Gualtieri, assurto agli onori della profumeria artistica grazie alle sue creazioni dalla indubbia originalità olfattiva, con Black Afgano supera i confini di ogni schema convenzionale, regalando ai suoi proseliti, non un nuovo profumo, ma delle visioni oniriche a partire dal colore e consistenza leggermente oleosa e densa della sua stessa fragranza: Nero come l'oro liquido che fuoriesce con estrema potenza dalle viscere della terra.
Le note di apertura sono connotate da un odore dolciastro e amaro allo stesso tempo, verosimilmente si può trattare di caramello, che all'inizio è quasi pungente, potrei azzardare inoltre che sia presente il patchouly, l'ambra e l'aoud,che con il passare delle ore nella loro evoluzione olfattiva, si fondono come seta, indelebilmente sulla nostra pelle.
Questo è il profumo della Virilità di uno splendido uomo che non ha bisogno di apparire perchè ogni suo movimento è indice di estrema sensualità: indossa un giubbotto di pelle scura e Jeans neri che ricoprono le sue magnifiche gambe, il cui incedere è simile a quello di una pantera nera. E' sufficiente un suo sguardo e il Suo profumo perchè possa rapirti inebriandoti nel suo vortice di sensualità, fino a diventare un tutt'uno con la sua stessa carne, con il suo stesso essere, riscoprendo sensazioni solo sopite ma mai dimenticate: quasi primordiali, di cui siamo ignari.
Mah.......è solo un sogno, molto probabilmente generato dalla migliore qualità di hashish che il Maestro Gualtieri si propone di riprodurre dal punto di vista olfattivo generando esperienze estatiche!!!!!
sabato 31 maggio 2014
venerdì 30 maggio 2014
"Dom Rosa" della Trilogia Eaux Sanguines" di Phillipe di Mèo
Fotografia tratta da Kafkaesqueblog.com |
Il mio subcosciente si è schiuso a fronte di una nuova esperienza sensoriale del tutto diversa dalle precedenti, intraprendendo in tal modo un nuovo viaggio olfattivo. Parlo di “Les Liquides Imaginaires” che ha visto la luce grazie al genio creativo di Phillippe di Méo, artefice di una linea olfattiva in grado di riprodurre rituali sacri e pagani, magiche alchimie che secondo il mio personalissimo parere, affondano le proprie radici in un passato assai remoto: mi fanno pensare alla leggenda di Re Artù e agli incantesimi e sortilegi di Mago Merlino e della terribile Morgana!!!! La linea che ha catturato immediatamente la mia attenzione è stata la “Trilogia Eaux Sanguines”, a partire dal packaging dove il vetro sormontato da un tappo in simil peltro evoca le anfore in serie limitata presenti nell’area del Concept Store di L'Eclaireur a Parigi, contenenti magia pura, la seconda trilogia di profumi sanguigni come il vino.
Mi sono innamorata perdutamente di "Dom Rosa", ove il profumo del sangue di una rosa viene sacrificato per la bellezza del vino: si tratta di un antico rituale champenoise che si consuma immolando la rosa per difendere la vite da un parassita particolare che però una settimana prima di attaccare la vite, attaccherà la rosa, permettendo di porre al riparo la vite preziosa.
Sia la storia che la fragranza stessa che in questo momento indosso, grazie alla generosità di una persona, mi hanno letteralmente stregata e folgorata con i magici effluvi di rosa damascena affogata nell’accordo di champagne con vaghi sentori di pera su di una base di morbido incenso e note boisè; negli accordi iniziali, l’envol-lift è talmente alcolico da far perdere la testa, ma poi è come se questo caleidoscopio di essenze componesse un quadro fatto di luci, colori e zone d’ombra tipico dell’impressionismo francese……….superbe!
Immagine per gentile concessione di Roberto Greco |
"Lonestar Memories" by Andy Tauer
Lonestar Memories, è una fragranza creata da Tauer nel 2006, che ben rimane impressa nella nostra memoria.
Scrivo sulle fragranze solo per il piacere di farlo, ma rimango pur sempre una “profana” nell'avvicinarmi all'arte profumiera che è tutto tranne che una materia semplice, ma questo profumo, non solo mi ha parlato, ma subito si è rivelato in tutta la sua "potenza evocativa".
Un’odore stallatico, penetrante sì, ma secco, di finimenti in cuoio, di fieno nelle praterie sconfinate del Montana, del “ribelle cowboy” che cerca di domare l’indomita cavalla selvaggia che non si lascia montare da nessuno.
Il ribelle è Brad Pitt in "Venti di Passione".
Tristan è il fratello più amato nonostante vada sempre contro tutte le regole, capace di seminare morte e distruzione in coloro che lo hanno amato di più: il suo carattere selvaggio, senza freni lo porta a non fermarsi mai, e a non trovar mai pace sino alla fine dei suoi giorni.
