Ispirato ad una famosa
qualità di papiro esistente nella riserva di Siracusa (lungo le sponde del
fiume Ciane)
Lo definirei un profumo molto complesso e al tempo stesso introspettivo.
Si annuncia con una esplosione di freschezza dai toni agrumati e molto frizzanti dati dal bergamotto, dal neroli, e dal galbano,
poi improvvisamente i colori e gli odori cambiano per dar vita ad una fragranza
profondamente oscura ispirata al famoso accordo Mousse de Saxe (muschio di
quercia, mirra, legno di cedro, liquirizia).
E’ una fragranza di un verde smeraldo, ma cupo,
come il fiume Ciane, legnosa e cyprè.
E' come se Monsieur Guillaume fosse riuscito a
ricreare in laboratorio la vita del Papiro, e parlo per esperienza, perchè in
quell'angolo di paradiso in cui ho vissuto in Sicilia, in un punto nascosto di
quello che allora era il mio giardino, assolato e al riparo dal vento dietro un
gazebo avevamo piantato papiri minuscoli, molto probabilmente provenienti dalla
famosa riserva, che immersi costantemente nell’acqua in breve tempo hanno
subìto una grande trasformazione diventando altissimi.
Per cui, a mio avviso, direi che questa creazione
olfattiva ripercorre la vita del papiro partendo dall'alto: dalle infiorescenze
piumose e verdi, alla lunghezza del fusto legnoso, per poi arrivare al punto in
cui lo stesso ha origine a contatto con la terra costantemente bagnata dall’acqua,
connotazione questa data alla fragranza dal vetiver che si poggia su una base
di muschio bianco molto secco.
A stemperare le note verdi e legnose è presente la
lavanda a partire dalle note di testa fino ad arrivare al drydown finale.
Anche se la nicchia non conosce “genere”, sono del
parere che questa fragranza sia nata e pensata per un uomo: un uomo elegante e
raffinato che nell’assolata estate ripara i suoi magnifici occhi verdi con un panamà
e indossa abiti di squisita fattura sartoriale rigorosamente in fibra naturale.
Bella recensione, è esattamente così che vedo questo profumo, luminoso e oscuro al tempo stesso. Grazie, Claudia.
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