domenica 5 aprile 2020

Œillères Roberto Greco Perfume: un fiore di rara e macabra bellezza




Da grande estimatrice di pellicole di horror d’autore come quelle del Maestro Guiellmo del Toro, la sua fotografia pur essendo oscura e macabra mi spingeva a guardare oltre, a vedere e a cercare la luce nelle tenebre provando un grande senso di bellezza seza pari,  lasciandomi  del tutto ammaliata, come nel  “Labirinto del Fauno” in un mondo fantastico di creature sotterranee e spaventose eppur di grande attrattiva.
  Può un’immagine che lascia sconvolti a causa della sua bruttezza-bellezza tradursi in un odore, o meglio in un profumo?

Roberto Greco,  fotografo  Svizzero, di origini italiane e ormai stabile a Parigi , ha dimostrato che l'impossibile  è possibile, e dopo alcuni tentativi durante una Sua Mostra del 2014, non andati proprio a buon fine, ha pensato che in questa sua ricerca particolare solo un parfumeur  come Marc-Antoine  Corticchiato sarebbe stato in grado di portare a termine questa sua idea, e ben 88 prove sono state necessarie (30 giugno 2016)  per imbottigliare quell’odore legato a quella potenza macabra e onirica della sua serie di scatti a partire da un fiore (strelizia)  ancora vivo  abbandonato nel pattume della strada: dal punto di vista filosofico ciò che ha voluto dimostrare Roberto Greco è che da quella luce che filtra da un  paraocchi (da qui il nome di "Œillères), da cui si intravedono solo  pochi dettagli che possono dare l'impressione di essere   di cattivo gusto,  a mano a mano che il paraocchi si apre giunge luminosa e pura la bellezza di ciò che è considerato sgradevole.


Proprietà esclusiva Roberto Greco
Vedere la bellezza dove si pensa di non poterla trovare, in queste nature morte, agghiaccianti ma impressionanti per tutto quello che rappresentano.
Roberto Greco pertanto ha dato una direzione precisa al Parfumeur Corticchiato, cominciando dall’Incenso Spezie e Resine, ma allontanandosi dalla serie di foto, poi si è pensato  alla Gardenia che doveva essere molto particolare, anche se sulle numerose prove fatte su richiesta di Greco, Corticchiato  ha infine creato un fiore che non sapeva di fiore, ma un’intenzione di fiore di pelle, di cumino, muschi, polline e miele nelle note di testa, un profumo, o meglio un odore di corpi nudi  marmorei quasi fossero cuciti  insieme  a disegnare l’iride di un occhio dall’alto (Vedi Hannibal serie tv) , con note di ginestra dal  gusto retrò e poi attraverso note di camomilla arrotondate e ammorbidite da Fava Tonka ed heliotropio, simulando note animali, ma senza zibetto o castoreum,  con la presenza di assoluta di fieno, arida, secca, quasi arsa, utilizzando tanto Stirax  da acquisire proprio la sfumatura  dell’incenso come se fosse olibano, con un effetto di cera  come di candela spenta, conferendo accenti minerali e fungini ai corpi nudi fotografati e legati tra loro.


Proprietà esclusiva Roberto Greco
Proprietà esclusiva Roberto Greco



Sentire il profumo di "Œillères" é un’esperienza mistica, unica: inizialmente l’impressione che si ha è quella affogare nel fango, come essere ingoiati dalle sabbie mobili, ma  si è così legati alla vita  e alla sua bellezza a  volte oscura così terrificante, da tornare lentamente alla luce, per poi fuggire via dagli altri corpi legati insieme in un tutt’uno pauroso, ma magnifico.  "Œillères" è un profumo molto aromatico, in extrait, non eccessivamente cuoiato, e ha una grandissima persistenza e proiezione, e poi dopo molte ore la bestia sulla mia pelle si trasforma completamente attraverso sfumature chyprèe. 

Immagine tratta dalla Serie Tv Hannibal



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