Lonestar Memories, dandomi tutte queste sensazioni mi ha letteralmente folgorata!
Non ho avuto neanche il tempo di pensare, che nella mia mente hanno preso forma ...... l’immensità del paesaggio americano, il sudore dei cavalli sfrenati al galoppo, un sensuale novello James Dean impersonato da Brad Pitt che in questo film, era al massimo della sua sensualità con il vento tra i capelli biondi, lunghi e scompigliati, con il suo corpo statuario ricoperto spesso da camicie sporche di terra e di sudore che inducono a pensieri tutt'altro che puri!
Con il passare del tempo quell’odore stallatico ma secco di Lonestar Memories, va scemando sempre più e quel che si coglie nel drydown di tale fragranza sono il gelsomino, la mirra, il legno di cedro che si dischiudono con estrema delicatezza rivelando un cuore tenero, ma sempre selvaggio, poichè una sottile nota indolica, accompagna attimo per attimo questa originale creazione olfattiva di Andy Tauer decisamente rude da uomo ribelle
"Iris Nazarena" by Aedes de Venustas
Nell'aprire l'ampollina fatata, contenente la magica fragranza creata dal perfumista Ralf Schwieger, la mia fantasia, si trova catapultata in quell'atmosfera gelida ma tersa di quella manciata di minuti che, al largo di Terranova il 14 aprile 1912, precedettero la grande tragedia del secolo, ovvero, l'affondamento dell'Inaffondabile, il Titanic.
Nelle prime note di apertura "Iris Nazarena" è talmente gelido da richiamare alla mia mente una notte stellata senza luna in cui mai si erano viste stelle brillare più fulgide in cielo, tanto da dare l'impressione di volersi staccare dalla volta celeste, al pari di luminosissimi brillanti adagiati su di un manto di velluto di seta blu scuro.
L'Oceano era liscio come la superficie di una tavola e l'odore del ghiaccio proveniente dagli iceberg che percorrevano quelle rotte, era immediatamente percepibile.
Queste sono le prime impressioni che accompagnano le note di apertura di questo iris splendido e luminoso, ma che poi scaldandosi, vibra di una sensualità elegante e di una dolcezza inusitata grazie a quell'insieme di accordi multisfaccettati contraddistinti da fiori, frutti, anice stellato e oud, il tutto racchiuso da una raffinatissima nuvola di incenso, infatti quel che si vuole ricreare è il binomio della sacralità incenso-iris.
Qui il "perfumista" ha voluto ricreare non un iris qualunque, ma l'iris che cresce sulle montagne ad est di Nazareth: quei petali morbidi, ma turgidi del fiore tanto da apparire come di camoscio che si distinguono per le particolari sfumature di marrone, viola e bianco, colori ripresi esattamente nel packaging, mentre l'anice stellato sta a rappresentare lo stelo del fiore e le foglie. Questo capolavoro non ha una grande proiezione, è più un profumo di pelle, uno skin-scent, ma ha grande persistenza, mistico ma allo stesso tempo molto "intimo".
"Interlude" by Amouage
Le innumerevoli note olfattive si fondono a dar vita ad un caleidoscopio di colori o meglio ad un carnevale veneziano con le sue ricchissime maschere e feste sontuose: è come un sogno Interlude……….che ti stordisce non solo per la particolare modernità con cui è concepito, come un quadro di KandiskiJ, ma anche per la straordinaria persistenza cui danno vita le singole note orchestrate in modo moderno, originale ed incomparabile!
Una esplosione impareggiabile di zenzero, mandarino e tagete ti depista completamente, come uno di quei numeri spettacolari che solo il Cirque du Soleil è in grado di rappresentare fino a condurti ad un "sogno nel sogno", ad una totale alienazione dalla realtà. Rosa, incenso mirra e sandalo non si combinano tra di loro per dar vita a qualcosa di mistico, ma è esattamente il contrario, qui il poema olfattivo, si trasforma in un movimento di note che danno vita ad una intensa vibrazione che tocca le corde dell'interiorità, e che suscita in chi lo indossa, vibrazioni ed emozioni simili a quelle che solo uno spettacolo pieno di colore e suono può dare:
uno stordimento che porta a perdere la coscienza del proprio “io”! Sarà colpa forse di quelle note animali di fondo? Oppure dell’inusuale accordo di Kiwi, caffè, miele e oud, che anche se non protagonista è comunque presente in questo capolavoro di astrattismo olfattivo?
