Da sempre la tuberosa rimane la mia nota olfattiva preferita
ed i parfumeurs hanno lavorato incessantemente per esaltare di volta in volta
profili dell’assoluta sempre diversi, poiché quest’ultima presenta innumerevoli
sfaccettature: ora verdi e speziate, ora canforate, ora burrose e cremose per
rendere al meglio il profumo ipnotico proprio del fiore e creare una magica
alchimia di seduzione. Pur non conoscendo tutte le tuberose in circolazione
ritengo che le interpretazioni che i nasi abbiano dato del bianco bocciolo
ipnotico siano davvero molteplici e strutturalmente variegate a seconda degli
altri elementi che le sono stati accostati , per cui si va dalle composizioni
più semplici, fino ad arrivare a quelle via, via più complesse e ridondanti.
Un esempio fra tutte è Fracas di Robert Piguet (Germaine
Cellier) lanciato sul mercato nel 1948,
per una donna sensuale, esplosiva e glamour che esalta il profilo conturbante della tuberosa, calda e
ipnotica, di una cremosità e rotondità eccezionali che le vengono conferite nelle
note di testa e di cuore dai fiori di giacinto , garofano, osmanto
,gardenia,gelsomino e mughetto per poi rivelare un lato mollemente
indolico che costituisce la base ove
poggia l’intero bouquet olfattivo: ambra grigia ,muschio animale, sandalo,
legno di cedro e vetiver. Non a caso Fracas è stata la fragranza utilizzata da
un’attrice simbolo stesso della femminilità assoluta: Kim Basinger, che meglio
di tutte la rappresenta, poichè detentrice di una bellezza quasi oltraggiosa,
proprio come Fracas che dopo le riformulazioni anni '80 e lo stop alla
produzione per cambi societari, venne riformulata da Pierre Negrin nel 1996.
Una diversa interpretazione della tuberosa è data da Henry Creed nel 1933 con Angélique Encens nella collezione privata adesso fuori produzione per irreperibilità della materia prima (angelica). Questa fragranza venne creata per Marlene Dietrich nel 1933 e non è morbida e rotonda, ma elegante e non appariscente, calmierata sinuosamente dall’incenso e angelica.
Ricordo ancora il solo regalo che portai a mia madre durante
una gita a Parigi con la scuola in una profumeria ubicata all’interno dell’albergo
in cui mi trovavo: si trattava di Chloé di Karl Lagerfeld ( 1975), un soliflore alla tuberosa composto
all’incirca da 178 elementi tra cui: mughetto, giunchiglia, ylang-ylang delle
Comore, Gelsomino di Grasse, Rosa bulgara, giacinto, narciso e garofano su una
base di ambra, iris e muschio di quercia per sostenere tutte le note floreali.
Una tuberosa imponente, piccante e molto aldeidata, oggi forse direi troppo, ma
le fragranze di allora nascevano letteralmente
per essere indossate da donne eleganti dotate di un fascino senza tempo, cui
regalavano una magia, un allure di cui
adesso si è persa ogni traccia.
Il profumo non era ad appannaggio di ogni donna!
Una delle tuberose che si pone al di fuori di ogni schema olfattivo, per il suo profilo ambrato, speziato e fruttato e che più ho amato è Poison nella prima versione originale della Maison Dior lanciato nel 1985 con immenso impatto mediatico: il cuore degli anni ottanta, il vortice spudorato di divertimento capitalista concentrato in una fragranza!!!!!.Questo nuovo profumo è percepito come sconcertante, inquietante o seducente, sempre misterioso, non lascia indifferenti. Poison esprime amore e aggressione allo stesso tempo con l'inquietante slogan pubblicitario Il profumo è il veleno del cuore, frase dello scrittore Paul Valery. L’Assoluta di Tuberosa d’India conferisce a Poison accenti mielati e d’arancia, donando un’intensità nobile e preziosa. Nessuna fragranza mi ha regalato l’emozione di Poison, unico e indescrivibile, nella sua potenza e maestosità. Ero una ragazzina dai lunghi capelli biondi senza trucco e interamente vestita di pelle nera con calde maglie di angora: mi bastava indossare quella tuberosa per avere quelle che erano allora le mie certezze ( ben poche a dire il vero!). La sua straordinaria alchimia esotica nasceva da un ricco mix di note speziate, fruttate e ambrate, riscaldate dal miele, ambra, opoponax e dal muschio abissino - una fragranza orientale disarmante, carismatica ed indimenticabile cui si accompagnava tutta la linea corpo!
E dopo aver conosciuto Ysatis di Dominique Ropion (1984) e nello stesso anno Gianfranco Ferrè by Gianfranco Ferrè Eau de Toilette, una meraviglia olfattiva di vera classe e bellezza ineguagliabile, conobbi Nocturnes de Caron by Caron (1981) molto aldeidato ed elitario ma con un cuore pulsante di tuberose per abbandonarlo poco dopo per Beautiful di Estèe Lauder che racchiude una intera epoca, gli anni ’80: colorati, leggeri, spensierati, giocosi, un bouquet decisamente floreale su una base calda di legno di sandalo e vetiver.