Sono qui per parlare di tre fragranze che mi hanno
completamente disorientata non solo per la loro armonia, ma per l’ eccellente equilibrio
che  raggiunge la materia olfattiva. 
Francesca Bianchi è la nuova parfumeur italiana che vive e
lavora in Olanda, laureata in Storia dell’Arte e  che  attraverso il suo studio sugli oli essenziali con
la scintilla del genio è riuscita a plasmare la materia prima  dando vita alle sue tre splendide creazioni, Dark
Side, Sex and the Sea ed in ultimo Angel’s Dust:  fragranze in grado di risvegliare i nostri
ricordi più remoti ed intimi racchiusi nei cassetti più reconditi     della memoria.
 In questi tempi bui,
dove molto si è perso, ove tutto si è omologato e viene prodotto in serie, ciò
che riesce a commuovere è l’artigianalità  che contraddistingue il lavoro della Parfumeur
 che riesce quasi a plasmare le
componenti olfattive attraverso la realizzazione di tre estratti caratterizzati
da un’ elevatissima qualità delle materie prime. Anche un naso non allenato o
poco esperto,  può rendersi conto che le
tre fragranze raggiungono le vette più alte di quella che noi chiamiamo, a
volte erroneamente, profumeria artistica.
 “The Dark Side”
 è un orientale
connotato da un incenso niente affatto liturgico  ma corposo ed opulento grazie alla presenza
del miele e di un’ambra morbida ma speziata che ne plasma il lato più ruvido. La
fragranza  è una vera e propria alchimia,
poiché evolvendosi abbandona, anche se non del tutto, il suo lato oscuro rivelando
un cuore delicato tratteggiato da tocchi sapienti di iris e violetta su una
base di vaniglia che riporta a quello che per me è considerato un “must” di
Guerlain: il Guet Apens in versione limitata lanterna blu del 1999!!!!! Indelebile
è la nota di storace che connota tutta la creazione e le conferisce molteplici
sfaccettature.
Il profumo è evocativo di una presenza inquietante che si
aggira nelle profondità di un bosco durante le ore notturne: ricoperta da un
mantello nero che nasconde le sue meravigliose e nobili fattezze,  si fa strada attraverso la luce fioca della
sua lanterna, ma in realtà si è persa, e  quello che vaga è solo il suo spirito irrequieto
che non ha più consapevolezza di appartenere ormai se non all’aldilà;  si narra che ogni notte di luna piena, si
intraveda una sagoma oscura insieme alla flebile luce lontana che filtra attraverso
i rami della boscaglia:  è lei,  la Dama
Nera  che non trova pace poiché non
riesce a far ritorno in quello che considerava il proprio mondo. Ella scompare
alle prime luci dell’alba.
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| Immagine tratta dal film LadyHawke |