Volevo menzionare brevemente un brand stilosissimo che ha visto luce nel 2003 e risulta essere frutto di una collaborazione con i profumieri Pierre Bourdon, Bertrand Duchaufour, Francis Kurkdjian, Stephanie Bakouche, Patricia de Nicolai, Cecile Zarokian, Amandine Marie e Jeanne-Marie Faugi.
Indubbiamente ciò che contraddistingue tutte queste creazioni olfattive, sebbene provengano dallo studio e dall'estro di nasi diversi, è l'eleganza innata e la compostezza,ovvero una grande: "sobrietà".che caratterizza lo stile di queste delicate e preziosissime fragranze.
Parlando di un profumo, generalmente, il riferimento è all’envol-lift iniziale, alle note di testa, di cuore e di coda, di proiezione o sillage, ma questo brand che si pone su di un gradino molto elevato della profumeria artistica sulla mia pelle assume la connotazione di un quanto mai lieve e delicato sussurro quale siano le diverse note olfattive che compongano questi straordinari capolavori.
"Peche Cardinal (Marie Amandine)": un fruttato caratterizzato da davana-pesca-prugna che si evolve in una delicata e composta tuberosa.
Come perle di rugiada che, ai primi raggi del mattino lambiscono il velluto di una pesca succulenta per tramutarsi sotto gli occhi del viandante, in un tesoro puntellato da una miriade di piccoli diamanti che rifrangono la luce in infinite direzioni, così mi appare questa ricca e golosa creazione di Marie Amandine: fresca, cristallina, limpida e pulita senza ombra di sbavature.
Indubbiamente è una fragranza che è un inno alla stagione estiva, il cui envol-lift è caratterizzato da una esplosione di note fruttate, per adagiarsi successivamente sulla mia pelle sotto forma di tuberosa ancora acerba, al contempo zuccherina ma non stucchevole, in una sinfonia di note che si susseguono con molta delicatezza e, a mio avviso, con uno scarso volume di diffusione.
E' proprio la sua discrezione e linearità a renderla compagna ideale "delle passeggiate del sognatore solitario" laddove i pensieri prendono forma per poi perdersi nei labirinti della mente.
" Rose de Siwa (Francis Kurkdjian)": è una rosa marocchina dai guizzi fruttati, ma che pur tuttavia rimane seriosa e delicatissima su pelle.
In realtà tra queste creazioni, quella che mi ha decisamente colpito, perchè non caratterizzata da note da me particolarmente amate è stata:
"Un Coeur en Mai" creata dalla Nicolai. Un verde decisamente fiorito e prezioso che ti porta verso quei magici giardini estremamente curati ove niente è lasciato al caso. E' come una melodia di maggio. ove giacinti, rose e mimose si accompagnano al tenero mughetto, con una nota di galbano che con il passare dei minuti sovrasta sempre più quelle note fiorite così tenere, limpide e cristalline ma allo stesso tempo cremose. Questa fragranza davvero emoziona per come è composta, per come queste note verdi-fiorite si rincorrono per creare un connubio che non ha nulla di usuale. Ecco, se dovessi scegliere una fragranza per l'estate, non avrei nessun dubbio: si tratterebbe di Un Coeur en Mai caratterizzato inoltre da una notevole persistenza, credo a causa della nuova formulazione proprio per protrarne l'intensità.
Mi adopero a sentire per la prima volta "Vépres Siciliennes" (di Jeanne-Marie Faugier): e all'impronta vi dico che questa fragranza è una vera bontà ricca e cremosa, ispirata all'opera di Verdi. E' il profumo più femminile e sfrontato che abbia sentito, una composizione olfattiva davvero complessa ove si scontrano- incontrano insieme, note esperidate dei giardini siciliani che però dominano per poco l'envol-lift iniziale, per poi tuffarsi nel cuore dei fiori di magnolie e tuberose con sentori e tocchi che ricordano i classici dolci siciliani: vaniglia, caramello, pesche e quant'altro. Il ricordo è quello degli antichi giardini delle case nobiliari in stile Liberty di Mondello quando le famiglie si apprestavano a festeggiare grandi matrimoni, un pò come nel Padrino parte I, quando il giovane Michael Corleone sposa la sua prima moglie Apollonia, ove i magici sentori della natura si mescolano alla grande tradizione della pasticceria artigianale siciliana: frutta martorana, pasta di mandorle, cassate fragranti che appagano l'occhio ed il gusto. E' il primo MDCI che colpisce nel segno delle mie note preferite poichè il tutto non si consuma in un delicato sospiro, ma qui signori e signore siamo di fronte ad un'esplosione di passione, fiori, frutti e note gourmand, un incanto prezioso.
"Enlèvement au Serail" by Parfums MDCI che inizialmente ha suscitato in me, non poche perplessità. E' senza dubbio una fragranza chyprèe che fa il verso ai grandi classici del passato in particolare ad alcuni Guerlain, ma che accorpa un insieme di accordi olfattivi di cui non riesco ad operare un distinguo.
Non riuscivo a capire se il mio raspino alla gola determinato dalle note di apertura fosse dovuto alle aldeidi oppure ad una gran quantità di spezie: mi ha spiazzata!
Di solito il profumo, senza voler peccare di vanità riesco a vederlo e a sentirlo, ma qui mi ritrovo di fronte ad una creazione che ha molto del sapore antico di altre fragranze, ma con una lavorazione, se mi è consentito dirlo, del tutto diversa, infatti, a mio parere, è come se la fragranza non riuscisse a schiudersi o meglio dire a decollare con le note di cuore e a far sentire la propria bellezza, eppure lo jus è per l'appunto quello dei classici chyprèe: bergamotto, mandarino, gelsomino sambac, ylang-ylang, tuberosa, e rosa, ma io non sento nulla di tutto ciò!!! Non so se è da imputare al vetiver, al sandalo o al patchouli che rende il profumo tetro e non carico di quella femminilità un pò ostentata che dovrebbero avere i classici del passato. Oppure è da imputare alla mia pelle che fa in modo che la fragranza non si schiuda e mostri quindi la propria bellezza.
Lo trovo simile a Corps et Ames by PG e parlo della versione del 2006 e non dell'ultima rivisitata e corretta.
In definitiva Enlèvement au Serail è un profumo classico sicuramente di grande eleganza, privo di quel tocco di femminilità che dovrebbe avere, con una buona persistenza, senza possedere quel quid pluris che porta a distinguere un classico da un altro, assolutamente privo di evoluzione (per lo meno sulla mia pelle), le note che sento in apertura sono le medesime che colgo in chiusura, si abbassa il volume, ma la musica è sempre la stessa.
La fragranza di Francis Kurkdjian è per una donna che non vuol apparire nè farsi sentire, ove tutte le note rimangono sempre su di un tono basso senza però svelare nulla, senza per questo esser privo di una grande bellezza: in piramide non c'è, ma sento e percepisco nelle note iniziali tanta ma tanta cannella, poi scaldandosi diviene un profumo quasi ipnotico e terroso, caratteristica questa data dal patch che stempera la nota cremosa di tuberosa: un profumo sottilmente erotico e sensuale, per una donna elegante ed intrigante al tempo stesso!!!!!!!!
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