martedì 10 giugno 2014

LE "SFACCETTATURE O SOTTOFAMIGLIE"

Per meglio definire le caratteristiche di ogni profumo sarà meglio fare una rapida carrellata di alcune delle principali sottofamiglie olfattive.
Aldeidata: questo termine in profumeria  si limita  principalmente ad un gruppo di [1]aldeidi molto semplici, dette alifatiche, sostanzialmente descrivibili come dei piccoli serpentelli la cui testa è fatta di un atomo di ossigeno e la coda composta da una catena relativamente corta  di atomi di carbonio, da 6 a 18. Sono piccole molecole molto flessibili, con nessuna rigidità strutturale e molto delicate perché soggette a ossidarsi anche solo a contatto con l’aria, Le aldeidi alifatiche sono state utilizzate agli inizi del ‘900 in profumeria  poiché hanno la caratteristica di  rendere più leggiadre, cristalline  e trasparenti,  essenze di gelsomino, rosa, iris o mughetto, agendo anche da fissativi rendendo più persistenti i profumi, in particolare quelli floreali. Guy Robert, nel suo libro, Les Sense du Parfum [2]    descrive che se il numero di atomi di carbonio è pari, le aldeidi avranno la caratteristica di note fruttate mentre  prevarranno le note floreali nelle aldeidi con atomi di carbonio dispari. Queste aldeidi sono  presenti in natura ad esempio nelle essenze e nelle scorze degli agrumi, nelle essenze di rosa, di pino, di citronella e nella  scorza della cannella ma,  a causa della loro labilità raramente vengono ottenute dalle materie prime naturali che le contengono e  vengono prodotte, grazie all’enzima deidrogenasi, per ossidazione dei corrispondenti alcoli. Le aldeidi ed in particolare le C10, C11 e C12, sono state portate alla notorietà con il leggendario Chanel n° 5 realizzato da Ernst Beaux nel 1921 per Coco Chanel. 
Marina/Ozonata: evoca l’accordo marino che esprime sensazioni di acqua, sale, jodio e ossigeno grazie a molecole costruite, utilizzando del methylbenzodioxepinone, Calone 1951 [3] (scoperto da Pfizer nel 1966).
 Verde: un accordo naturale e poetico ove a predominare è la freschezza della linfa vegetale, di steli, foglie ed erba appena tagliata.
Speziata la moda dei profumi speziati è esplosa negli anni 70 e non si è mai arrestata, con le note provenienti dall’Oriente, come cannella, pepe nero, chiodi di garofano, zenzero, cardamomo, pepe rosa e molte altre.
Legnosa le note legnose fungono spesso fa fissativi pertanto sono presenti in molti profumi, se non quasi tutti. Le più comuni  sono: sandalo, cedro guaiaco, bois de rose. Le nuove interpretazioni sono per lo più sintetiche, a volte meno secche di quelli naturali come il cedro o il patchouli. I legni bianchi sanno di linfa , l’abete ed il pino sono più resinosi, i legni scuri come il mogano risultano essere profondi e intensi.
Ambrata quando si parla di sfumatura ambrata non parliamo dell’ambra gialla, resina fossile di origine vegetale, bensì dell’ambra grigia (una secrezione del capodoglio). [4]E' una secrezione patologica prodotta come una reazione all'irritazione gastrica prodotta dai becchi dei calamari giganti e da taluni crostacei. La sostanza viene prodotta per difendere le mucose intestinali dai resti indigesti dei molluschi cefalopodi di cui i capodogli si cibano, indurendosi intorno ad essi ed inglobandoli.
Lasciata seccare al sole si ammorbidisce ed acquista un ottimo profumo  ed ha  la proprietà di fissare gli odori.
Appena espulsa (rigurgitata), ha un colore nerastro, una consistenza soffice, cerosa e un odore nauseante. Attraverso un processo di ossidazione derivato dall'azione simultanea dell'acqua del mare, dell'atmosfera e della luce solare, l’ambra acquisisce un colore più chiaro che le conferisce una tonalità grigio argento che tende a diventare gialla oro e infine pressoché bianca E' infiammabile e solubile in etere, mentre allo stato volatile diventa solubile in olio. Analogamente il suo odore inizialmente grossolano, penetrante, terroso e animalesco, gli conferisce delle proprietà che lo rendono perfettamente idoneo ad essere utilizzato come fissativo per i profumi rari, vista la caratteristica di prolungarne la loro fragranza oltre i tempi usuali, e dal momento che è il più lento tra tutti i materiali usati in profumeria ad evaporarsi. Il responsabile della produzione di questa particolare fragranza è un batterio che vive nell'intestino del Capodoglio che si chiama "Spirillum recti physeteris”. L’esito olfattivo è tra i più intriganti e complessi: un connubio di sentori animali, legni preziosi e tabacco biondo.
Cipriata quando si parla di questa sfumatura il riferimento è all’impressione  talcata e polverosa della cipria ottenuta da fiori poudrè, come iris e violetta, ma anche ricorrendo a molecole  sintetiche.
Salata: l’accordo salato è di recente introduzione e sopraggiunge a donare un tono inaspettato di iodio, legato al palato e all’olfatto, a tal proposito la nota (ricostruita) di caviale salata, umida e misteriosa è presente in Womanity di Thierry Mugler.
Cuoio: ne abbiamo già parlato nella “famiglie olfattive”
Gourmand: sentori golosi, ricostruiti in laboratorio rubati al mondo di alcune prelibatezze, come caffè, cacao, caramello, praline, whisky, brioches appena sfornate che ricordano sensazioni legate all’infanzia come Serge Lutens  con Jeux de Peau.
Muschiato: questa sfaccettatura non fa riferimento ai muschi vegetali come il muschio di quercia, un tipo di lichene molto comune che ha un sentore che ricorda il bosco, terroso e muschiato con  una sfumatura che ricorda il cuoio, bensì si fa riferimento all’utilizzo di note “animali” adesso ricostruite sinteticamente in laboratorio, in origine provenienti da un piccolo cervo del Cashmir  dotato al di sotto della pancia di due ghiandole pelose che producevano piccole palline di una sostanza nera molto odorosa; il muschio.

[5]A produrre il muschio era solo il cervo maschio, che andava diffondendo grani profumati
 sul suo territorio al fine di segnarlo affinchè gli altri maschi non  si avvicinassero.
Tanti anni fa, quando Marco Polo viaggiò in Cashmir, il muschio era raccolto una volta l’anno,
sul suolo dei boschi, dagli uomini del Re del Kashmir ed era vietato  disturbare i cervi. Dopo 

la morte del Re,  il destino ha voluto che gli avidi cacciatori per procacciarsi il muschio 
uccidevano questi esseri così belli preziosi, e indifesi  con il terribile risultato di determinarne 
quasi del tutto l’estinzione.




[1] http://www.xn--cal-dma.it/i-profumi-aldeidici/
[2]Les Sens du Parfum – I sensi e l’essenza del profumo-di Guy Robert- Franco Angeli Editore 
[3] Monsieur Jicky & Jicky 2.0. All Rights Reserved.
[4] www.centrostudilaruota.org/csr/.../AMBRA%20GRISEA%20testo.pdf
[5] http://www.profumo.it/cashmir/13_moschus_moschiferus_muschio_animale.html

Nessun commento:

Posta un commento