La già ricca collezione
di Michele Bianchi conta ben tredici fragranze,
forgiate da un vero Artigiano di Profumi: la sua ispirazione trae origine, non tanto
dalla storia da raccontare, ma piuttosto da un vero e proprio studio sulle materie
prime utilizzate, e dal metodo sinestetico, mentre i nomi delle sue creazioni
riprendono le sue due lingue madri come
l’italiano (Al Vomero) ed il Russo (CarskiJ Oud e Žasmin). “Humus” rappresenta quel
progetto olfattivo che nel 2017 ha permesso a M.B di farsi conoscere in Italia
e allo Smell Festival di Bologna ritornando metaforicamente alle sue Radici, alla
terra che gli ha dato i Natali; in realtà è stata solo la sua seconda fragranza poiché
nel frattempo il giovane parfumeur si era dedicato alacremente e con molta
passione alla creazione di "Carskij Oud" che rappresenta una pietra miliare poiché
segna l’inizio della sua presenza a Mosca: quella terra ricca di storia e
fascino che lo ha accolto dandogli ospitalità ben sei anni fa. Michele però,
ragazzo dalla natura profondamente riservata, nutriva il timore di sottoporsi a
delle critiche pertanto ha aspettato del tempo prima di commercializzare il
profumo, ma il fato benevolo ha fatto sì che indossandolo attirasse le
attenzioni di un impiegato in un ufficio, che a tutti i costi voleva sapere di
quale fragranza si trattasse per acquistarla e Michele preso alla sprovvista disse
che quel profumo ormai non era più in commercio, ma si pentì immediatamente
della risposta data decidendo poi di farne dono all’impiegato.
Nel creare il Concept di Carskij Oud (2017), M.B pensò a quale potesse essere la fragranza
indossata dallo Zar Nicola II Romanoff , ultimo Imperatore di Russia, e allo
scopo di immedesimarsi in questa storia
così ammaliante e velata di mistero, si recò molto spesso al Museo di Storia dei Profumi di San Pietroburgo dove
erano presenti degli antichi reperti appartenenti allo Zar e alla moglie, i
quali si dice che preferissero note floreali alla rosa e violetta ma anche
composizioni chypre caratterizzate da maggior spessore come Coty e che Nicolaj
usasse la classica acqua di colonia. Adesso alcuni esemplari dei profumi della
Famiglia dello Zar sono stati ceduti al Museo di “Carskoe Selo” dove possono
essere osservati. Pertanto la prima
creazione di M.B è caratterizzata da un’apertura aromatica e agrumata conferita dal bergamotto che infonde enfasi e
respiro ad un cuore di note costituite da delicate pennellate di rosa,
patchouli e oud che fanno vibrare letteralmente la composizione olfattiva attraverso
una base di Cuoio ed Ambra, quest’ultima con accenti antichi e polverosi costruita
mediante un accordo di labdano, vaniglia e patchouli, seguito da un fondo di note sensuali, animali
e muschiate che avvolgono delicatamente la pelle per ore. Un profumo solenne,
elegante ed unisex, che può accompagnare occasioni importanti e formali; M.B
nel suo lavoro assolutamente artigianale, forgia la materia prima quasi fosse
un più che consumato Maestro di Profumi.
Gli spettacoli
folkloristici russi di Danza Armena sono
stati fonte di ispirazione per la terza e omonima creazione olfattiva di M.B
che attraverso la sinestesia ha cercato di tradurre in emozione liquida quella
danza popolare religiosa e ancestrale che ha attraversato la profondità dei
secoli per giungere quasi immutata sino ai giorni nostri. Mandarino e cannella
aprono le danze a quelle che sono le materie prime più care agli armeni ed in
modo particolare al benzoino che insieme allo storace, all’ambra e al Balsamo
del Tolu sembrano dar forma e accompagnare i movimenti lenti dei gruppi di
danzatori in semicerchio che mostrano tutta la loro fierezza, passione ed
eloquenza avviluppati nelle vesti tipiche dai colori caldi e unici. La
fragranza è dolcemente agrumata, speziata e sensuale assolutamente unisex si
accosta alla pelle formando un tutt’uno con essa.
Un profumo che ha come
note principali la vaniglia, la cumarina e la fava tonka è Žasmin, una
fragranza floreale ma dal carattere
inusuale data la presenza del patchouli a distillazione frazionata che è molto
più limpido rispetto al più grezzo olio di patchouli e ciò ha fatto sì che alcuni
amici di Michele lo considerassero un chypre moderno, utilizzando insieme alla
vanillina un gelsomino russo, limpido e vivace assolutamente privo della
caratteristica indolica cui siamo abituati da sempre. Si accompagnano note
floreali e delicate come il mughetto, l’iris, la rosa e la violetta che danno
quella caratteristica polverosità elegante alla fragranza insieme ad accenti di
verde muschio.
