Non tutti sanno forse che nutro un' ammirazione profonda per l'opera di Monsieur
Pierre Guillaume, per il suo nuovo modo di avvalersi della chimica al fine di forgiare le materie prime attraverso tecniche olfattive innovative come l'iper-maturazione e il photo-affinage, allo scopo di creare note olfattive mai sentite o non utilizzate, onde promuovere la creazione di fragranze che si possono definire di "pura poesia" per i sentimenti che evocano nel nostro"Io" più profondo.
Ilang Ivohibe come tutti i PG mi ha letteralmente disorientata!
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Se dovessi dare un colore a tale fragranza, sarebbe un verde acqua chiarissimo.
Le note dell'ylang-ylang e del gelsomino vengono, per così dire private da quelle che sono le loro caratteristiche intrinseche, ovvero della loro rotondità e intensità, per assumere una nuova veste;
queste essenze emergono, come ripulite nelle note di testa, dagli Agrumi e nelle note di coda dal muschio bianco: la vaniglia presente è secca e non cremosa, ma conferisce maggiore carattere ad una fragranza che forse risulterebbe troppo limpida e pulita, facendo emergere in superficie quella languidezza tipica dei capolavori di PG, i quali parlano alla nostra anima, mettendoci in contatto con la parte più intima del nostro essere.
La partenza è fresca ed estiva, quasi frizzante, ma poi languidamente si fa tutt'uno con la pelle di chi lo indossa che potrebbe essere quella di una donna come pure di un uomo, perchè pur rientrando tra i boisé floreali vanigliati, Ilang Ivohibe può essere portato da tutti indistintamente.
E' il profumo di una donna solare, che non si nasconde dietro i soliti clichè: Lei è come " il gabbiano di Jonathan Livingston" che lotta nella ricerca perenne del significato della vita e che vive della luce e del calore del sole per allontanarsi dalla banalità della vita quotidiana seguendo il suo istinto, la sua mente e il suo cuore..........
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