martedì 17 giugno 2014

"PIRAMIDI OLFATTIVE": un discorso ancora attuale?

Personalmente nonostante mi senta obbligata, data la particolarità della materia, ad aprire una parentesi sulle “piramidi olfattive”, è opinione diffusa che al giorno d’oggi l’argomento non rivesta più tutta quella importanza che possedeva in un’epoca lontana ove il profumo doveva obbedire a determinati criteri estetici che potremmo definire classici, e che si basavano   sulla visualizzazione teorica del grado di evaporazione dei componenti e sulla loro persistenza. Per convenzione la piramide olfattiva è costituita da 3 livelli  che come già detto  permettono di illustrare lo sviluppo temporale della fragranza ovvero le note olfattive che  si dispongono secondo la loro tenacia , anche se in tali sezioni potrebbero essere presenti poche o molte essenze collegate tra loro attraverso legami molecolari.
Un forte sentore alcolico caratterizza la Testa della fragranza e le note olfattive presenti sono estremamente evanescenti (durano pochi minuti) per lo più consistenti in aromi"freschi", "assertivi" o "taglienti" ma volatili, come gli agrumi, le note verdi, acquatiche e marine; con l’attenuarsi dell’odore dell’alcool, compariranno le note predominanti , più potenti e realmente caratterizzanti la famiglia olfattiva di appartenenza  della fragranza, ovvero il Cuore che è l’Anima vera e propria, il corpo centrale della composizione olfattiva: per due o tre ore si intrecceranno gli odori dei fiori, della frutta, spezie, bacche, espressione della ricchezza di un profumo e della sua “scia”o “sillage”. Le note di fondo non verranno avvertite da chi indossa la fragranza se non quando staranno per sparire le note di cuore del profumo prima di un periodo di mezzora, ma sono quelle che resistono più a lungo di tutte, anche per ventiquattro ore dopo l'applicazione. Le essenze presenti nel Fondo sono più persistenti ed intense; in genere si tratta di essenze come ambra, muschio benzoino, opoponax, labdanum, patchouli, sandalo  e note animaliche, al giorno d’oggi rese con molecole di sintesi a tutela di alcune specie animali, addirittura estinte in nome dei profumi.
A questo punto occorre aprire una parentesi, nel senso che l’immagine della piramide olfattiva appare ai giorni nostri giustamente obsoleta, poiché accanto ai profumi soliflore, che lasciano il compito di raccontare un profumo con pochissime essenze in grado di descrivere una intera famiglia olfattiva, negli ultimi tempi sono nati nuovi modi nella tecnica di visualizzare l’evaporazione di un profumo, con l’introduzione di termini, a prisma, spirale e a stella., geometrie che si prestano maggiormente nel descrivere le nuove composizioni olfattive.
Alcuni nasi sono dell’avviso che l’argomento Piramidi Olfattive sia piuttosto una operazione di marketing per far presa sul consumatore, che altro strumento di conoscenza del profumo non ha se non questi schemi stereotipati, i quali tra l’altro riportano soltanto qualche nota indicatrice della famiglia olfattiva e niente di più, mentre in realtà si tratterebbe di un fenomeno tale, che riguarderebbe esclusivamente la profumeria commerciale, inducendo il consumatore ad immaginare paradisi terrestri perduti, popolati da gelsomini inebrianti, orchidee prati verdi, frutta carnosa e zuccherina…….per indurlo all’acquisto, altresì spinto da una campagna pubblicitaria che conferisce l’ulteriore nota glamour alla fragranza, perché confezionata ad arte da abili e famosi registi complice la partecipazione di bellissime attrici di successo.
Si dice che Dominique Ropion nel creare Portrait of Lady (che io adoro) abbia impiegato dieci anni di studi, uscendo dagli schemi che solitamente governano la profumeria classica utilizzando criteri completamente diversi , ed il cui estro è paragonabile a quello di un grande compositore di  musica! Come racconta lo stesso Frederic Malle ,partendo dall’accordo di base di Geranium Pour Monsieur (altro profumo della linea di Malle firmato da Ropion ),  è stata utilizzata una tecnica particolare: ovvero la distillazione del patchouli che è stata frazionata  al fine di sfruttarne il solo cuore, liberando il patch da quelle note muffose e terrose che lo connotano ed elevando la parte calda legnosa e sensuale   del patchouli aumentandone la resa ancor di più attraverso l’utilizzo dell’Ambroxan.
Ho accennato brevemente al genio creativo di Dominique Ropion, ma potremmo dissertare a lungo sulla grande maestrìa ed originalità che connota altri “compositori olfattivi,”un esempio per tutti:  Andy Tauer, un  autodidatta che lavora come un vero e proprio artigiano, con una specializzazione in chimica, seguendo di persona tutto il processo produttivo fino all’imbottigliamento,  utilizzando materie prime di altissima qualità  e molecole di sintesi di ultimissima generazione, uscendo al di fuori di ogni schema stereotipato.


Pertanto concludendo in questa sede il discorso sulle piramidi olfattive è senza dubbio da ritenersi superato, anche se molto probabilmente è ampiamente asservibile ai canoni mediatici della profumeria commerciale.  

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