Durante il simposio,
prende la parola il commediografo Aristofane e dà la sua opinione sull’amore
narrando un mito. Un tempo – egli dice – gli uomini erano esseri perfetti, non
mancavano di nulla e non v’era la distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso
di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi vive in perenne
ricerca della propria metà , trovando la quale torna all’antica perfezione.
(DAL “SIMPOSIO” di PLATONE Aristofane e il mito dell'androgino)
Ho scomodato il Simposio di Platone proprio per cercare di
capire come nell’ultimo decennio la tuberosa abbia subito, attraverso varie
tecniche di lavorazione, una vera e propria metamorfosi con la privazione del profilo morbido cremoso
e narcotico proprio del fiore bianco per rinascere ruvida, speziata amara, sino
all’abbandono definitivo di quei connotati che sottolineavano la sua
appartenenza al genus femminile, e al contrario sia stata avvicinata ad altre
materie prime propriamente maschili come il cuoio ed il vetiver, creando un
vero e proprio “ibrido”
Già a partire dagli
anni '20 si parlava dell’attrice Louise Brooks, fanciulla ribelle, e disinibita,
come simbolo di una moda che ammiccava all'androginia, più
vicino di quanto non si creda ad alcune tendenze "shock" di qualche decade
dopo, come pure Marlene Diedrich negli anni '30, una delle primissime donne ad
indossare i pantaloni fino ad arrivare al geniale e attraente David Bowie negli
anni '70 e a Tilda Swinton negli anni '90
come personaggi più rappresentativi dell’androginia.
La tuberosa diva e protagonista assoluta di tante fragranze del passato
viene spogliata di tutte quelle sovrastrutture che ne identificano l’appartenenza
ad una identità di genere come quella femminile per assumere connotazioni androgine con delle
peculiarità che sfruttano i suoi lati
nascosti:
- nel 2010 Histoires de Parfums con Tubereuse 3 Animale di Gérald Ghislain lancia sul mercato una composizione olfattiva, quasi una danza macabra dove la
tuberosa viene sopraffatta da note resinose ed erbacee divenendo quasi
irriconoscibile, aromatica e oscura a causa della presenza di tabacco biondo su
di una base di prugne e miele, assolutamente non facile da indossare.
- Seduttiva, ovvero
dotata del potere di sedurre, intrigante e oscura la composizione olfattiva di
Anatole Lebreton del 2014, L'Eau Scandaleuse giocata
sul binomio pelle-tuberosa: arcana, misteriosa e scandalosa ricorda Colei che
per antonomasia è stata una delle prime
dive trasgressive della storia del cinema, la grande Marlene Dietrich! Dotata
per natura di un mix esplosivo di ambiguità e sensualità. Nel film
"Marocco",cantava con la sua voce roca e sensuale ove emergeva tutta
l’ambiguità del personaggio e regalava per la prima volta al grande schermo, il
primo bacio saffico della storia del cinema! Si è vociferato molto nella
Hollywood degli anni ’30 sulla sua presunta bisessualità: realtà o finzione?
Immagine tratta da Fragrantica.it |
- A stupire nello
stesso anno è MAAI di Bogue di Antonio Gardoni, una
fragranza al cardiopalma, un mistero che il tempo non è riuscito a svelare:
appartiene ai chyprèe, nè verde né luminoso, nè tagliente come i vecchi e classici chyprèe , qui domina un lato oscuro
ove la tuberosa e le aldeidi sono assolutamente impercettibili, per lo
meno ad un naso come il mio! Un rebus olfattivo, le cui note verdi sono profondamente sporche,
animaliche, per la presenza del castoreum, zibetto e muschio. La tuberosa,
che a tratti emerge è talmente grezza e ruvida da scomparire come soffocata
dall’umido terriccio di campagna da cui
viene letteralmente sepolta insieme a materie prime pungenti e
affumicate attraverso legni impregnati di resine. Una tuberosa che ruggisce
sotto volute di resine balsamiche e sottili striature d’ambra! Un vero
capolavoro da possedere!!!!!!
Nacre Blanche
(2014)
di Antonio
Alessandria: fonte
d’ispirazione di questa fragranza è il candore promanante dalla luna che con la
sua luce madreperlacea riflessa in un grande specchio ubicato nell’angolo nascosto della stanza, regala ai corpi degli
amanti nuove sembianze!!! La pelle di lei illuminata dalle candele assume il
colore irreale delle figure di cera e vede trasformarsi il suo volto rimirandosi
nei mille frammenti dello specchio, convenendo infine che sarebbe stata la più bella
dell’universo poiché finalmente aveva potuto vedersi con gli stessi occhi del suo amante(Liberamente tratto dalla Casa degli Spiriti di Isabel
Allende) Il cuore della fragranza è
morbido e rivelatore della dualità castità-peccato attraverso tutte le
sfumature di cui si veste la tuberosa grazie alle diverse sfaccettature
dell’osmanto, ora verdi e volatili, ora fiorite e fruttate. La sua evoluzione la rende davvero unica nel
suo genere grazie alla presenza di una nota scamosciata che spoglia il fiore
della sua sensualità insieme a leggere sfumature di sandalo, benzoino e muschio
animale rivelando un profilo quasi intellettuale.
Baruti (2015) giovane parfumeur di origine greca con
Voyance crea una tuberosa visionaria per veri intenditori che non si lasciano
spaventare da forti contrasti: definita fumosa, ma al contempo luminosa e
limpida da creare quasi un effetto paradosso è una creazione che si pone al di
fuori di qualsiasi paradigma olfattivo, ponendo in essere un connubio tra
tuberosa e vetiver insieme al sandalo e al legno di guaiaco
immersi letteralmente in un fondo muschiato rigonfio di acqua. Una
visione surreale e stratificata che cambia a seconda del proprio punto di osservazione.
Con Voyance la
tuberosa si sveste anche del lato androgino, per diventare definitivamente
maschile.
.........continua
.........continua
KIRSTY MITCHELL: scatti di creature eteree in un mondo onirico |
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