Quando i giorni afosi d’estate lasciano il passo alle
giornate tiepide di settembre, molte giovani donne si accingono a lasciare le
case genitoriali per intraprendere un nuovo viaggio della vita: quello
successivo del matrimonio. Era il 4 settembre 1961 e una bellissima sposa dai
capelli corvini e dall’incarnato eburneo si stava apprestando a vivere quello
che sarebbe stato il suo giorno più bello che non avrebbe mai dimenticato!
Nella grande casa fervevano i preparativi, e tutto era inondato dal fresco,
suadente e narcotico profumo di tuberose appena recise per prepararne
composizioni che avrebbero invaso tutte le stanze con il dolce effluvio intenso che le caratterizza, e con il loro aspetto così raffinato ed
iridescente!
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Quando il grande parfumeur Roja Dove, uno
dei nasi più famosi e raffinati che esistano al mondo, definito il “pornografo della profumeria” per il talento di inserire nelle sue fragranze (tra le più
care al mondo) creatività, provocazione e tecnica sublime, ha
incominciato a lavorare alla sua Tuberose che avrebbe visto la luce nel 2016,
aveva in mente di rendere omaggio alla tuberosa
più famosa di tutti i tempi: Fracas!
Rivisitata in modo semplicemente magnifico
attraverso un’apertura che sembrerebbe polverosa quanto zuccherina ove si rincorrono
note fruttate come pesche, susine, fiori d’arancio e sentori speziati di cannella
e serica vanillina, il bouquè poggia
delicatamente su di un letto di gelsomini di Grasse dal profumo inebriante,
profilato dal labdano e un muschio leggermente conturbante ma senza alcun
eccesso: tutto è pulito, gli elementi olfattivi sono perfettamente calibrati
tra loro: questo ius fa pensare in parte sia alla Tuberosa di Caron che al Chloè
di Lagerfield.
Roja Dove ha voluto ricreare tutta la bellezza e la
freschezza del fiore compiendo un vero e proprio viaggio nel passato
utilizzando sia l’enfleurage che le moderne tecnologie del nuovo millennio.
Una tuberosa quasi glassata che riporta
in auge la bellezza di un bocciolo magico, con tutta la sua freschezza e
cremosità, senza improvvise virate indoliche che portano a snaturare la
purezza del fiore che rimane trasparente, luminoso, nitido e cristallino,
candido come il cuore di una fanciulla che lascia alle spalle una gioventù
spensierata per intraprendere quella che sarà una nuova e inaspettata vita.
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