"Lyric Women" by Amouage
Lyric Woman è quello che tra gli Amouage più tocca le corde dell’anima e del cuore. Dalle oscurità profonde di una rosa scarlatta quasi nera emergono effluvi soavi e celestiali, e le spezie presenti come cardamomo, cannella e zenzero non soffocano e soprattutto non ingabbiano il fiore coprendolo, ma lo esaltano fino ad accentuarne la cremosità e rotondità insieme all’incenso che qui è particolarmente morbido e non freddo ed ecclesiastico. Siamo di fronte ad una vera e propria melodia olfattiva, classica e moderna al tempo stesso, ove le molteplici e innumerevoli note presenti in piramide non cedono mai ad una caduta di stile. Sensuale, sexy ma nel contempo raffinatissimo e di gran classe dà come l’impressione di percepire quell’atmosfera e quel lusso barocco di cui amava circondarsi Re Ludwig di Baviera nel suo castello di Linderhof , sua dimora preferita ed in cui ha vissuto più a lungo, dove ogni stanza è un trionfo di stucchi d’oro, specchi, arazzi e dipinti. Rosa damascena, incenso e vaniglia ti cullano fin quasi a traghettarti in questa dimensione da sogno, fiabesca e irreale. Ecco i profumi servono anche a questo, a catapultarti in un mondo antico a rivivere quelle atmosfere che anche Luchino Visconti rappresentava magnificamente attraverso le scenografie che hanno contraddistinto alcune delle sue opere cinematografiche, come per l’appunto Re Ludwig interpretato da un giovane Helmut Berger ed una bellissima Romy Schneider interprete del fascino di una matura Imperatrice Sissi cui fa da sfondo il magico castello di Linderhof. Lyric woman è espressione di un livello artistico talmente elevato al punto tale da operare in me una catarsi per volare leggera in una dimensione più consona al mio essere .
giovedì 29 maggio 2014
"Rose de Nuit" by Serge Lutens
Un pò per fortuna, un pò per pura casualità, mi sono imbattuta nella "rosa carnale" dei miei desideri, ovvero in quella rosa chyprèe sempre desiderata, ma mai trovata. Fragranza creata nel 1993 dal perfumista Gilles Romey, pensata a mio parere per una femminilità d'altri tempi. Verso una lacrima di profumo sul dorso della mano, ed ecco dispiegarsi un incanto o una magia: la rosa più calda, sensuale, languida e notturna che abbia mai sentito! Questo è il profumo della "femme fatale" dalle labbra e unghie scarlatte che non fa mistero della sua femminilità, i suoi capelli sono soffici, ondulati e luminosi e il suo corpo avvolto da una pelliccia di zibellino, non fa certo mostra di se: tutto è lasciato all'immaginazione......... Tutti gli uomini non possono fare a meno di voltarsi al suo passaggio attirati dal magico effluvio che emana la sua persona, cercando di incontrare il suo sguardo ma senza trovarlo mai.....per via dei suoi occhi estremamente sfuggenti e non in cerca di taciti consensi: Lei non ne ha bisogno! La sua calda sensualità è rivelata da quei piccoli gesti nascosti come incipriarsi la punta del naso con un tocco e una raffinatezza glamour, tipica delle donne degli anni '30-40'. Sono passati molti anni da quando con il suo incedere felino e morbido dato da scarpine in camoscio beige dai tacchi molto alti, gli uomini erano incapaci in sua presenza di volgere lo sguardo altrove, ma nella fodera della pelliccia è rimasto intatto tutto il suo profumo. Non avevo mai sentito nulla di così unico e particolare, una rosa sontuosa, morbida e calda in cui ho riconosciuto l'odore dei vecchi piumini di velluto conservati per anni nella cipria in polvere (veri e propri oggetti di culto in un lontano passato) che disvelano una nota particolare e un pò stantìa. L'ambra e la cera d'api conferiscono alla rosa turca uno spessore caratterizzato da un sillage a dir poco divino con un accordo cipriato che è FEMMINA e che altro non potrebbe essere! Una fragranza, a mio parere semplicemente scioccante che ricorda i fasti e i lussi delle donne di un tempo ove la femminilità anche se estrema non era mai ostentata, ma veniva palesata solo nell'intimità di un incontro.
" Portrait of a Lady" by Dominique Ropion
Questa fragranza artistica sospesa tra il Sacro e il Profano condensa tutto lo spirito di cui è permeato il capolavoro di Henry James: "Portrait of a Lady", magistralmente portato sullo schermo dalla regista Jane Campion e interpretato da una giovanissima Nicole Kidman.
L'eroina vittoriana Isabel Archer , alta e splendida la cui bellezza è incorniciata da un abito di velluto nero appare ai suoi ospiti alla stregua di un "Magnifico Ritratto di Signora", ma la sua freddezza è solo apparente, c'è dell'altro dietro quel quadro abbagliante e solenne al tempo stesso: tutto quello splendore costituisce una costrizione e gli elaborati drappeggi dell'abito, nonchè la sofisticata acconciatura non rappresentano affatto la Sua natura: libera, indipendente e non convenzionale.
