“Basta che un rumore, un odore,
già uditi o respirati un tempo, lo siano di
nuovo, nel passato e insieme nel
presente, reali senza essere attuali, ideali senza
essere astratti, perché subito l'essenza permanente,
e solitamente nascosta, delle cose sia liberata e il nostro vero io
che, talvolta da molto tempo, sembrava morto, anche se non lo era
ancora del tutto, si svegli, si animi ricevendo il celeste nutrimento che
gli è così recato. Un istante affrancato
dall'ordine del
tempo ha ricreato in noi, perché lo si avverta, l'uomo affrancato dall'ordine del
tempo.” (Marcel Proust)
Nel godere appieno di un profumo,
è necessario avere la possibilità di saper ascoltare l’animo e di conseguenza
conoscere il background culturale del “naso” che ha creato la composizione
olfattiva, altrimenti si corre il rischio di non comprendere nel vivo la
fragranza cui ci approcciamo per la prima volta.
Oggi voglio parlare di Gabriella
Chieffo, una personalità eclettica, selvaggia ed irriducibile,alla ricerca continua e
spasmodica al fine di cristallizzare le
proprie emozioni di vita attraverso un proprio complesso percorso di studi
assolutamente eterogeneo, fatto di arte, design ed ingegneria, che ne forgiano
l’interiorità e di conseguenza la sua inesauribile volontà di fermare i ricordi più lontani e semplici, tramite quelle che potremmo ben definire: pure
emozioni liquide, forgiate da materiali naturali e quasi ancestrali. Il suo
percorso olfattivo nella profumeria artistica, è connotato da un forte coinvolgimento emotivo, nella
ricerca del tempo perduto, ma con l’impulso irrefrenabile di guardare sempre al
futuro.
Nel 2014 attraverso le prime
quattro creazioni: Lye, Camaheu, Ragù e Hysteria prende vita un intricato
percorso narrativo-olfattivo , alla ricerca del tempo perduto, intriso di
quello che è il proprio vissuto e che meglio potremmo definire: le Origini.
Nel 2015, la ricerca
olfattiva-interiore, si arricchisce
attraverso l’elaborazione dell'Io profondo, nella riflessione di un forte
coinvolgimento emozionale, ed è con Acquasala e Variazione di Ragù, che appone quel “sigillo”che caratterizzerà tutto il suo
percorso olfattivo.
Nel 2016 , la creatrice si fa
sempre più introspettiva raggiungendo una profondità tale che la porterà
attraverso Maisìa e Taersìa ad estrapolare un concetto estremo di
femminino, al di fuori di ogni parametro
convenzionale. La Sua è una donna che non teme di portare sul proprio corpo e
nella propria anima, i segni di una passione emotivamente distruttiva,e
devastante nell’estremo sacrificio di cercare sé stessa e di non doversi celare
agli altri, poiché ciò che rileva nel Suo estremo sacrificio d’amore è la
propria affermazione e crescita interiore di fronte i riduttivi schemi della
società, pagandone tutte le estreme conseguenze.
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