Fotografia tratta da Kafkaesqueblog.com |
Il mio subcosciente si è schiuso a fronte di una nuova esperienza sensoriale del tutto diversa dalle precedenti, intraprendendo in tal modo un nuovo viaggio olfattivo. Parlo di “Les Liquides Imaginaires” che ha visto la luce grazie al genio creativo di Phillippe di Méo, artefice di una linea olfattiva in grado di riprodurre rituali sacri e pagani, magiche alchimie che secondo il mio personalissimo parere, affondano le proprie radici in un passato assai remoto: mi fanno pensare alla leggenda di Re Artù e agli incantesimi e sortilegi di Mago Merlino e della terribile Morgana!!!! La linea che ha catturato immediatamente la mia attenzione è stata la “Trilogia Eaux Sanguines”, a partire dal packaging dove il vetro sormontato da un tappo in simil peltro evoca le anfore in serie limitata presenti nell’area del Concept Store di L'Eclaireur a Parigi, contenenti magia pura, la seconda trilogia di profumi sanguigni come il vino.
Mi sono innamorata perdutamente di "Dom Rosa", ove il profumo del sangue di una rosa viene sacrificato per la bellezza del vino: si tratta di un antico rituale champenoise che si consuma immolando la rosa per difendere la vite da un parassita particolare che però una settimana prima di attaccare la vite, attaccherà la rosa, permettendo di porre al riparo la vite preziosa.
Sia la storia che la fragranza stessa che in questo momento indosso, grazie alla generosità di una persona, mi hanno letteralmente stregata e folgorata con i magici effluvi di rosa damascena affogata nell’accordo di champagne con vaghi sentori di pera su di una base di morbido incenso e note boisè; negli accordi iniziali, l’envol-lift è talmente alcolico da far perdere la testa, ma poi è come se questo caleidoscopio di essenze componesse un quadro fatto di luci, colori e zone d’ombra tipico dell’impressionismo francese……….superbe!
Immagine per gentile concessione di Roberto Greco |
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