Se lo scopo prefissatosi dall’artista O. Pregoni era
quello di stupire, con la sottoscritta ha colpito nel segno! Non ritrovo,
soprattutto nell’envol-lift iniziale, nulla che lo accomuni a fragranze già
sentite, infatti stimola prepotentemente il mio olfatto con una nota asprigna,
pungente a parer mio dirompente che per equivoco avrei definito erbacea, ma, i
minuti successivi che ne hanno accompagnato la sfaccettata e variegata
evoluzione sposandosi e creando un tutt’uno con il calore della mia pelle, hanno
rivelato una nota agrumata molto particolare quale l’olio essenziale di
pompelmo che unicamente alla lavanda hanno conferito alla creazione artistica l’imprinting
iniziale, in simbiosi con il forte spirito di indipendenza e di emancipazione
che ben ha saputo esprimere Eva Kant vedova dell’ambasciatore del Sud Africa,
Lord Anthony Kant, morto un anno prima sbranato da una pantera!!!!!!!
Sono
dell’idea personale che O’Driu artista abbia tradotto e sviluppato in termini
olfattivi, un concetto nuovo, ovvero
abbia voluto esprimere con somma determinazione ed accuratezza lo spirito e la personalità di una donna che
attraverso le pagine di Diabolik, a partire dal terzo numero, è stata
l’antesignana di tutte le donne moderne ed emancipate, legata indissolubilmente
al proprio compagno come fosse la sua ombra, in una delle primissime unioni di
fatto: decisamente uno scandalo nei primi anni ’60!
La successiva evoluzione della fragranza
diventa espressione di quella sensualità che potremmo definire ghiaccio
bollente, attraverso l’incedere felino della protagonista che con elegante
maestrìa sfida la notte e le convenzioni sociali dell’epoca muovendo i propri
passi sempre in delicato equilibrio sulla lama di un coltello senza per questo
perdere la sua straordinaria femminilità esaltata dal tocco lieve e delicato
dei fiori bianchi e che acquista maggior consapevolezza nel momento in cui abbandonata la propria tuta nera esce la vera
essenza di Eva, attraverso un complesso e variegato insieme di note olfattive
languide e cremose come resine e legni, senza dimenticare quel tocco di
vaniglia così intenso che connota tutto il drydown finale della fragranza che
non solo porta il nome di Eva Kant, ma “è Eva Kant”, o per meglio dire, la sua
essenza vitale!!!!
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