L'animo palpitante di Isabel Archer a mio parere è rappresentato dalla rosa, che anche se presente in ingente quantità e concentrazione, nonostante le sue tante sfaccettature rimane intrappolata tra le spire di tutti gli altri elementi presenti nella fragranza come il patch e un incenso austero anche se non proprio liturgico insieme ad una nota lievemente sporca di muschio che congiuntamente rappresentano la grande macchinazione consumata ai suoi danni da parte di Madame Merle e Gilbert Osmond, astuti e loschi raggiratori di una donna innocente quanto mai ricca.
La fragranza rimane opulenta, ma allo stesso tempo "austera, silente e solenne" come la rosa che assume una connotazione oscura e misteriosa imprigionata tra le spire di altre essenze che la rendono unica nella sua interpretazione inusuale da parte di un "grande" come Dominique Ropion. Questo è il profumo di una "donna che semplicemente non vuol apparire, ma vuol essere ed esistere" in tutta la sua integrità, libera da ogni costrizione e trappola sociale.
Lanciato nel 2010, edito da Frederic Malle, fa parte dei chyprèe orientali, caratterizzato nelle note di testa da un'altissima concentrazione di essenza di rosa turca cui si accompagna un accordo di lampone, ribes nero, cannella e chiodi di garofano, ove domina incontrastato nelle note di cuore il patchouli, incenso e sandalo, su una base di benzoino, ambroxan e muschio bianco.
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"Rozy" di Vero Kern: un moderno filtro d'amore
La rosa: la sola e unica vera regina dei fiori ha costituito tema dominante e tra i più rappresentati in campo artistico, allo stesso tempo simbolo di grazia e purezza, di caducità e passione…… ma niente più di un profumo può parlare alla nostra anima e far vibrare tutte le corde nascoste del nostro essere più intimo! Lo stesso Gabriel Garcìa Marquez nell’Inferno Olfattivo, riteneva che il senso dell’olfatto è implacabile nell’individuare i ricordi ………..
Amo da morire le composizioni olfattive di Vero Kern, ed in modo particolare Rubj in versione estratto, per cui non appena ho sentito parlare di Rozy, una grande curiosità si è impadronita della mia persona. Grazie ad un “angelo prezioso” è già da parecchio tempo che cerco di decifrare, di scomporre la fitta trama olfattiva alla base di ciò che ha ispirato la "perfumista" Vero Kern ovvero quelle note simboliche che si fanno interpreti allegoricamente dell’animo sensuale, passionale e indomito del personaggio di Serafina Delle Rose/Anna Magnani ovvero della “Rosa Tatuata” dramma scritto per la grande attrice da Tennesse Williams, ambientato nella Louisiana degli anni ’50.
“Rozy “equivale virtualmente ad un “tatuaggio olfattivo”, poiché è una rosa diversa da tutte le altre, non rientra nei soliti clichè! Rozy si fa interprete di un nuovo concetto di sensualità, caldo e vibrante ma al tempo stesso antico, ovvero carico di quel pathos di cui è intriso lo stesso dramma: le note di testa leggermente acidule (forse) onde evitare che la composizione olfattiva diventi stucchevole per tanta dolcezza, lasciano il passo a petali di rosa bulgara grondanti miele goloso che rivelano un cuore indomabile che pulsa inarrestabile, è il cuore di Anna/ Serafina carico di una passione a dir poco travolgente perché lei è una donna italiana con le sue tradizioni, le sue credenze popolari, una donna che vive di ricordi tanto da trascendere nel melodramma tipico di quegli anni;
è nelle note di cuore di Rozy che si consuma il dramma di Serafina Delle Rose in tutte le sue molteplici sfumature e di cui si fa interprete la grande Vero Kern conferendo alla fragranza il Suo tocco in cui esprime un calore e una passionalità tali, da rendere omaggio alla femminilità tutta italiana con una sensualità che si manifesta attraverso la carnale tuberosa riscaldata e arrotondata da sandalo e labdano nella versione extrait e voile d’extrait, con una evoluzione unica e una persistenza che per l’appunto ne fanno un moderno filtro d’amore, ma dal sapore antico...................le spezie ed il labdano creano grande contrasto con rose e tuberose tanto da prevaricare quelle note fiorite che nell'eau de parfum rimangono golose e dolci, mentre nel Voile d'Extrait s'impongono all'attenzione alcune note fumose iniziali da cui poi fuoriesce immediatamente quella nota carnale e animalica ovvero il cuoio che crea un tatuaggio unico insieme alla rosa, trasformandosi in una fragranza ardente dotata di quella forza vibrante che possiede il personaggio Anna Magnani/Serafina cui è dedicato il capolavoro di Vero Kern!