli animi gioia e letizia, così la leggiadria di una donna incomparabile si irradia ovunque creando la meravigliosa atmosfera in cui tutto si muove.
Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, La sfida dei cantori, 1818



L’ amore di un uomo Charles Edouard Barthes per la terra del Sol Levante e nello specifico per la donna più bella del Giappone, diventata poi sua moglie, è il leitmotiv basilare di una gamma di prodotti per la pelle, che si avvalgono sia  della tecnologia avanzatissima dell’esperienza giapponese,  attraverso gli effetti del complesso QaI®,, ma sempre con un occhio rivolto decisamente al passato con i rituali Saho, che di una fonte di ispirazione tipicamente francese, con la ricerca del bello e della perfezione che derivano dalla formazione professionale dell’ideatore di questa linea cosmetica  presso la Maison Scherrer  che ha diretto per lungo tempo.

 L’alleanza perfetta tra il rigore giapponese e l’eleganza francese hanno portato alla creazione  della più essenziale delle linee cosmetiche: EviDens de Beautè, gemme preziose per mantenere il più a lungo possibile ed inalterata la bellezza di un viso privo della seppur minima imperfezione, attraverso la ricerca costante del miglioramento tanto in senso tecnologico quanto artistico, completamente epurata da quello che è il fil rouge che accomuna le novità cosmetiche.

La formula esclusiva messa a punto dai Laboratori Montaigne a Tokyo adottata per tutti i prodotti della gamma, è il risultato di un lavoro svolto in gran segreto dal Prof. Ishibashi, dottore in biotecnologie applicate, si tratta del   QaI®, che annovera l’associazione di ben quatto elementi:
il Triplo Collagene, ottenuto dal salmone che vive nelle acque freddissime dell’Hokkaido, ovvero tre dimensioni differenti di collagene al fine di agire su tre strati diversi di pelle: Micro per penetrare in profondità,  Medium per catturare e conservare l’acqua per nutrire la pelle, Macro per aumentare l’idratazione in superficie creando una pellicola protettiva per la pelle.
Il Co-Enzima Q10, un anti-radicale molto potente e rigenerante;
Gli Aminoacidi con un grande potere idratante;
Morus Alba, ovvero un estratto di gelso bianco attivatore di luminosità, utilizzato in tutti i prodotti della gamma al fine di rendere uniforme il colorito ed eliminare le macchie del viso.

Un principio filosofico giapponese si accompagna alla ricerca tecnologica: il Kaizen,  ovvero la ricerca del perfezionamento continuo e formule riviste e migliorate sempre.

La consistenza e la texture di creme e sieri sfoderano una spiccata sensorialità attraverso la profumeria francese  con l’utilizzo di essenze come la Tuberosa, Rosa e Gelsomino tratto distintivo di tutti i prodotti che caratterizzano le diverse linee e di un agente fortemente idratante L'Eau de la Foux componente essenziale della purezza.


I Sahos EviDenS de Beauté


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La parola Saho deriva dalla Cerimonia del Tè Giapponese: Saho indica l’insieme delle regole di etichetta che devono essere rispettate per dar vita ad un’esperienza indimenticabile per tutti gli ospiti. Ispirandosi al rituale Saho,  EviDenS de Beauté ha creato un rituale assoluto di bellezza in quattro tappe: il Saho Purifiant (i detergenti), il Saho Nourissant (i trattamenti quotidiani), il Saho Perfection (trattamenti specifici) ed il Saho Eclat (Trattamenti Antimacchia).
Il Saho Purifiant è il triplo rituale ispirato all’antica tradizione giapponese al fine di preparare la pelle per ricevere tutti i trattamenti abituali o specifici, senza questa premessa o meglio dire questo skincare quotidiano i prodotti successivi non sortiranno i loro effetti poiché  la pelle non sarà preparata a riceverli:
il primo step (Struccare) è costituito dal Lait Démaquillant o a scelta l’Huile Démaquillant e personalmente amo il secondo prodotto che fa parte della mia beauty-routine: ha una consistenza setosa meravigliosa che rimuove ogni tipo di make-up con vera dolcezza e delicatezza, lasciando la pelle morbida, levigata ed idratata. 
I prodotti del rituale di pulizia si avvalgono di formule avanzatissime ed anti-età come il QaI®  Triplo Collagene, Eau de la Foux , Aminoacidi, il Coenzima Q10 e l'Estratto di Radice di Gelso Bianco. 
Il secondo step  costituito dal  Gel Nettoyant Moussant completamente trasparente, è necessario per purificare la pelle in profondità dopo l'utilizzo dell'Huile o del Lait demaquillant, applicando alcune gocce di prodotto mattina e sera su viso e collo umidi e massaggiando delicatamente con movimenti circolari rimuovendo il tutto con una spugna utilizzata nel rito giapponese di skincare, di lattice purissimo che non danneggia la pelle ma   rispetta l'equilibrio idrolipidico e rimuove anche i residui di trucco infinitesimali.
Il terzo step è costituito dalla Lotion Hydratante, che non solo libera l'epidermide dalle ultime tracce di make-up ma  attraverso il triplo collagene  regala una sensazione di comfort immediato, preparandola  a ricevere i trattamenti successivi.

Il Saho Nourissant: il rituale di trattamento quotidiano
Non si può prescindere da quelli che sono  de veri e propri elisir di bellezza e gioventù,ovvero dai sieri per il viso ed il contorno occhi: il Sérum  ed il il Sérum Contour Des Yeux .

Il Sèrum

Adatto a tutti i tipi di pelle, il Sérum  di consistenza setosa e cristallina quasi evanescente penetra istantaneamente onde diffondere tutti i suoi principi attivi anti-età come il             Triplo Collagene per dare turgore e compattezza alla pelle, antiossidanti con acetato di tocoferolo (Vitamina E), e agenti ridensificanti e idratanti come il Sorbitolo al fine di dare una vera e propria sferzata di energia e risvegliare la vitalità della pelle, ma soprattutto per moltiplicare e potenziare l’effetto dei trattamenti successivi. Adatto a tutti i tipi di pelle, se ne consiglia l’applicazione giorno e sera su viso e collo perfettamente puliti si applicano poche gocce e si lascia assorbire prima dell’applicazione della crema. Si suggerisce anche una  una cura urto di 30 giorni.  



Il Sérum Contour des Yeux 

 Una  nano-emulsione High-Tech assolutamente rigenerante e idratante il cui fine primario è quello di prendersi cura  del sottile strato di epidermide del contorno occhi sempre particolarmente fragile attenuando specificamente  i segni d’espressione e le occhiaie attraverso gli attivi come : il Triplo Collagene  QaI® , il Coenzima Q10, gli Amino Acidi e Estratto di Radice di Gelso Bianco, e agenti leviganti e stimolanti (Vitamina K, Acido Jaluronico, Sorbitolo), per restituire giovinezza e luminosità allo sguardo. Picchiettare dolcemente alcune goccine di prodotto dall’interno verso l’esterno partendo dalla palpebra inferiore poi su quella superiore, mattina e sera .