giovedì 10 dicembre 2015

"INCARNATA" di Anatole Lebreton


Grazie alla gentilezza di un caro amico, ho avuto la fortuna di sentire l’ultima novità profumata  firmata da quel che considero un vero e proprio artigiano e genio dell’arte olfattiva, ovvero di Anatole Lebreton .

Non mi rimane che pormi di fronte ai limiti che ho: ovvero quando una fragranza mi colpisce nel più profondo della mia anima, poiché nulla e niente è capace più di un profumo di risvegliare determinati ricordi e sentimenti, ecco che quasi rimango colpita dalla Sindrome di Sthendal, ovvero non riesco a gestire la grande emozione che mi cattura di fronte a ciò che io considero un vero e proprio capolavoro, mancandomi addirittura le parole per poter descrivere cotanta bellezza!
Appassionata sin da bambina dall’odore proveniente dai rossetti della nonna che molto spesso lasciava e dimenticava per anni nei  piccoli cassettini della sua immensa toillette stile chippendale (un vero e proprio mondo incantato tutto da scoprire), fino al punto di assumere una profumazione con una punta di rancido che sapeva di ricordi antichi e lontani, che li rendeva unici, poiché in questi ultimi anni tutto è cambiato, e niente più possiede l’aulenza   di una volta, eccezion fatta per la profumazione dei  lipsticks di Dolce&Gabbana nell'ultima collezione "shine".

Molti nasi si sono cimentati nel ricreare questo odore molto particolare, basti ricordare:  Misia di Les Esclusifs di Chanel, Love in Black di Creed, Putain des palaces di Etat Libre d’Orange, Lipstick Rose creato dal grande Ralf Schwieger per Malle, Vecchi Rossetti di Hilde Soliani, senza mai riprodurre esattamente l’odore delle paste di rossetto di un tempo, vuoi per una violetta troppo presente e preponderante sugli altri accordi olfattivi, o addirittura un iris  con una connotazione troppo poudre,  come pure in Moulin Rouge  di HDP ritengo ci sia troppo patchouli, a mio avviso credo per ricreare l’odore delle tavole di un palcoscenico.
 In questo caso particolare “Incarnata” riesce a raggiungere un equilibrio olfattivo  talmente perfetto e  unico da  creare una vera e propria sinfonia  dove nessuna nota presente riesce ad avere  la meglio sulle altre  sino a forgiare la fragranza perfetta, con persistenza, volume,  proiezione e tanta, tanta femminilità: non certo quella cui siamo abituati oggi .

 Questo particolare profumo di rossetto antico  mi riporta alla mente un episodio contenuto nell’opera di Charles Dickens dal nome “Grandi Speranze”, le cui trasposizioni cinematografiche  o televisive non si contano più. L’episodio in questione che forse alcuni conosceranno e altri no riguarda Miss Havisham interpretata da Helena Bonham Carter  (ma anche dalla grande Geraldine Page) con un particolare e splendido vestito disegnato per lei da Alexander  mc queen.
Un ruolo gotico e immenso, ricco di pathos, dove una  giovane nobildonna viene abbandonata nel giorno del suo matrimonio, e così rimane con tutte le porte chiuse, nel suo castello al buio, con il suo magnifico vestito di nozze fatto di strati e strati di tulle,  con il buffet comprendente la grande torta di matrimonio che lascerà marcire sul tavolo da pranzo, con la porta sempre aperta aspettando il ritorno del suo promesso. Tutto è rimasto immutato come il giorno delle nozze, come la sua acconciatura che mostrerà l'incedere del tempo e tutti i suoi belletti  contenuti in scatoline ben diverse sulla sua toillette antica, naturalmente rossetti molto leggeri, poiché le dame ottocentesche non potevano usarlo,ma le loro labbra erano comunque molto curate ed il loro incarnato diafano era il simbolo di una purezza interiore e dell'appartenenza ad un certo status sociale!

La fragranza si apre con note succulente di lampone, violetta e rododendro,  nel suo  cuore si  fa strada l'iris, la rosa e la mirra piuttosto inusuale in questa tipologia di fragranze, per poi poggiare su una base di camoscio, ambra vaniglia e benzoino. Note olfattive sicuramente di elevatissima qualità!

Una sinfonia olfattiva  a mio parere perfetta e di rara intensità a prova di sbavatura…..di rossetto!  


Helena Bonham Carter in Grandi Speranze di Charles Dickens