giovedì 14 settembre 2017

"Grandiflora": il nuovo brand che viene dall'Australia (I parte)

Antica è la storia dei fiori e della loro alleanza con gli uomini, guardiani della bellezza e della salute, sancirono il loro patto con gli imperfetti esseri umani nei tempi più remoti, quando gli aborigeni australiani ne iniziarono a studiare proprietà ed effetti, fino a diventarne profondi conoscitori.



Ho vissuto il mio primo Pitti  con lo stesso stupore e meraviglia  che potrebbe provare una bambina che si reca per la prima volta al luna park con tutte le sue giostre,  luci e colori rimanendo  letteralmente rapita  da un piccolo angolo di  paradiso ridondante cascate di fiori, corolle e fogliame  di un nuovo brand il cui nome è Grandiflora.

Pitti 2017 

Saskia Havekes artista poliedrica, influenzata dal senso artistico del padre,  è una delle  fioriste australiane più creative  e proprietaria della popolare boutique "Grandiflora "fondata nel 1995 a Potts Point, un sobborgo interno di Sydney, accreditata anche nell’interior design, con uno stile unico che contraddistingue tutte  le sue composizioni floreali  dando vita, attraverso il suo senso estetico, a vere e proprie opere d’arte.
Saskia Havekes designer floreale,  condivide la sua passione per i fiori  attraverso la pubblicazione di quattro libri dal 1999  al 2015 suggerendo sagacemente i modi su come predisporre fiori e fogliame.

Nel 2013 il  debutto a Parigi dei primi due profumi:
“Magnolia Grandiflora Sandrine” della giovanissima e compianta parfumeur Sandrine Videault allieva di  Edmond Roudnitska,  che con  il tocco del genio ha catturato l’essenza della magnolia in una mattina d’estate nella sua prima fase luminosa e scintillante attraverso accordi verdi, agrumati e freschi, note marine  acquatiche e fruttate ma anche legnose che lasciano percepire la corteccia umida  dell’albero di magnolia, su di un fondo di muschio animale.
Magnolia Grandiflora Michel “      è un  omaggio a Saskia per la scomparsa prematura di Sandrine, di Michel Roudnitska, figlio dei  mentori di Sandrine: Edmond e Thérèse,  sapendo che Saskia aveva lavorato su di una fragranza alla magnolia con Sandrine Videault, allieva di suo padre.
 Ispirato dall’albero di magnolia dei suoi genitori   nel giardino di Cabris,  creò una fragranza personale e non destinata alla produzione. dando  una interpretazione completamente differente del fiore bianco che qui è lussureggiante e sensuale con i suoi petali carnosi e cerosi in piena fioritura quasi a percepire la rugiada che bagna il fiore, attraverso il languido gelsomino, rosa e  Ylang-Ylang   e  intrecci di  vetiver,  patchouli e muschio.

Pitti 2017

Nel 2015 Michel compone "Madagascan Jasmine", uno splendido e ipnotico quanto insolito soliflore ispirandosi allo Stephanotis Floribunda che per il suo profumo viene utilizzato nei bouquet da sposa. Assolutamente privo di note agrumate o indoliche, qui viene catturata l’essenza stessa del gelsomino verde, un po’ acidulo e al tempo stesso ceroso, a mio avviso uno dei gelsomini più moderni e graffianti al tempo stesso, una fragranza, stilosa e  persistente che non impegna:  luminosa, fresca ma non eterea: lanciata   nello splendido negozio Fenwick di Londra.


Nel 2016 sotto un’amena luna rosa nello storico giardino della famiglia Roudnitska a  Cabris  viene lanciata la penultima fragranza di  Grandiflora:“The Queen of the Nigh” di Bertrand Duchaufour   il quale trae fonte di ispirazione dal Selenicereus Grandiflorus,che è un raro cactus con una caratteristica quasi commovente: fiorisce  una sola volta l’anno , per una sola notte, e il cui nome è giustificato dalla grandezza e bellezza dei fiori che si aprono solo nel buio più totale e per pochissime ore!  Duchaufour riesce a catturare tutta la poesia di quella che è quasi una leggenda: il bouquet floreale si apre fresco, luminoso e vibrante attraverso note leggermente fruttate  e speziate in un crescendo di fiori bianchi  dalle sfumature indoliche conferite dall’assoluta dei fiori d’arancio  e dalla siringa (Philadelphus  Coronarius) insieme al gelsomino sambac,  sviluppando una nota lattea e molto sensuale, sino al momento in cui prima dell’alba tutto si placa  in un dolce sospiro di toni lievi, asciutti e boscosi attraverso il legno di sandalo, ambra, vaniglia,  muschi e una  sottile traccia di incenso che sta a sottolineare la mineralità del deserto. La fragranza è inebriante, profondamente complessa in grado di evocare quella sola notte in cui la Regina del Deserto prende vita  solo per poche ore.......continua

Pitti 2017

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