L’assoluta con i solventi volatili, trasporta nella sua
integrità la materia prima di cui è fatta la tuberosa, in tutta la sua
ricchezza nelle sue molteplici sfaccettature e sfumature: verdi, speziate,
potenti e narcotiche per poi disvelare nell’ evoluzione finale il lato fiorito,
preferito dai parfumeurs del passato, e presente ancora, in molta profumeria
commerciale degli anni ’90.
Occorre arrivare al 1999 per assistere a quello che oserei
definire uno “stravolgimento tuberotico” e prendere atto che qualcosa di
profondamente diverso e quasi stupefacente si sta affacciando nella profumeria
artistica del nuovo millennio!

Nel 2005 Frederic Malle collabora con il parfumeur
Dominique Ropion per creare "Carnal
Flower" ispirato all’attrice Candice Bergen (zia di Malle) e al ruolo
scabroso ricoperto nel film “Conoscenza Carnale” del 1971. Ropion ha impiegato
ben diciotto mesi per forgiare quella che a tutt’ora è considerata la tuberosa
feticcio da tutti gli amanti del bianco e narcotico fiore.
Carnal Flower vanta la più alta concentrazione di assoluta di tuberosa indiana, cinta da note canforate e verdi di eucalipto che cresce tra le gole scoscese a strapiombo sul mare azzurro della verde Liguria in un panorama mozzafiato. Ed è la presenza di oli essenziali di Ylang-ylang ad accrescere la potenza suprema della tuberosa conferendole uno spessore e una consistenza che non ha eguali in quanto a proiezione e sillage. Una creazione olfattiva sontuosa, affascinante, seducente e mai stucchevole: la sua cremosità si rivela solo successivamente poiché il gelsomino, il fiore d’arancio e la tuberosa si nascondono nelle note di fondo della fragranza mentre sentori di cocco e muschio bianco completano la sua evoluzione.
Carnal Flower vanta la più alta concentrazione di assoluta di tuberosa indiana, cinta da note canforate e verdi di eucalipto che cresce tra le gole scoscese a strapiombo sul mare azzurro della verde Liguria in un panorama mozzafiato. Ed è la presenza di oli essenziali di Ylang-ylang ad accrescere la potenza suprema della tuberosa conferendole uno spessore e una consistenza che non ha eguali in quanto a proiezione e sillage. Una creazione olfattiva sontuosa, affascinante, seducente e mai stucchevole: la sua cremosità si rivela solo successivamente poiché il gelsomino, il fiore d’arancio e la tuberosa si nascondono nelle note di fondo della fragranza mentre sentori di cocco e muschio bianco completano la sua evoluzione.
Nel 2009 Pierre Guillaume lancia Tubereuse Couture: che potrei definire croccante e cristallina, ove
la dolcezza verde dell’olio di Kalamanzi insieme allo zucchero di canna a
all’Ylang-Ylang offrono un ricco ed irripetibile scenario di contrasti
tropicali. Una tuberosa splendente da indossare nel caldo afoso della primavera
inoltrata. Un verde germoglio ricoperto da uno strato di zucchero di vetro
trasparente! Non è mai stucchevole grazie alla presenza del papiro e al verde
gelsomino: una fragranza che a dispetto di tutte le altre non è lasciva o
narcotica ma limpida, pulita fresca ed aerea.
Le sorprese non finiscono qui: altre e molteplici
vesti assume questo fiore tanto caro alla profumeria di tutto il mondo grazie
alle nuove molecole di sintesi in grado di conferire alla tuberosa autentiche sfumature camaleontiche, a seconda che venga sfiorata da
materie prime come il vetiver, il sandalo o note resinose ed erbacee da
renderla irriconoscibile creando veri e propri effetti paradosso!
Nessun commento:
Posta un commento