Photo Credit By Claudia Umeton |
Occorre profonda esperienza per riconoscere al
tatto un tessuto, competenza e professionalità per poterne identificare
l’odore nelle componenti materiche. È indispensabile anche una profonda sensibilità
per passare attraverso il grande potere della mente e dell’immaginazione
e praticare una sorta di trasmutazione dal tessuto al suo odore. Si
tratta di un’operazione che richiede grandissima abilità attraverso l’utilizzo
di quei sensi come l’olfatto, la vista, ma soprattutto il tatto, per mezzo
dei quali è possibile creare dei varchi nella nostra mente ed evocare i
ricordi: il morbido velluto che ha accompagnato tutta la fine degli anni ‘70,
l’impalpabilità di una camicia in seta, il tweed secco ed elegante di una
vecchia giacca, una gonna in suede, il calore di un golf in cachemire.
Palmiro Péaquin, tramite il suo brand completamente
made in Italy UERMÌ, è riuscito in tutto questo. Sotto l’egida dell’artigianalità,
ha saputo creare un intero guardaroba olfattivo avvalendosi
dell’opera e della ricerca dei Master Perfumer francesi più audaci come Jean Jacques, Philippe Bousseton, Antoine Lie,
Alexandra Carlin, Cécile Zarokian e Maurice Roucel, che hanno avuto l’abilità
di trasformare una sensazione tattile in un profumo.
UERMÌ=Wear Me= Indossami. L’abito attraverso il
suo tessuto sottolinea la firma stilistica di una persona, mentre la
fragranza non è che emanazione della sua personalità: entrambi si “indossano”!
La più recente collaborazione con Luca Maffei ha
portato alla creazione di Nu ± Leather.
Per una volta io e Renata (www.renatagorreri.wordpress.com) abbiamo
voluto operare un confronto, come in un divertissement
olfattivo, prendendo come metro di paragone proprio questa fragranza: ovvero
quanto possano cambiare e differire sensazioni e percezioni, su pelli e
personalità diverse.
Sulla pelle di Renata: Apertura di arancia amara e noce
moscata, poi incenso provocante, pepe stuzzicante, suede sensuale, morbido e
languido, per sfumare infine con vetiver, sandalo boisé, un’ambra calda e legno
di cedro. Sono questi gli ingredienti scelti da Luca Maffei per rappresentare
la pelle, il primo tessuto utilizzato dagli esseri umani per coprirsi e
proteggersi. Una seconda pelle indispensabile alla sopravvivenza, agli albori
della civiltà, ma che nel corso dei secoli è diventata un accessorio via via
più sofisticato e rappresentativo di una personalità grintosa. Mi tornano alla
mente i guanti profumati della nobiltà europea del '700, i chaps dei cow-boys del Far West dell’800, oppure il chiodo, accessorio-simbolo del
motociclista che ha sconfinato fino a diventare accessorio cool anche per un abito da sera. In ogni caso questa fragranza dona
calore, rappresenta l’intimità e l’affinità con il corpo umano ed è proprio
questa la sensazione che ho provato fin dal primo indosso: sentirmi a casa.
Sulla pelle di Claudia: la fragranza è evocativa della
storia degli albori dell’umanità, quando l’uomo primitivo attraverso la caccia
si procacciava le pelli animali per garantirsi adeguato riparo e protezione da tutti gli agenti esterni. Cortecce varie, foglie e bacche che insieme
all’acqua attraverso i principi attivi chiamati tannini costituirono più tardi
il mezzo per conciare e rendere la pelle morbida e resistente. Il profumo si
apre con una nota sporca, quasi gommosa attribuibile forse al cashmeran mentre l’accordo
suede creato da Maffei domina tutta la composizione olfattiva: note piccanti,
agrumate e aromatiche sdrammatizzano l’austerità dell’incenso e del papiro, su
note di fondo verdi e legnose come vetiver, legno di sandalo e cedro che
ricordano le prime tecniche di concia, insieme ad ambra e musk. Maffei è
riuscito perfettamente nel suo intento, ovvero quello di riprodurre l’odore
della pelle come primo vestito della storia, ma la mia sensazione è un po’
diversa rispetto a quella di Renata: la fragranza è morbida come il camoscio,
ma sulla mia pelle prendono il sopravvento le note più amare e fumose come
l’incenso ed il papiro mentre il sandalo è presente con le sue sfumature boisé.
Note di cuore: pepe sichuan, suede, papiro, incenso
Note di fondo legno di sandalo, legno di cedro, vetiver, cashmeran
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