Ladan
(incenso) qui M.B si è ispirato ad una immagine racchiusa in un libro di poesie
russe che contiene molte delle sue mouillettes, si tratta di un dipinto di
Alexander Makovsky di una chiesetta tipica ortodossa-russa in un campo nel
mezzo di una primavera russa, che lo ha
portato a creare un incenso che fosse a metà strada tra l’incenso liturgico e
quello che troviamo in natura. Quello ecclesiastico viene lavorato insieme a della mirra con
altre essenze profumate che lo rendono molto diverso da quello naturale, anche lo stesso olio
essenziale di incenso non ha un odore piacevole e necessita di essere
ulteriormente elaborato. Per riprodurre l’immagine del quadro M.B ha usato
sentori naturali e un patchouli più grezzo e sporco, note di incenso, assoluta
di fava tonka, balsamo del Perù al fine di ammorbidire l’incenso per poi
aggiungere il suo tocco finale: un pizzico di ambra grigia che costituisce la
sua firma olfattiva in molte delle sue creazioni.
"Notti
Bianche" è
il suo best-seller, che si discosta nettamente dalle altre sue creazioni, il
profumo più frizzante in assoluto perché ha voluto ricreare quelle sensazioni
magiche che si provano quando per la prima volta ci si trova a vivere quel
fenomeno atmosferico delle Notti Bianche d’Estate a Pietroburgo a partire da fine
maggio fino all’inizio di luglio che regala tramonti che durano notti intere:
una fragranza vivace prorompente quasi come fuochi d’artificio, si annuncia in
una esplosione fruttata tra bergamotto e
mandarino con accordi di pera-albicocca-pesca, muschi bianchi e ambroxan (amata
in modo particolare dai russi).
Discorso a parte merita Tuberosa, il fiore preferito di molti e anche di
Michele che a causa delle molteplici caratteristiche e sfaccettature che contraddistinguono
la stessa, nel momento della creazione olfattiva si è posto non pochi problemi
sugli aspetti della materia che andavano
sottolineati e quindi sviluppati. La Tuberosa di M.B è verde e leggermente
animale, risultante di una ricostruzione
di tuberosa molto costosa insieme ad un accordo di materia prima che è stato
difficile scegliere poiché volendo attribuire alla sua tuberosa un tocco di
modernità voleva usare l'aldeide o meglio il lattone C14 con un sentore di pesca o c18 con un sentore di cocco, ma alla fine ha usato un lattone più moderno. Credo che nel suo studio concernente le scelte degli elementi da
impiegare, M.B sia stato affiancato da Ermano Picco. La Tuberosa è fredda, come la fredda Russia durante l’inverno, ma ha
un cuore dolce e floreale fatto di accenti di miele, gelsomino e ylang-ylang,
mentre i muschi elargiscono sfumature verdi. Da alcune persone è stata
considerata un ibrido tra Fracas ed il Carnal Flower di Ropion.
Considerando che siamo
a Maggio riveste grande importanza la rosa nelle composizioni di M.B poiché è
sempre presente, persino in Humus, Carskij
Oud e Notti Bianche, ma soprattutto la
si ritrova in ”Shiraz”.
“Shiraz” fragranza
creata nel 2019 antecedentemente a Tuberosa è il nome di una città simbolo
della cultura persiana in Iran e celebre
un tempo non solo per il vino ed i
vigneti, ma anche per le rose persiane ed i suoi giardini ricchi di ogni bene.
Un poeta Russo Sergej Esenin dedicò una poesia alla bellezza delle donne
orientali di Shiraz durante uno dei suoi viaggi in Iran descrivendo una
immagine meravigliosa dei cieli color zafferano durante i tramonti a Shiraz
dove si estendono silenziosamente campi di rose profumate. Rose orientali
speziate letteralmente imbibite di ambra, zafferano e sandalo profondamente
ipnotiche per l’incenso che le avvolge e allo stesso tempo calde e piccanti
mentre un bouquet di violette e iris conferisce loro spiccata polverosità
insieme a nuances fruttate di lampone su una base di olio di nagarmotha e
muschi.
M.B ha composto anche
altre fragranze, come:
Al Vomero
ispirandosi ad una delle sue città preferite, Napoli, l’altra è San
Pietroburgo. Secondo la sinestesia la capitale campana viene rappresentata con tre tipi di Vetiver e
un accordo ambrato di Norlimbanol e Ambrocenide
Jantar
è l’ultima creazione di M.B che si discosta molto dalle altre fragranze poiché
labdano e vaniglia, insieme ad ambra, ciliegia, fragole, cioccolato bianco e
tabacco ne fanno un gourmand particolare non eccessivamente dolce ma quasi afrodisiaco per via di quelle sue note talcate e balsamiche (balsamo del Perú) che si pongono a contrasto con gli accordi fruttati.
Narciso, bellissimo floreale freddo e unisex, ma non amaro, caratterizzato da una costruzione olfattiva pulita e armoniosa con note di narciso, giunchiglia e ylang-ylang circondato da aldeidi e galbano ove fa capolino una timorosa tuberosa ma anche rose e gelsomini che si pongono quasi come pennellate in un acquarello dai colori tenui come il giallo screziato da venature dorate e verde trasparente. Tutto si adagia su muschio di quercia e vetiver. Considerata la sua freddezza trovo Narciso adatto al periodo estivo accompagnato da abiti in cotone bianco.
Oud 2.0
e Aurora quest’ultimo ispirato all’aurora
boreale con note fiorite, fruttate, ozoniche su muschi freddi.
Michele Bianchi I parte