Michele Bianchi è un artista dotato di garbo, estrema sensibilità e una gentilezza di altri tempi motivo principale del grande interesse che ho sempre nutrito per le sue creazioni olfattive che solo adesso ho avuto modo di sentire grazie alla sua generosità.
E’ un giovanissimo parfumeur di origine meridionale,nato e cresciuto in Provincia di Foggia, timidissimo, ma dotato di estrema forza di volontà che lo ha portato a realizzare quelli che da bambino erano i suoi sogni segreti. Fu così che in seguito agli studi all’Università di Macerata specializzandosi in lingua russa, all’età di soli 22 anni, lasciando il suo paese di origine e i suoi affetti, si recò in Russia per realizzare le sue più grandi aspirazioni: quella di viaggiare e di creare profumi che avrebbero raccontato storie affascinanti traendo ispirazione dalle sue stesse radici ovvero dalla terra che gli ha dato i Natali, ma è attraverso La Sacra Madre Russia, ai suoi poeti ed artisti che si manifesta l’estro creativo di Michele Bianchi.
Andando a ritroso nel tempo, la passione per i profumi nasce sin dalla più tenera età ,quando la Zia Silvana lavorando in un negozio di profumi coccolava il piccolo Michele portandogli in regalo molte fragranze che gli spalancarono un mondo nuovo e sino ad allora sconosciuto, ripromettendosi che un giorno avrebbe studiato per creare i suoi profumi e non condividendo con anima viva il suo entusiasmo, sempre a causa della sua estrema riservatezza; nel frattempo dava sfogo a tutta la sua creatività attraverso la musica suonando il violino per ben otto anni, poiché in famiglia erano musicisti, ma il tempo passava e capì che il suo desiderio non era quello di rimanere seduto a studiare, ma voleva viaggiare e sentiva che il suo genio, doveva trovare una valvola di sfogo nelle creazioni olfattive.
Michele infatti una volta arrivato in Russia, non solo iniziò a viaggiare, ma trascorse un primo periodo a San Pietroburgo dove frequentò all’Università un Master in Relazioni Internazionali per poi tornare stabilmente nella Capitale dove cominciò a frequentare persone che condividevano la sua stessa passione, come alcuni autori di articoli di Fragrantica Russa, e chiedendo ad alcuni di loro un aiuto per poterlo indirizzare in questo campo così difficile e particolare che richiede estrema pazienza e studio, aiuto che arrivò ben presto poiché fu messo subito in contatto con professionisti del settore, i quali nonostante le difficoltà della barriera linguistica, accettarono di buon grado di aiutare il giovane che nel 2015 incominciò a seguire lezioni pratiche e teoriche di profumi in russo (masterclass) rendendosi presto conto di quanto complicata fosse la strada intrapresa, ma nonostante l’iniziale momento di sconforto, presto capì che senza errori il processo creativo sarebbe stato troppo immediato. Il desiderio intimo di creare delle fragranze derivava dal fatto che Michele non era ancora riuscito a trovare un profumo che lo rappresentasse!
Michele a Mosca |
"Humus" seconda fragranza creata da Michele, e fotografata a Manfredonia |
Questa concomitanza di circostanze fece sì che il giovane Michele fosse invitato allo Smell Festival di Bologna da Luigi Cristiano nel 2017 a guardare il tema di quell’anno “Le Radici” con il fine creare un profumo che metaforicamente e materialmente si basasse su quel concept. Fu grazie alla sinestesia, non intesa in senso retorico, ma in senso percettivo e sensoriale, che il parfumeur associò alla parola Radici, delle note olfattive come lo zenzero, il vetiver, il muschio di quercia e la geosmina, nota terrosa e cuoiata che deriva dall’unione dell’acqua con dei batteri, quando la pioggia cade dopo un periodo di forte siccità (petricore), creando di tal guisa un profumo tornando metaforicamente alle sue radici pugliesi, a San Paolo di Civitate, e alla sua infanzia, quando d’estate arrivavano i camion pieni di barbabietole per essere lavorate allo zuccherificio, e ricreando le note terrose e aromatiche attraverso l'isobutyl chinolina utilizzando, per alleggerire questa nota, zenzero e bergamotto: dopo tre tentativi, inviò la fragranza a Bologna, senza nutrire la benché minima speranza, ciononostante, dopo qualche mese fu contattato da Francesca Faruolo che gli comunicò che la sua creazione era stata scelta tra le prime cinque. Una volta raggiunta Bologna, Michele conobbe tutti ed in modo particolare Cristian e Adjiumi, Ermano Picco e molte altre personalità legate al mondo dei profumi e allo Smell Festival. Con Humus, sua seconda creazione dopo Carskij Oud, vince l’VIII ed. dello Smell Festival come Outsider Scents Award: quello fu solo l'inizio......
Nessun commento:
Posta un commento