venerdì 22 agosto 2014

" Passeggiando tra gli Aouds di P.MONTALE" (2)


Continuando questa carrellata tra gli Aouds di P.Montale non posso esimermi dal menzionare Crystal Aoud: assolutamente non impegnativo ma pieno di brio, l’Aoud si trasforma grazie alla mela verde, al melone e mandarino di Sicilia per esplodere nell’envol-lift iniziale in mille bollicine sulla pelle;
 lezioso, spiritoso, ma se vogliamo il più vivace ed estivo, con il passare delle ore si ammorbidisce parecchio grazie alla presenza di vaniglia e muschio bianco nelle note di coda. Indossandolo si ha come l’impressione di portare tutti i colori del mondo, anche se il tuo abito è bianco, trasmettendo quella che potrebbe essere chiamata la “Joie de Vivre”! E’ pura energia profumata e caleidoscopica. 



Alcuni anni fa ebbi la grande opportunità di conoscere e poter sentire “Deep Roses” appartenente alla Brown  Collection  di Montale introdotta sul mercato nel 2009, ma, e dico credo, non reperibile in Italia. Il cuore pulsante di questa fragranza è la rosa bulgara, e le altre note olfattive la vestono  sino a trasformarla in un’armoniosa e vibrante melodia.  Il mandarino verde conferisce un tono frizzante in apertura che pur persiste con il passare delle ore, nonostante la presenza di ambra e muschio bianco che delineano e regalano alla rosa bulgara e alla splendida peonia una vellutata delicatezza con una persistenza di due giorni e una proiezione assolutamente discreta. E’ innegabile che tale melodia olfattiva mi 

riporti alla mente un’altra rosa che poggia al centro della composizione olfattiva con accordi boisè-fruitè, quella di Monsieur Lutens: “Sa Majestè la Rose” (Christopher Sheldrake 2000).

Naturalmente ho avuto modo, grazie alla mia amica Paola, di sentire quello che per me è l’interpretazione più terrificante  data all’Aoud che mi ha riportato alla memoria  un lungo viaggio in treno nel momento in cui un venditore di merci del Marocco ha attraversato il corridoio che separava i singoli vagoni , con il suo pellame, carico di molti altri oggetti adagiati sulle spalle. Nonostante il passaggio dell’uomo sia stato veloce, il permanere di quell’odore mi ha dato una profonda nausea. Non è mia intenzione offendere nessuno, ma si tratta più che di un profumo, di un odore forte, tagliente e molto animalico che nulla ha a che vedere con la nostra cultura occidentale, sicuramente non è adatto per chi è debole di stomaco: è l’Aoud Cuir D’Arabie!!


“Original Aouds” mi ha colpita invece come “profumo da sniffo”, è aoud cambogiano, anch’esso profondo, ma non greve come il Cuir D’Arabie, evocativo di ricordi lontani quando usavo la colla per la scuola e precisamente la “coccoina” con un retrogusto di solvente. Molto particolare e piacevole.

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