Roberto Drago e le materie prime |
«”La Bellezza non può essere interrogata: regna per diritto
divino. “La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché
non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la
luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia
d’argento che chiamiamo luna.”Oscar Wilde 16
ottobre 1854
Trent’anni prima che Roberto Drago (direttore creativo nel
2009 del brand italiano Laboratorio
Olfattivo[1] e con la moglie
titolare dell’azienda di distribuzione di profumi di nicchia Kaon dal 2001)
capisse che il profumo fosse una forma d’arte, sebbene non ancora riconosciuta
a livello internazionale, lo stesso celebre stilista Yves Saint Laurent considerava i propri bozzetti alla medesima stregua, ovvero una forma
d’arte, sebbene minore: lo scorrere del tempo ha portato alla compenetrazione
di Arte e Moda, a vere e proprie opere d’arte vestibili.
L’arte profumiera
declinata nelle sue forme più eleganti assurgerà ad essere considerata tale? Solo il
trascorrere del tempo potrà fornirci le
giuste risposte.
L’idea iniziale che vede la nascita di un nuovo profumo parte
dallo stesso Roberto Drago, un veterano nel settore, animato ad es. dal voler
riportare alla mente quegli odori e quelle sensazioni vissute durante “un
Viaggio”, per questo, si affida agli artisti nazionali o internazionali più eclettici in campo olfattivo, a talenti
giovanissimi, lasciando loro, la più assoluta libertà di comporre, dopo aver ricevuto un brief: una foto, una
parola, un ricordo, un viaggio, pur essendo assolutamente consapevole che
la trasposizione in campo olfattivo della sua idea, molto difficile da
trasferire ai parfumeurs, sarà percepita in modo assolutamente differente da
persona a persona considerate le nostre differenze sia a livello percettivo, in
base ad emozioni e ricordi, che a
livello culturale, ove i gusti per le fragranze cambiano radicalmente, dall’ Oriente
(profumi leggeri e floreali) al Medio
Oriente dove il profumo deve sovrabbondare, anche a discapito della qualità,
influenzando di fatto tutta la produzione olfattiva occidentale: basti pensare
quanto abbia preso piede l’oud che a
causa degli altissimi costi della materia prima, viene sostituito sia da
molecole di sintesi come il Timberol e Guaiacol e sia da accordi di molecole naturali come l’olio di cipriolo di origine vegetale, la
resina di betulla, il legno di cedro, e lo styrax onde conferire un taglio legnoso e profondo
alle fragranze che è proprio dell’oud.
L’olfatto è il più antico, potente e ancestrale
dei nostri sensi che ha inizio nel ventre materno nella fase della
gestazione, quando incominciano a formarsi i recettori olfattivi, è
il senso più poderoso in grado di
risvegliare emozioni e ricordi sopiti nella parte più recondita del nostro
essere. L’odorato è l’unico dei nostri sensi a non abbandonarci mai, neppure
durante la notte!!!!!
Ho avuto il piacere di conoscere Roberto Drago insieme a Luca
Maffei, un "enfant prodige" della profumeria italiana, in occasione dei
festeggiamenti a Pescara per i quindici anni di attività di Marina Parfums,
fiore all’occhiello di Piazza Salotto.
Pur scrivendo da tanti anni ciò che i profumi
mi suggeriscono sulla base di un’esondazione di profonde emozioni, in realtà è
giunto il tempo che conosca le materie prime di cui ho avuto un assaggio grazie
a Roberto Drago[2].
Marina Parfums |
[1] La
collezione vanta 15 Eau de Parfum, tra cui le ultime due uscite: “Nun” e “Mylo”
della collezione “Laboratorio in fiore” e “ Nerotic” che ha inaugurato la “Collezione
Laboratorio in Nero”, corredata inoltre da 14 Fragranze per L’Ambiente e
prodotti per l’igiene personale dal pack minimale ed elegante.
[2] tra i marchi presenti troviamo : Andy Tauer, Laboratorio Olfattivo, Atelier Des Ors, Pierre Guillaume Collection Croisière, Pierre Guillaume Parfumerie Generale, Pierre Guiillaume Huitièm Art, Beaufort Londra, Linari EDT, Institut Tres Bièn, Jacques Zolty, Jul et Mad Paris, Phaedon. Fragonard, Miller et Bertaux
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